Facebook annuncia la sua moneta: i commenti degli esperti italiani della Blockchain

Mark Zuckerberg ha presentato ufficialmente nelle scorse ore la moneta di Facebook: si chiama Libra ed è per ora supportata da 27 organizzazioni in tutto il mondo, tra cui Visa e Mastercard. La cripto moneta, che sarà lanciata nella prima metà del prossimo anno, sarà gestita dalla Libra Association e “permetterà di inviare, spendere e risparmiare tramite un portafoglio digitale che sarà disponibile in WhatsApp e Messenger e come app standalone il prossimo anno”.

Cosa implica l’arrivo della nuova valuta virtuale? Quali sono le prospettive per il mondo delle criptovalute? Ecco i commenti degli esperti italiani della Blockchain.

Raffaele Mauro, managing director di Endeavor Italy e autore del libro “Hacking finance” (Agenzia X):

“Con questa operazione Facebook cerca di entrare in modo deciso nell’ambito della finanza digitale. Si tratta di una mossa importante visto l’impatto potenziale legato alla dimensione della base utenti, circa 2,4 miliardi di persone, già profondamente interconnesse tra loro da un ecosistema di applicazioni e servizi come WhatsApp e Instagram. È troppo presto per giudicare nel merito la validità del progetto, ma la direzione è chiara. Il mondo del consumer internet in occidente vive dei tentativi di “cinesizzazione” con piattaforme che cercano di integrare o centralizzare diverse categorie di servizi, creando grandi vantaggi per gli utenti ma anche ulteriori dimensioni di rischio in termini di sicurezza e privacy. Si tratta di un mondo molto diverso rispetto al retroterra culturale dal quale sono nate le criptovalute, legate ai principi di decentralizzazione e non-censurabilità, quest’ultimo difficilmente può essere accomunato ai progetti dei giganti dell’economia di Internet”.

Fabio Pezzotti, cofounder di Iconium Blockchain Ventures Spa, la prima società fintech dedicata al lancio, sviluppo, e partecipazione in progetti legati a cripto-valute, token e altri asset digitali:
“Sarà interessante vedere la reazione di utenti, aziende e governi alla GlobalCoin. Facebook ha creato un consorzio importante e tecnologicamente eccellente, ma sembra manchi uno dei pilastri della blockchain: la decentralizzazione. Da capire anche le reazioni dei vari governi che stampano monete sovrane. Potrebbero essere rese inutili o almeno molto meno utilizzate nei pagamenti p2p e nell’ecommerce globale. Inoltre, visto che ogni Paese ha una sua normativa, spesso differente dalle altre, i problemi che la stablecoin di Facebook dovrà risolvere saranno molto più simili a quelli ad esempio di PayPal che non a quelli delle criptovalute decentralizzate come Bitcoin. Detto questo, secondo noi Libra faciliterà e incrementerà l’adozione di criptovalute in generale dal mercato, quindi sarà funzionale all’intero eco-sistema, ma troverà forti resistenze negli ambiti più tradizionali (JP morgan e Goldman Sachs, ad esempio non partecipano al progetto)”.

Andrea Ferrero, cofounder di Young Platform, exchange di cryptovalute made in Italy incubato in I3P:

“L’arrivo di Libra potrebbe smarcare definitivamente la differenza creatasi tra le criptovalute e le forme digitale private di trasferimento di valore. L’ingresso di Facebook all’interno del mercato ha sicuramente attirato l’attenzione di molti addetti ai lavori e non. Finalmente ognuno di questi asset sta trovando la sua posizione all’interno del mercato: Bitcoin un bene rifugio attraente dal punto di vista speculativo, Libra una moneta per effettuare pagamenti e chissà quali altri progetti riusciranno a trovare spazio in un mercato che è in continua espansione”.

Claudia Ruiz