UNIQLO Milano

Arriva UNIQLO a Milano!

E’ tutto pronto per la prima apertura in Italia della celebre catena giapponese UNIQLO. Il 13 settembre a Milano, pochi giorni prima della prossima Milano Fashion Week, in Piazza Cordusio, a due passi dal Duomo, ci sarà la grande inaugurazione.

Grande, è esattamente la parola giusta; l’immobile che ospiterà U è uno splendido palazzo del primo Novecento di ben 14.200 mq che già ospita lo store di intimo Yamamay (al piano terra) e la catena di Panino giusto (al primo piano) . Uniqlo si svilupperà su tre livelli con capi per uomo, donna e bambino: seminterrato, piano terra e primo piano, per un totale di ben 1.500 mq.

Questo grande centro commerciale nel cuore della città della moda italiana è di proprietà di Hines Italia dal 2016, quando è stato rilevato per 130 milioni di euro.

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Grande è anche l’ambizione e il portafoglio del colosso giapponese: nel 2018 UNIQLO ha fatturato 19,17 miliardi di dollari e l’obiettivo per il 2020 è arrivare a 50 miliardi di dollari di vendite e a 10 miliardi di dollari di profitti. In questo modo l’azienda conta di scalare fino a raggiungere il terzo posto a livello mondiale tra le grandi catene del fashion, scavalcando i concorrenti H&M e Zara.

Chi è UNIQLO

UNIQLO nasce nel 1949 in Giappone dal fondatore Tadashi Yanai, nella città industriale di Ube; il successo è arrivato pochi anni più tardi, aprendo a New York e con il nome ”sbagliato”: infatti, il nome con sui era nato il marchio era UNICLO ma per errore è stato registrato UNIQLO…e così rimase!

UNIQLO Milano

Oggi UNIQLO conta oltre 3.000 negozi in 21 paesi, di cui 90 negozio in Europa, tra i quali Francia, Belgio, Germania, Spagna, Gran Bretagna. Oggi il signor Yanai è l’uomo più ricco del Giappone, nonché presidente e Ceo del gruppo.

Lo stile basic ed elegante, i tessuti innovativi e funzionali, in un’ottica eco sostenibile, incarnano perfettamente la filosofia nipponica ed ha letteralmente conquistato il mondo intero. Il concept di UNIQLO infatti, è quello di creare un guardaroba casual, versatile, comodo ed essenziale che però possa durare nel tempo.

Qualità e funzionalità sono le parole chiave che usa Yukihiro Katsuta, vicepresidente senior del gruppo, che punta a creare capi di tendenza venendo incontro alle esigenze di ognuno di noi. Il tutto, mantenendo prezzi contenuti senza rinunciare all’impegno del brand di mantenere un basso impatto ambientale. Oggi il team di progettazione è guidato da Christophe Lemaire, presso il centro di ricerca e sviluppo Uniqlo di Parigi, che  ha sposato perfettamente il programma del marchio. L’impegno del team UNIQLO è quello di reinventare i capisaldi del fast fashion come lo abbiamo sempre conosciuto, caratterizzato da prodotti fashion ma non”usa e getta” e vantando un design ricercato che rende facile e comodo indossare capi casual e adatti ad ogni occasione.

Il primo fast fashion che punta veramente alla filosofia green

L’azienda non sbandiera eco sostenibilità per seguire il nuovo trend, ma con azioni reali e puntando sulla ricerca tecnologica per trovare soluzioni per una produzione a basso impatto ambientale. UNIQLO ha bandito completamente l’uso della plastica in ogni suo utilizzo e ha inaugurato una nuova frontiera per la produzione del materiale in denim, tristemente noto per il grande spreco di risorse idriche impiegate per la produzione dei jeans. Il team di ricerca di UNIQLO ha messo a punto una speciale azione di lavaggio che sfrutta l’azione di nanobolle, riducendo del 99% l’utilizzo di acqua rispetto alla media della produzione di un qualsiasi altro jeans di una qualsiasi altra azienda. Maria le Dous, a capo della sezione Sustainability europea di Uniqlo, afferma che “le nostre tecnologie di 3D Knit ci permettono di realizzare maglie e maglioni direttamente attraverso un telaio computerizzato che riduce al minimo lo spreco dei materiali. ”

Roger Federer sposa UNIQLO

Ebbene, anche la stella del tennis vestirà UNIQLO per i prossimi 10 anni: l’azienda giapponese dallo scorso anno veste il fuoriclasse svizzero, versando a Roger 30 milioni di dollari all’anno fino al 2028, portando quindi nelle tasche del tennista 300 milioni di dollari complessivi!

 

Lucrezia Vardanega