Finalmente ci siamo! È attualmente in sala Ant Man and The Wasp, l’attesissimo ventesimo film del Marvel Cinematic Universe che racconta le (dis)avventure di Scott Lang (Paul Rudd) dopo gli eventi di Captain America: Civil War più o meno in contemporanea con quelli di Avengers: Infinity War di cui proprio Ant Man è stato uno degli illustri assenti.
Ci risiamo! Anche in questa Fase 3 l’ingrato compito di uscire in sala dopo il film sui Vendicatori è spettato ad Ant Man ma, se con il primo capitolo i riscontri erano stati fortemente positivi, questo secondo film lascia più confusi che persuasi.
Il primo Ant Man aveva lasciato tutti a bocca aperta grazie al suo stile molto originale e sopra le righe, diverso per certi aspetti dal canone cinematografico della Marvel. Ant Man and The Wasp invece sembra aver risentito maggiormente della sfortunata collocazione nella programmazione annuale. Sia chiaro, ha tanti aspetti positivi che lo rendono un film piacevole che supera ampiamente la sufficienza ma dopo i successi strabilianti di Brack Panther e Avengers: Infinity War era difficile mantenere alto l’interesse del pubblico. Complice l’ingombrante paragone con Ant Man a prima vista il risultato è impietoso: il film ha una trama pesante, a tratti forzata (o scontata, dipende dai punti di vista) e pesantemente annacquata. Soprattutto nella prima ora l’esigenza di chiarire alcuni aspetti narrativi ha ridotto al minimo i risvolti divertenti e a tratti comici che avevano dato lustro al primo film e la presenza di alcuni personaggi – e delle microtrame ad essi legati durante tutto il film – hanno solo appesantito il tutto.
Anche la collocazione cronologica degli eventi narrati contribuisce a dare un senso di noia latente che però si fa sentire per tutto il film, perché tanto siamo tutti curiosi di vedere che ruolo avrà Scott Lang in Avengers 4 da molto prima che Ant Man and The Wasp uscisse in sala, quindi per forza di cose tutto ciò che non è legato al quarto film sui Vendicatori passa in secondo piano.
C’è da dire che proprio in merito a questo discorso Ant Man and The Wasp aggiunge parecchia carne al fuoco al Marvel Cinematic Universe e non solo nella scena dopo i titoli di coda. Durante il film – come noto – viene introdotto in maniera più approfondita il Reame Quantico che potrebbe essere (ma anche no) la chiave di volta della trama di Avengers 4. Inoltre le sequenze ambientate in questo microverso sono molto spettacolari e ben realizzate, colorate e coinvolgenti sulla scia di altri film dei Marvel Studios quali Guardiani della Galassia e Doctor Strange.
La componente comica, pur se ridimensionata è sempre presente in maniera tale da non risultare ripetitiva – sempre divertente il personaggio di Luis – e le scene d’azione sono molto spettacolari, complici i poteri dei due personaggi principali e del villain del film Ghost.
Proprio Ghost è un villain particolare, non è malvagia e compie le sue azioni solo ed esclusivamente per cercare di sopravvivere. Ha diversi tratti interessanti e potrebbe avere un ruolo di maggior rilievo in un eventuale terzo film della saga. Il problema è che ai fini narrativi è un personaggio tendenzialmente inutile che non aggiunge niente di che al film, è solo un ostacolo sulla strada dei protagonisti che non ha nessuna incisività nella trama.
Le scene post credits ci portano nei giorni in cui è ambientato Avengers: Infinity War mostrandoci le conseguenze della battaglia tra i Vendicatori e Thanos dal punto di vista dei protagonisti del film.
Insomma, Ant Man and The Wasp non è certo il miglior film del MCU ma riesce comunque ad intrattenere e divertire rispettando gli standard dell’Universo Cinematografico di cui fa parte.
Per i fan adesso è previsto un lungo periodo di sosta, dal momento che i prossimi episodi sono previsti per il 2019, quando arriveranno Captain Marvel (6 marzo) e Avengers 4 (25 aprile).