Alessandro Marella racconta il suo progetto solidale per sostenere i malati di SMA

Classe ’85, pugliese di origine e alessandrino di adozione, Alessandro Marella ha un rapporto viscerale con la musica sin dalla tenera età.

Nonostante la SMA  (Atrofia Muscolare Spinale) di cui è affetto e che lo costringe ad utilizzare una sedia a rotelle, Alessandro Marella non ha mai perso di vista i suoi sogni.

Nel 2014 con l’amico Fabio Toninello ha creato una band ossia gli Abanero. Dopo qualche anno, però, ha deciso di intraprendere un percorso da solista.

In tutte le piattaforme streaming e digitali da qualche settimana è stata rilasciata “Invincibili” che “vuole sensibilizzare e dimostrare come ognuno di noi può essere un supereroe, superando le proprie paure grazie alla propria voglia di vivere. – ci ha raccontato Alessandro Marella – Ognuno di noi è INVINCIBILE: la nostra forza viene fuori nel momento del bisogno, ed è proprio lì che riusciamo a tirar fuori il meglio di noi stessi”.

“È stato molto divertente e appassionante lavorare sul brano. Mi sono trovato di colpo a lavorare con professionisti del settore – ci ha svelato Marella – Ho scritto il pezzo con Fabio Toninello, in seguito è stato ascoltato da Simone Bertolotti che lo trovò molto significativo. A quel punto Bertolotti decise di chiamare i suoi colleghi professionisti che hanno aderito senza batter ciglio al progetto e tutti a titolo gratuito”.

Il brano è legato ad un progetto solidale ossia la promozione, tramite la diffusione del brano e del videoclip, di una raccolta fondi per dare un sostegno costante ai caregiver dei ricoverati nella fase di riapertura del reparto Unità malattie Neuromuscolari dell’Ospedale Privato Accreditato Nigrisoli di Bologna, attualmente chiuso a seguito dell’emergenza sanitaria per Covid-19.

Ad esso è collegata anche l’Associazione Ruotaabile Onlus, nata nel 2011 da un’idea maturata tra ragazzi affetti da malattie neuromuscolari che vengono seguiti da decenni presso l’Unità di malattie Neuromuscolari dell’Ospedale Privato Accreditato “Nigrisoli” di Bologna, diretto dal neurologo dott. Marcello Villanova.  E’ la prima associazione in Italia ad essere composta nel proprio direttivo esclusivamente da ragazzi con disabilità neuromuscolare.

Il brano “Invincibili” è accompagnato da un videoclip uffiiciale realizzato in motion graphics con la regia e il  soggetto di Michele Piazza per TofuFilms, con animatori Antonella Fabiano e Zeno Tamagni-Lazzari e con background & art direction di Lele Gastini.

“Abbiamo optato per un video così perché durante la quarantena non si poteva fare altrimenti. È ambientato durante i giorni dell’emergenza sanitaria così servirà anche a ricordarsi questo tempo – ha raccontato Alessandro Marella – e soprattutto abbiamo voluto dare un’impronta bianco e nera al video che poi alla fine si trasforma a colori proprio per dare questo senso di liberazione e di ritorno alla vita”.

Nel video, i due protagonisti sono due giovani che iniziano a parlarsi da balcone a balcone fino a diventare amici e ad incontrarsi di presenza alla fine della quarantena.

C’è, inoltre, un chiaro riferimento al wheelchair hockey team MACRON WARRIORS VIADANA, squadra in cui Alessandro si allena da anni e che ha contribuito allo sviluppo del progetto.

“Il wheelchair hockey è uno sport molto importante perché è l’unico sport accessibile a chi ha una malattia neodegenerativa di ogni livello. È allo stesso tempo affascinante perché non viene risparmiato nulla di quella che è la parte agonistica. È uno sport molto interessante e che sta crescendo molto negli ultimi anni – ha dichiarato Alessandro Marella che su nostra domanda, divertito, ha proseguito – “Sono molto interessato a tutti gli sport, soprattutto al calcio. Sono pure presidente di una squadra di calcio. La mia squadra del cuore è l’Alessandria. Seguo molto il Bari che è la squadra della mia città di origine. Il primo pezzo che ho scritto è stato per il centenario dell’Alessandria calcio ossia nel 2012”.

Sul periodo che stiamo vivendo Alessandro Marella ha le idee molto chiare: “Sicuramente tutte le parole si sono riempite, soprattutto di profondità più grande. Ad esempio anche la parola abbracciarsi adesso ha molto più valore e più significato. In un abbraccio adesso si può intravedere anche la presenza di una parola come libertà. Spero solo che il tempo lasci questi ricordi e queste nuove cose che stiamo imparando per non ripetere più certi errori”.

E sul futuro Alessandro ha un unico grande desiderio: “Quello che mi manca e che ho immaginato sin dal primo giorno del lockdown è il rapporto con il pubblico. Per me la musica è cantare dal vivo e per le persone. Mi auguro si possa tornare presto ad esprimersi sul palco. Non so quando si potrà ma ho già chiamato i miei musicisti per iniziare a pensare ad un nuovo spettacolo perché, appena possibile, bisogna ripartire”.

Sandy Sciuto