Un'immagine della sesta puntata live del programma televisivo di Sky, X Factor. ANSA / ufficio stampa +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Alessandro Cattelan: l’eccellenza della televisione italiana

In una televisione italiana in crisi in termini di contenuti, in cui dominano i luoghi comuni e le trasmissioni costruite ad hoc per soddisfare i gusti della casalinga di Voghera c’è chi resiste ed emerge sempre di più: Alessandro Cattelan.

Ebbene sì, Cattelan sta sfruttando letteralmente la fase di ripartenza, viaggiando a pieno regime EPCC, talk show diventato iconico in pochissimo tempo. Alessandro ha sicuramente il merito di essere riuscito a salvare X-Factor, forse destinato a chiudere visto l’immobilismo del format.

Inutile dire che c’è sicuramente del suo nella scelta dei nuovi giudici del talent musicale, ora più che mai al passo con i tempi, ma non commerciale (o meglio non del tutto).

Alessandro Cattelan: EPCC crocevia di generazioni

Ma i suoi successi non si fermano qui. Perché Cattelan non è solamente un semplice conduttore, ma un vero e proprio one man show, capace di spaziare tra ironia e serietà in un battito di ciglia.

Se a fine maggio si è divertito a girare uno spot per la tutela (sacrosanta) della Carbonara con il ferrarista Charles Leclerc, la settimana dopo si è cimentato in un duetto-concerto live con Max Pezzali per celebrare l’anniversario di Come Mai.

La scorsa settimana, invece, Alessandro ha avuto l’onore di intervistare Spike Lee, regista americano di fama internazionale, da sempre impegnato per la tutela ed il rispetto dei diritti degli afroamericani. Insomma, il ragazzo di TRL di MTV ne ha fatta di strada, diventando un asset fondamentale di Sky Italia, che di certo non investe su personaggi a caso.

Credits: Sky

Quali sono le sue armi segrete? Professionalità, semplicità e spensieratezza. Cattelan, infatti, costruisce i suoi programmi con gli occhi di un adolescente degli anni ’90, riuscendo a coinvolgere un’intera generazione senza far nulla (vedi il concerto di Max Pezzali).

Alessandro Cattelan e le parole di Pippo Baudo

A quarant’anni Cattelan è praticamente già entrato nell’Olimpo dei conduttori tv, portando una ventata di allegria in un mondo troppo affezionato ai crismi di una vita moralista e conformista.

Ricevere un mezzo endorsement da una pietra miliare come Pippo Baudo non capita proprio a tutti. Allo stesso modo, fa riflettere quanto detto da Simona Ventura, che lo lanciò all’inizio della carriera, che pensa potrebbe diventare come Bonolis o Amadeus (anche no) continuando con la “gavetta sul campo”.

Nelle parole della Ventura, però, si percepisce anche una piccola stoccata verso Cattelan, ma forse meglio così no? Cattelan ha l’opportunità di rivolgersi a diverse generazioni di telespettatori, sia come coetaneo, che come fratello maggiore, ma soprattutto come figlio/nipote.

Una cosa è certa: siamo sempre più Cattelan dipendenti e questa cosa ci piace tantissimo.

 

 

Paride Rossi