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Acconciature capelli, a ciascun decennio il suo taglio

Ogni epoca storica è contraddistinta non solo da un modo di vestirsi, ma anche da un diverso taglio di capelli. Lasciatevi ispirare da questo viaggio decennio per decennio attraverso un secolo per il vostro prossimo taglio di capelli. Ora che i parrucchieri hanno riaperto e la bella stagione è alle porte ed è proprio il momento giusto per un “colpo di testa”.

Anni ’20: il caschetto corto

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Quale miglior modo per rinascere dopo aver vissuto la tragedia del primo conflitto mondiale se non tagliarsi i capelli? Gli anni ‘20 sono gli anni del caschetto, molto corto, appena sotto il lobo dell’orecchio. Portato liscio oppure ondulato, grazie al primo sistema di ondulazione permanente inventato da Karl Nessler qualche anno prima. Veniva spesso impreziosito con fasce, cappellini e piume: come le ballerine di Charleston!

Anni ’30: il trionfo delle onde

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Il taglio rimane invariato dal decennio precedente, ma ormai tutte lo portano ondulato. Queste onde si chiamano Marcel Waves, dal nome del parrucchiere, François Marcel, che mise a punto la tecnica per realizzare le piccole arricciature alla perfezione.

Anni ’40: arrivano i boccoli

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Il caschetto si allunga e arriva a sfiorare le spalle e voluminosi boccoli prendono il posto delle piccole onde. I Victory Rolls, ossia enormi boccoli arrotolati su se stessi e generalmente appuntati sulla parte alta della testa, sono l’acconciatura più in voga.

Anni ’50: dal volume al pixie cut

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I boccoli voluminosi e soffici rimangono ancora in voga e coinvolgono anche la frangetta, che adesso si porta bombata, come un grande boccolo arrotolato su se stesso. Il biondo platino è il colore del decennio, merito sicuramente di dive come Marylin Monroe e Grace Kelly. Iniziano, però, ad intravedersi i primi tagli cortissimi, sdoganati da altre celebri icone, quali Audrey Hepburn ed Elizabeth Taylor.

Anni ’60: il taglio a cinque punte

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I tagli corti spopolano, ma ce n’è uno in particolare che segna la storia dei capelli femminili: il taglio a cinque punte. Lanciato da Mary Quant, la madre della minigonna, si tratta di un bowl cut dal taglio decisamente geometrico, con due punte sulle tempie e tre sulla nuca, che rese Vidal Sassoon una celebrità dell’hair styling.

Anni ’70: volumi esagerati o lunghi e liscissimi

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In questo decennio i capelli si allungano e i volumi aumentano. Tutto è esagerato negli anni ’70 e i capelli non sono da meno. L’alternativa, però, è lo stile rappresentato dalle iconiche Jane Birkin e Françoise Hardy: capelli lunghissimi e liscissimi e frangia sfilata che arriva alle sopracciglia (tornata di gran tendenza nelle ultime stagioni).

Anni ’80: il taglio mullet

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In questo decennio se ne vedono veramente di tutti i colori sulle teste delle donne, ma forse il taglio più emblematico è il cosiddetto mullet, ossia il taglio più corto davanti e lungo dietro. Alla David Bowie, insomma. Il volume è ancora di moda, ma non si vedono più onde e boccoli definiti, bensì cotonature e frisè a creare una sorta di effetto crespo.

Anni ’90: pixie cut con ciuffo

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Il taglio cortissimo nato negli anni ’50 torna di moda, ma questa volta è leggermente più lungo e reso più femminile da alcune ciocche più lunghe e soprattutto da un ciuffo sul davanti, tendenzialmente portato al lato e appuntato con una forcina. Madrina di questo look: Gwyneth Paltrow.

Anni 2000: il dominio del bob

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Ormai è chiaro: il bob è il taglio del ventunesimo secolo. Con la riga centrale oppure laterale, più lungo davanti o di pari lunghezza, ondulato o liscio, con la frangia o senza: il bob domina incontrastato da ormai due decenni. Chissà quale taglio arriverà a spodestarlo? Staremo a vedere!

Giulia Storani