“Abbiamo fame e freddo”, multati in fila alla mensa dei poveri perchè creano assembramenti

Ci vogliono dei sani compromessi per gestire situazioni che se da una parte toccano il cuore dall’altra infrangono le normative di sicurezza in vigore al momento. A Genova, nei pressi di un centro di distribuzione di pasti caldi per i poveri, sono dovuti intervenire le volanti della polizia, per ristabilire l’ordine tra le persone in fila. A sollecitare la polizia, i vicini che spaventati dall’assembramento di gente hanno ripetutamente chiamato per chiedere soccorso. Ma le persone in fila erano dei poveracci affamati, infreddoliti, vestiti di stracci e coperte buttate sulle spalle ricurve, molti con mascherine sporche, altri totalmente sprovvisti.

Le code erano composte, sia pure lunghe, i volontari si muovevano incessantemente, distribuendo nuove mascherine, e cercando di posizione ciascuno nei punti assegnati con la garanzia del distanziamento. Nonostante tutto sono stati multati dai vigili perché in coda, per ritirare un pasto alla mensa dei poveri, avevano creato assembramenti nel cuore del centro storico. Gli agenti sono intervenuti dopo le numerose lamentele di residenti e comitati.  Sulla vicenda è intervenuto anche don Giacomo Martino, direttore di Migrantes: “La legge giusta va applicata guardando la situazione, altrimenti diventa ingiusta. In questo momento è necessario usare l’umanità”.

Un’umanità che faccia comprendere che non è facile lavarsi le mani ogni volta che si vuole se si vive nella strada, una realtà che spieghi che se si ha fame, ci si mette in cerca di un pasto, e che non sempre si misura la distanza, tra gli stenti e la debolezza di doversi reggere in fila con l’occhio di chi ha paura di arrivare troppo tardi e di non trovare cibo per se. “Dopo le segnalazioni – ha spiegato il comandante Gianluca Giurato – per diversi giorni siamo andati a sensibilizzare le persone dicendo loro di rispettare le norme anti-Covid. Ma nonostante tutto hanno continuato a non rispettare la legge e siamo dovuti intervenire”.

Gli agenti hanno sanzionato diverse persone. Uno di loro è stato anche denunciato perché ha mentito dicendo di essere un minorenne. Sono stati anche gli stessi responsabili dell’associazione di volontariato a rivolgersi alle forze dell’ordine. “I vigili ci hanno sempre aiutato. Siamo stati anche noi a chiamarli – sottolinea Daniele Marzano, fondatore di Veriamici – e a chiedere aiuto durante la distribuzione dei pasti. ma la fila spesso si interseca con la zona dello spaccio. Noi abbiamo messo i distanziamenti a terra, forniamo le mascherine a chi le ha vecchie o a chi non ne ha proprio”.

Alessandra Filippello