30 anni di Simpson, tra successi e… denunce

Con i suoi 30 anni di risate, suddivisi in ben 670 episodi, The Simpson è diventata una delle serie animate più longeve e popolari di sempre, riuscendo ad entrare nell’immaginario e nel linguaggio collettivo di milioni di spettatori in tutto il mondo. Il primo episodio, chiamato “Un Natale da Cani“, fu trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti il 17 Dicembre 1987, conquistando i cuori del pubblico ma anche della critica. Fu anche l’episodio in cui la famiglia Simpson decise di adottare Piccolo Aiutante di Babbo Natale, che in seguito sarebbe diventato protagonista di molti episodi, compreso quello in cui l’ex padrone tentava di riprenderselo.

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La scena finale del primo episodio de I Simpson, che arrivò in Italia solo due anni dopo il suo debutto in America

L’origine del successo de I Simpson

Anche se con alcuni alti e bassi, negli anni la serie è riuscita sempre a mantenere un successo piuttosto alto, il che è straordinario trattandosi di una serie animata incentrata sulle vicende di una famiglia. Ma la vera forza dello show sta proprio nella sua capacità di trasformare un soggetto apparentemente semplice, in un complesso spaccato della società contemporanea, assimilabile a differenti livelli, in base alla cultura e l’età anagrafica dello spettatore.

I Simpson sono pura e raffinata satira sociale. A partire dagli stessi membri della famiglia, che rappresentano in maniera stereotipata la classica famiglia americana medio-borghese. Gli oltre 150 personaggi principali, assieme ad un numero incalcolabile di comparse e guest star, vanno a comporre un microcosmo che è specchio della nostra realtà, e in cui può essere trattato qualsiasi argomento più o meno politicamente scorretto.

Dalla religione alla politica, dalla morte all’inquinamento ambientale, passando (ovviamente) per il sesso. Negli anni, tale stile sottile ma irriverente di trattare certi argomenti, ha provocato la nascita di diverse polemiche, che talvolta sono arrivate a tradursi addirittura in denunce vere e proprie.

Sdegno, minacce ed altre assurdità

Tra il 2010 e il 2013 I Simpson ricevettero la bellezza di 40 denunce alla Federal Communication Commission per oscenità, la causa? Un primo piano delle chiappe di Homer. Sembrerebbe infatti che alcuni degli spettatori americani più bigotti non siano proprio riusciti a mandar giù l’episodio in cui mamma e papà Simpson sorvolano Springfield completamente nudi a bordo di una mongolfiera.

La memorabile scena in cui il capofamiglia viene trascinato in tenuta adamitica per l’enorme vetrata di una chiesa, fa in realtà parte di una lunga serie di scene nudiste, di cui la più famosa è certamente quella del lungometraggio del 2007, in cui Bart gira per la città come mamma l’ha fatto sul suo Skatebord, fino a passare dietro a una siepe che lo copre completamente lasciando in mostra solo i gioielli di famiglia.

Altra scena dardeggiata di denunce fu quella del bacio gay tra Marge e la sua amica Lindsey Naegle, considerata indecente vista la giovanissima età di alcuni spettatori dello show. Scena che alcuni anni dopo avrebbe fatto il paio con un secondo bacio gay di Marge, stavolta con nientepopodimeno che Lady Gaga. Il che la dice lunga sull’utilità ed intelligenza di tali denunce.

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Lady Gaga, icona LGBT anche in versione Simpson

Accuse di razzismo per I Simpson

L’ultima nonché più famosa polemica sulla serie The Simpson, è certamente quella riguardante il personaggio di Apu, che per alcuni spettatori rappresenterebbe uno stereotipo razzista. Un argomento decisamente delicato, che ha diviso l’opinione del pubblico tra chi è d’accordo e chi pensa che, in un contesto come quello dei Simpson, Apu rappresenta comunque uno dei personaggi più positivi e corretti della serie.

Nonostante il buffo accento indiano, e gli stereotipi legati alla sua vita familiare e al suo lavoro, Apu resta un ottimo padre di famiglia, un buon amico e un gran lavoratore. In effetti, più che gli indiani, dovremmo essere noi italiani ad indignarci, visto che gli unici nostri connazionali nella serie sono un gruppo di mafiosi e uno chef che parla come Super Mario…

Ad ogni modo, di fronte ad un successo come quello de I Simpson, non c’è denuncia o polemica che regga. È una serie unica al mondo, che dopo tanti anni continua ad essere un prodotto fresco ed accattivante, capace di rinnovarsi e tenere il passo coi tempi. Non so voi, ma personalmente non mi dispiacerebbe un altro decennio in compagnia della famiglia più gialla e simpatica di sempre.