10 bizzarre storie sulle ricerche sul paranormale

Benché ognuno di noi ami ogni buona storia riguardante il mondo paranormale, capita spesso che queste non riguardino necessariamente UFO o spettri.

Queste storie parlano di chi insegue tali fenomeni con un taccuino tra le mani.

10) William Hope e la fotografia spiritica

William Hope (1866-1936) era un noto medium inglese ed un ricercatore del paranormale. Acquisì la sua fama grazie alla stupefacente “fotografia spiritica”, un’apparentemente sconcertante capacità di catturare su foto le immagini di spiriti e fantasmi. Sebbene questa tecnologia sia oggi d’uso comune (ed ancor più comune è l’impiego del “photoshopping”), Hope fu il primo a mostrare questo genere di immagini. Grazie a ciò, la sua fama come medium impennò.

Hope mostrava grande cautela per le sue macchine in modo da fugare ogni dubbio circa una possibile frode, ma ciò nonostante emerse che si trattava effettivamente di un truffatore. Stando alle sue dichiarazioni faceva ben più che impiegare fumo e specchi. Le sue foto erano il frutto di un’abile manipolazione delle immagini e di avanzate tecniche di sovrapposizione delle immagini. Anche se non possiamo acclamarlo come araldo negli studi paranormali come si era invece presentato, dobbiamo dargli atto di essere il vero pioniere della fotografia moderna.

9) Gruppo d’investigazione indipendente

Il “Indipendent Investigations Group” – o IIG – è un noto gruppo di ricercatori del paranormale fondato ad Hollywood, in California, anche se ora opera in tutta l’America. Sono il più numeroso e conosciuto gruppo di questo genere presenti negli Stati Uniti, e il suo fondatore Jim Underdown compare spesso ai convegni dedicati al tema in tutto il paese.

L’IIG prende una posizione fermamente scettica nei confronti delle sue materie di ricerca, ma si sforza per trovare una prova concreta dell’esistenza del paranormale. E’ stata offerta persino una grande somma di denaro a chiunque possa provare scientificamente degli eventi verificabili. Inizialmente, la somma offerta ammontava a 50000 dollari, ma è stata recentemente aumentata fino al doppio, probabilmente grazie al contributo della fondazione James Randi, un altro gruppo apertamente scettico.

Non pensiate che siano soldi facili; il video allegato mostra l’indagine su Anita Ikonen, una cosiddetta “rabdomante medica” (in questo caso, può dire a una persona se gli manca un organo interno). Non le è andata molto bene.

8) Rilevatori di campi magnetici

Gli EMF (electromagnetic fields) meters, ovvero i rilevatori di campi magnetici, sono oggetti d’uso comune per i cacciatori di fantasmi. C’è molta confusione riguardo al motivo per cui sono così importanti. Secondo alcuni, questo è perché le entità spirituali emettono radiazioni magnetiche, mentre per altri esse disturbano il campo magnetico già esistente. Non è granché importante quale delle due teorie sia corretta, dal momento che tutta la comunità dei cacciatori di fantasmi concorda sull’utilità di questo strumento per rilevare presenze spettrali.

Ovviamente, l’uso del rilevatore comporta non pochi problemi. Ad esempio, nessuno sa realmente come interpretare le letture; c’è chi addirittura afferma che sia l’esatto contrario, ovvero che sia lo stesso rilevatore a causare le manifestazioni.

Alcuni dei più entusiasti ricercatori hanno trovato il modo di aggirare il problema creando delle opportune modifiche sui loro strumenti, ma in ogni caso è più certo pensare che la maggioranza dei cacciatori si limiti a vagare con il loro rilevatore, e se l’ago comincia a vibrare questi puntano le loro telecamere sperando per il meglio.

7) Viktor Grebennikov

Viktor Grebennikov era uno scienziato ed un naturalista sovietico con un bizzarro interesse per i metodi di trasporto “non convenzionali”. Grebennikov era un entomologo con la passione del paranormale. Prima della sua morte, sopraggiunta nel 2001, egli aveva impilato un gran numero di ricerche sull’arte della levitazione, in cui dichiarava di aver persino costruito una piattaforma in grado di far levitare un uomo adulto.

La presunta macchina per la levitazione di Grebennikov era basata su una specifica geometria arcana e, come descrisse, era costruita con parti di vari insetti. Questa piattaforma sarebbe stata in grado di sollevare lo scienziato oltre trecento metri in altezza, spingendolo ad una velocità di circa 25 chilometri al minuto; Grebennikov sarebbe stato protetto dall’estrema accelerazione grazie ad una griglia energetica.

Esaminando il materiale video da lui lasciato, sembra che le parti d’insetto che egli è in grado di muovere senza toccare riescano a farlo solo grazie all’elettricità statica che Grebennikov libero strofinando la superficie sotto di esse.

6) Ovilus

L’Ovilus è una “ghost box” divenuta nota tra gli investigatori del paranormale negli ultimi anni. E’, in pratica, l’equivalente spiritico di un qualsiasi programma di conversione vocale del testo. L’Ovlius è in grado di percepire i sottili cambiamenti generati dalle entità e tradurli in parole comprensibili. È un bastone da rabdomante, un rilevatore di campi magnetici e un registratore, tutto in una sola macchina. L’Ovilus III, il modello più recente, ha un vocabolario di oltre 2000 parole, oltre a un flash termico, funzionalità multiple ed un registratore incorporato.

Per quanto lo si possa definire un prodotto stupefacente, alcuni recensori lo hanno definito una vera e propria truffa. Per quanto abbia sensori preposti, lo strumento non identifica la presenza di fantasmi. Si limita infatti a ripetere le parole contenute nella sua memorie; ovviamente, solo nelle giuste condizioni.

5) Fairy Investigations Society

Prima della Seconda Guerra Mondiale erano i racconti di fate ad essere popolari, come oggi lo sono per noi gli UFO ed i fantasmi. Grazie al successo di racconti come Peter Pan ed altri, il pubblico interesse verso questo mondo magico era alle stelle. La Fairy Investigations Society era un club britannico dedito alla ricerca di queste strane creature alate. Fondato nel 1924, apparentemente questa società lavorava proprio come i nostri moderni ricercatori del paranormale, scovando prove, investigando sulle testimonianze e trascrivendo i racconti popolari sulle fate.

Ad oggi è difficile trovare informazioni affidabili su questa società, molto probabilmente perché la II Guerra Mondiale non facilitò la diffusione delle registrazioni pubbliche, ed anche perché dopo la sua fine i nuovi ricercatori trovarono rinnovato entusiasmo grazie ai nuovi campi (gli UFO primi tra tutti). Comunque sia, pare che la società fu sciolta intorno agli anni ’70, ma c’è chi crede che si sia semplicemente trasferita in un qualche luogo segreto.

Sia come sia, negli ultimi anni l’interesse pubblico è tornato ad apprezzare il mondo delle storie popolari, e pare che un nuovo progetto della Fairy Investigation Society sia stato lanciato nel 2013.

4) De Incendiis Corporis Humani Spontaneis

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Il dottor Jonas Dupont, dell’universitàdi Leiden, probabilmente non aveva mai avuto intenzione di investigare il paranormale. Nonostante questo, ad oggi il suo nome è noto tra i ricercatori dell’incognito grazie al suo libro del 1673: “De Incendiis Corporis Humani Spontaneis “, il primo tratta riguardante l’affascinante quanto controverso tema dell’autocombustione umana spontanea.

Dupont ebbe a che fare con questo misterioso fenomeno quando trovò per caso dei documenti riguardanti un bizzarro caso clinico. Il marito di una donna parigina, di nome Nicole Millet, venne arrestato per aver arso viva la moglie, ma venne successivamente assolto dopo che i medici dichiararono che la donna aveva preso fuoco spontaneamente. Essa bruciò con tale veemenza che di lei rimasero nient’altro che il cranio e parti delle ossa delle dita. Il materasso di pagli sotto di lei, invece, era solo lievemente danneggiato.

Il libro di Dupont divenne molto noto, e l’idea della combustione spontanea penetrò nella coscienza collettiva. Alcuni dei punti salienti introdotti dal medico divennero comuni in molti casi di supposta combustione spontanea: la vittima è spesso una persona alcolizzata, il fuoco colpisce la persona senza danneggiare null’altro.

3) Maurice Gross

Maurice Gross (1919-2006) è uno degli investigatori del paranormale più famosi in Inghilterra. Un individuo carismatico, era esattamente l’uomo d’azione che suggerivano i suoi baffi. Ingegnere di talento, divenne un inventore di successo dopo aver combattuto nella II Guerra Mondiale. Il mondo del paranormale lo sfiorò per la prima volta nel 1976, dopo aver perso la figlia in un incidente motociclistico. Gross, da quel momento, sperimentò strani eventi che superavano la sua razionalità, inducendolo ad unirsi ad una società di ricerche paranormali.

Solo un anno dopo dall’inizio delle sue ricerche, Gross si trovò invischiato in uno dei più inquietanti casi poltergeist mai registrati nella storia. Ciò che venne definito come il “caso del poltergeist di Enfield” era un’infestazione che perdurò per mesi. Gross sostenne ed aiutò la famiglia afflitta attraverso il loro calvario, rimanendo in quell’abitazione per lunghi periodi e registrando ogni singolo movimento.

L’aspetto più sconcertante di questo caso fu una misteriosa voce somigliante a quella di un uomo anziano che fuoriusciva dalla bocca della bambina di 11 anni che abitava nella casa, apparentemente il centro nevralgico di tutte quelle manifestazioni. Gross fu talmente impressionato da questo evento da offrire di tasca sua una somma considerevole a chiunque fosse stato in grado di replicare quella voce ultraterrena. Nessuno vi riuscì.

Questo caso rese Gross una celebrità, il quale continuò questa attività fino alla sua morte.

2) Bryan & Baxter

Bryan Bonner e Matthew M. Baxter, conosciuti universalmente come Bryan & Baxter, sono i fondatori della “Rocky Mountain Paranormal Research Society”. Dal loro modo di vestirsi apparirebbero delle rockstar in cerca di successo e fama, ma in realtà prendono il loro lavoro molto sul serio.

Anziché correre gridando in giro per cimiteri come molti cacciatori di fantasmi moderni fanno, i due hanno dedicato loro stessi a smascherare le frodi che riempiono il panorama degli studi paranormali. Autoetichettandosi come distruttori di miti paranormali, Bryan & Baxter sono riusciti ad esporre numerosi casi di bufale.

Essi però, stando a quanto affermano, non fanno questo per togliere il velo di mistero dal mondo, ma per svelare quali siano i veri misteri in un mare di falsità.

1) Il “Ghost Club”

Può suonare come un nome inventato da un ragazzino, ma non lasciatevi ingannare: il Ghost Club è il più vecchio gruppo di ricerca paranormale conosciuto. Fondato nel 1862 a Londra, il gruppo seguiva le orme dei predecessori, i membri della Ghost Society, fondata invece dieci anni prima da colui che sarebbe poi diventato il Vescovo di Durham.

Il club incluse futuri primi ministri, arcivescovi ed alti graduati militari. In quanto club riservato a spiccate personalità, questo era dedito più all’osservazione che alla ricerca attiva. Pur investigando sul campo, pur pubblicando le proprie conclusioni come qualsiasi moderna società di ricerca, il loro comportamento era decisamente più formale rispetto a chiunque altro. Essi vantavano una struttura gerarchica ben organizzata e promuovevano eventi sociali; avevo strette regole a riguardo delle loro investigazioni. Non erano ammessi burloni o coloro che cercavano il brivido, esattamente come era vietato l’utilizzo di pratiche quali la tavola Ouija. Tra le regole, il club metteva bene in chiaro che non eseguiva esorcismi o purificazioni di alcun tipo.

redazione