Viaggio nell’inferno dell’America Latina: le città più pericolose al mondo

I chilometri di spiaggia di Rio De Janeiro. Il surreale spettacolo della Patagonia. Le cascate dell’Iguazù tra Brasile e Argentina. Il Rio delle Amazzoni. La straordinaria imponenza di Machu Picchu, in Perù. Questi sono solo alcuni dei tantissimi motivi per intraprendere un viaggio in terra sudamericana.

Al fianco di questi si staglia però un altro panorama ben più inquietante. Come dimostra la classifica annuale stilata dal Consiglio cittadino del Messico per la Pubblica Sicurezza, 18 tra le 20 città più pericolose al mondo appartengono all’America Latina. Tra le 50 città più pericolose al mondo, addirittura 43 appartengono a questo territorio, di cui ben 19 sul suolo brasiliano: un dato che lascia poco spazio alle interpretazioni, ma allo stesso tempo indicativo delle condizioni presenti in America Latina.

Il territorio è infatti governato da traffici di droga, guerre tra bande all’interno di singole città, e più in generale da povertà diffusa e instabilità politica – e di conseguenza economica – che non fanno che alimentare il tasso di violenza in numerose città. Lo scontro tra ricchezza e povertà, modernità e sottosviluppo produttivo, consumismo e forti disuguaglianze sociali non risparmia città alcuna, tranne poche eccezioni come Montevideo, Santiago del Cile e Città del Messico.

Nella nefasta classifica, al comando compare la capitale del Venezuela, Caracas:  130,35 omicidi annuali ogni 100000 residenti in città. Il Venezuela è, insieme al Brasile, la nazione più presente all’interno di questa graduatoria, con un tasso di omicidi di 70,1 ogni 100.000 abitanti e ben sei cittadine (la classifica considera agglomerati urbani con almeno 300.000 abitanti): oltre a Caracas, Maturin al sesto posto, Ciudad Guayana e Valencia all’ottavo e nono posto, Barquisimeto e Cumana rispettivamente al diciassettesimo e diciottesimo posto. Il Brasile è invece presente con: Salvador, ventesima; Campos dos Goytacazes, diciannovesima; Vitoria da Conquista e Feira de Santana, al sedicesimo e quindicesimo posto. Aracaju e Belèm, dodicesima e undicesima, per poi finire con Natàl, decima.

Altre città sudamericane presenti: Acapulco, con 113,24 omicidi annuali di media, al secondo posto; terza San Pedro Sula e quarta Distrito Central, in Honduras; Maturin, Messico, al sesto posto e San Salvador al settimo. Solo due le città non appartenenti all’America Latina presenti in questa top 20: St.Louis, in Missouri, Usa, e Città del Capo, capitale del Sudafrica, con 60,77 omicidi per 100000 abitanti. Un dato più raccapricciante dell’altro.

Andrea Codega