Una cena spaziale: apre il primo ristorante per cenare dentro a mondi inimmaginabili

Chi non ha mai desiderato intensamente di viaggiare per lo spazio Terrestre? Vivere un’avventura fuori dal comune, navigando tra i continenti in pochi secondi? Ve lo diciamo noi: tutti. Forse è proprio per questo che ha aperto questo nuovo ristorante con vista sul nostro pianeta di notte!

Si sa, la vista fa sempre la sua grandissima parte: in ogni cosa che facciamo, gran parte della nostra scelta viene influenzata da ciò che i nostri occhi sono in grado di captare (nel bene e nel male). Così, anche quando si tratta di cibo, più l’impiattamento è particolare ed estroso, più si invoglia il commensale a giocare con il suo lato più estroverso, forse quasi bambinesco. Sono nati così negli anni ristoranti sempre piú particolari nel gusto quanto nei panorami mozzafiato: che siate a strapiombo sulla città o dispersi in mezzo alla foresta, l’importante è godersi il momento.

L’ultima trovata viene dalla Danimarca, è stato battezzato “Alchemist”  ed è il ristorante in stile planetario unico al mondo! Manco a chiederlo, è un ristorante di lusso dove i commensali hanno l’imparagonabile emozione di mangiare sotto una cupola in stile planetario che permetterà di far viaggiare ognuno nello spazio terrestre. Insomma, un vero viaggio a 360 gradi: dentro il cibo, grazie ai menù degustazione previsti, e nella mente, vista la vista mozzafiato che ha come obiettivo quello di sbalordire chiunque.

“La cucina olistica è pensata per essere vissuta.” premette il manager di Alchemist, cercando di descrivere l’esperienza a Copenaghen. Possiamo dirvi con certezza che così facendo sta incuriosendo il mondo intero.

Cosa ci aspetta?

Eteree meduse galleggianti, luci che ricreano l’aurora boreale di sottofondo e alberi del nord in movimento, sono solo alcune delle attrazioni che circondano i commensali intenti a mangiare. È un ristorante dislocato su tre piani, sormontato da una cupola in stile planetario che immerge i commensali in un vero e proprio spettacolo interattivo.

Il progetto e gli spazi

Si entra nella location attraverso una grandissima porta in bronzo di tre metri che contrasta completamente con il resto delle sale. In queste ultime predominano grandi spazi aperti e il famoso soffitto a cupola che viene usato come un planetario. La prima sala è circondata da una parete completamente a vetrata, in parte predisposta per il bar e in parte per la cantina. Quest’ultima è stata poi dislocata su tutti e tre i livelli del ristorante. La cucina è completamente a vista sulla sala, proprio per permettere a chiunque di poter osservare l’incantesimo che si compie dietro ad ogni comanda. Insomma, vera e propria magia, in tutto e per tutto. D’altronde, Alchemist, è stato progettato dallo Studio Duncalf, famoso per le sue straordinarie opere.

I commensali mangiano stando seduti attorno a tavoli di cemento, posti al secondo piano e dove vengono serviti portate abbastanza particolari. Uno delle tante e, forse, più impressionanti comprende del foie gras servito all’interno di una finta testa umana. Oppure, ancora, il cervello di un agnello glassato con ciliegie. I cuochi impiegati in questa impresa sono circa 30 e sono stati addestrati appositamente per trasformare sogni in realtà.

La tempistica, per completare l’intero percorso degustativo, è stata stimata di quattro ore. Probabile complice, è l’intera squadra di artisti che è stata ingaggiata per allietare la serata dei commensali.

All’ultimo, ma non meno importante, terzo livello vengono serviti “solo” dessert. Spesso non ci si rende conto che in realtà è la portata piu importante di tutte: è lei, infatti, quella che permette di far impregnare il proprio cervello di un buon ricordo che va a sintetizzare tutta l’intera degustazione ed esperienza.

Lo Chef

Il capo Chef è Rasmus Munk, lo stesso che ha inventato la cucina olistica, che ha una mania per il cibo senza spreco e che tende a precisare: “Allo stesso modo in cui gli antichi alchimisti cercavano di fondere la filosofia, le scienze naturali, la religione e le arti per creare una nuova comprensione dell’ordine mondiale, lo scopo della cucina olistica è ridefinire e ampliare la nostra comprensione del concetto di ristorazione. La cena olistica è per definizione a più livelli. Si basa su elementi del mondo della gastronomia, del teatro e dell’arte, nonché della scienza, della tecnologia e del design, al fine di creare un’esperienza sensoriale onnicomprensiva e drammaturgica.”

Una vera e propria ascesa di sapori quasi edonistici quanto particolari, ci permetteremmo di dire. Visto il costo, necessariamente fuori dall’ordiniamo, rimaniamo a sognare questa esperienza che sembra tutto, tranne che dimenticabile.

Alessia Cavallaro