Un Hula Hoop colorato per mantenere le distanze: l’idea di una scuola di Termoli

Doppia mascherina, gel igienizzate, etichette su tutto ciò che ci si porta a scuola dentro al proprio zaino. Niente abbracci con gli amichetti dopo le vacanze estive, niente corsa incontro alla maestra. L’epidemia da Covid-19 ha cambiato le nostre vite, le nostre abitudini, i nostri rapporti sociali.
I dubbi, oltre a quelli evidenti in caso di contagi da Covid-19, sono ancora su come le scuole si organizzeranno per le attività all’esterno della classe, come per esempio l’ora di educazione fisica.

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Riaprire le porte degli Istituti non è stato e non sarà semplice, ma era necessario. Non perché i genitori sono tornali a lavorare direttamente “sul campo” e sono ancora pochi coloro che usufruiscono dello smart-working. La scuola non è 5 o 6 ore di babysitting pagato dallo stato. Fa parte integrante della nostra educazione, del nostro processo di crescita. Influirà su quello diventeremo un giorno, sulla nostra vita. E’ una tappa tanto obbligata quanto fondamentale della nostra vita.

Un’idea…geniale

All’Istituto Comprensivo Difesa Grande di Termoli, però la scuola vuole dare un segno di speranza. Ad ogni alunno è stato consegnato un Hula Hoop colorato da indossare durante le attività all’aperto e negli spazi comuni, così da rispettare la distanza interpersonale, ma con il sorriso. Un’idea del dirigente scolastico, Luana Occhionero, che è stata accolta con positività sia dal corpo docente, che dai genitori, che dagli alunni. Nonostante l’accessorio, un pochino ingombrante, salvaguardare la salute degli studenti è fondamentale in questo anno scolastico così difficile ed anche un po’ caotico. Visto che per molti bambini non è stato semplice abituarsi all’uso delle mascherine, quest’idea per riuscire nell’intento di far mantenere la distanza interpersonale, è sicuramente più “gioiosa” per i ragazzi.

Certamente spesso gli Hula Hoop saranno utilizzato come semplice gioco, per ridere e scherzare tra compagni, per contare chi “fà più giri”. Ma siamo certi che i docenti, così come i genitori, sono disposti a correre il rischio di qualche minuti di disattenzione.

Sharon Santarelli