Turismo vaccinale, tutto quello che stanno facendo i vari Paesi

Il sindaco di New York, Bill de Blasio, è molto sicuro della ripartenza totale della città americana a partire dal 1° luglio. De Blasio per realizzare a pieno il piano collegato all’hashtag #summerinNC punta tutto sulle vaccinazioni, interne ed esterne, e pare che non sia l’unico ad aver attuato tale strategia. I vaccini sono oggi l’unica arma che si ha per combattere definitivamente (si spera) il Covid-19. Dopo più di un anno di pandemia, la gente trema solo al pensiero di ritornare a chiudersi definitivamente in casa: il lock-down non è più un’alternativa! Alla mascherina, si sono ormai tutti abituati, tuttavia, quest’ultima non è sufficiente. Così, diversi paesi hanno pensato bene di incitare un ritorno alla normalità, anche grazie al turismo. E se si è sempre scelto il luogo delle tanto agognate vacanze sulla base dei servizi che poteva offrirci, oggi tra questi si può inserire anche il vaccino ai turisti.

L’alternativa turistica all inclusive: viaggio più vaccino ai turisti

Il Covid-19 ha messo alla prova diversi settori della vita economico-sociale, e tra questi non può essere escluso il settore turistico. I viaggi da un Paese all’altro, non lo dimentichiamo, in molte circostanze sono state la causa della diffusione a macchia d’olio del virus, ma in qualche modo si deve pur ripartire.

Allora, si propone un’alternativa efficace per coinvolgere e convincere i turisti a viaggiare. Somministrare il vaccino a tutte le persone che decidono di viaggiare in uno dei paesi dell’offerta turistica che propone tale servizio è oggi una necessità.

Tutto, però, dipende dal Paese, e dal punto in cui si è arrivati con la campagna vaccinale. I dati americani sono chiari: la campagna vaccinale coinvolge quasi tutte le fasce d’età e le risposte dei cittadini al riguardo si sono dimostrate efficienti.  Sembrerebbe, dunque, logico dedurre che sia possibile rendere parte di tale risultato anche i turisti.

New York, offrirà, quindi ai propri turisti gratuitamente il vaccino Johnson&Johnson, e questo è un messaggio forte, che ben si sposa con l’idea di riapertura totale delle strutture.

La sicurezze continua ad essere al primo posto rispetto all’economia, anzi rappresenta uno strumento per incrementare quest’ultima. Infatti, è bene sottolineare che New York non è la sola ad aver trovato questo connubio perfetto.

Mete come le Mauritius, Dubai, le Maldive i Caraibi ed anche qualche città della Russia hanno aperto le porte a questo nuovo fenomeno definito come turismo vaccinale. D’altro canto, si tratta di luoghi che vivono di questo, e in cui la riapertura di un locale sarebbe inutile senza la presenza turistica nella zona del ristorante.

Si tratta di situazioni diverse, in un certo senso, a quella italiana, ma che comunque condividono con essa la voglia di ripartire, la voglia di una normalità. Una normalità che necessariamente deve essere nuova e deve includere il vaccino.

I vaccini ai visitatori internazionali, però, sono una responsabilità e necessitano di strutture ad hoc

Alla pari dei vaccini somministrati ai cittadini delle proprie zone, tutti i Paesi che intendano offrire un pacchetto all inclusive con vaccino devono fare i conti con lo spazio.

Diversi luoghi come, Disneyland ad Orlando, hanno già adibito le proprie risorse strutturali per il bene della propria città. Adesso, però, con l’opzione vaccino ai turisti, matematicamente non bastano i luoghi scelti.

Anche per questo esiste già una soluzione!

Fonte: la Stampa

Le spiagge della Florida attraggono da sempre milioni di turisti da tutto il mondo? Allora perché non erogare proprio lì il servizio!

New York, inoltre, ha escogitato dei punti strategici in cui somministrare il vaccino ai propri turisti. Siti posti nelle prossimità di Times Square o il ponte di Brooklyn saranno utili per occupare lo spazio necessario per il vaccino e non solo. Insomma, è un modo davvero con cui conciliare l’utile e dilettevole. Chi avrebbe mai pensato, infatti, di vaccinarsi in uno degli incroci più importanti del mondo? Questo è già di per sé un’offerta turistica (gratuita tra l’altro).

Queste le parole del sindaco De Blasio: “Questo è un messaggio positivo verso i turisti. E’ un modo di dire: venite qui, è sicuro e noi ci prenderemo cura di voi.”

Tuttavia, per sentir parlare dell’idea di prendersi cura dei propri visitatori tramite la somministrazione del vaccino non serve andare troppo lontano.

Anche le isole Eolie, in Sicilia, vogliono rilanciare il turismo tramite il pacchetto vaccino più alloggio.

Dopo il successo mediatico ottenuto dalla notizia della Sardegna in zona bianca, l’Italia rilancia con le Eolie. Esse vogliono adesso puntare ad una vaccinazione rapida dei propri residenti per potersi guadagnare lo status di isola “covid-free”. Dopo tale risultato, si vorrà poi puntare ad una collaborazione con le agenzie turistiche per sviluppare il pacchetto vaccino all inclusive che tanto sta avendo successo nel mondo.

Da un lato ci sono le idee e le proposte, valide ma difficili da realizzare. Dall’altro tutto ciò è già stato fatto in diverse parti del mondo. Il turismo non esiste senza le persone e per quanto l’anno scorso il motto era resta a casa, o resta in Italia almeno, oggi tale alternativa è insufficiente.

In onda dal 10 maggio vi è già, per esempio, su tutte le reti e sulle piattaforme multimediali di Mediaset una nuova campagna di spot, sostenuta dal Ministero del Turismo avente lo scopo di invitare il pubblico a sostenere il turismo in Italia. Tra l’altro, diversi personaggi famosi sono presenti a sostegno della propria terra.

Si tratta, insomma, di un modo per enfatizzare l’importanza che ha il turismo anche per l’Italia che sta procedendo a piccoli passi con la campagna vaccinale, ma domani chissà, il futuro è già dietro l’angolo e il vaccino è un grande passo per raggiungerlo.

Giulia Grasso