Toraja, il popolo dei morti che camminano

Alcuni decenni fa uscì nelle sale italiane un film intitolato “Mondo Cane”. Come il nome suggerisce, il film era una sorta di documentario delle usanze più strane e choccanti che esistono nelle varie culture umane.

Sicuramente la popolazione dei Toraja in Indonesia avrebbe avuto un posto d’onore nel sopracitato film, in quanto pratica uno dei più particolari, ed aggiungiamo macabri, riti funebri del pianeta. Infatti i Toraja ogni anno decidono di riesumare le salme dei loro cari defunti, vestirli e lavarli come se fossero ancora vivi, con tanto di processione che porta i morti in giro per le case e le strade. Questo rito prende il nome di Ma’Nene.

Nel culto Toraja il rito funebre viene considerato un momento estremamente importante, in quanto permette all’anima del defunto di raggiungere la terra di Puya,  una sorta di paradiso dove lo spirito del morto potrà decide se continuare a svolgere varie attività come quando era in vita, attraverso i mezzi e gli strumenti donati da parenti e amici durante il funerale, oppure continuare il suo viaggio spirituale e diventare una divinità. Se la famiglia del morto non può permettersi una degna sepoltura, il rischio è che il defunto non possa completare il suo viaggio, trasformandosi in un Bombo, una sorta di spirito malvagio nemico dei vivi.

Questo spiega il motivo per cui i Toraja credono che i defunti non siano realmente morti ma si trovino in una sorta di “riposo” e per questo ogni anno decidono di portarli in giro per la strada, sistemati e profumati come se fossero ancora in vita e con tanto di curiosi e parenti che scattano foto per immortalare il momento.

Ecco una galleria di foto (per i più sensibili è sconsigliata la visione):

Fulvio Mammana