The New Abnormal: il ritorno convincente dei The Strokes

In settimane incolori e monotone un nuovo disco è finalmente arrivato rendere diverse le nostre giornate: stiamo parlando di The New Abnormal dei The Strokes.

Il nuovo album, il sesto per la band statunitense, è un mix di nove tracce tutte diverse tra loro, in cui si ha l’opportunità di rivivere il primordiale sound degli Strokes, ma anche sentirli sperimentare.

The New Abnormal si apre con la pimpante “The Adults Are Talking”, che, ascoltata al momento giusto e con un po’ di sole, fa quasi sembrare di essere in spiaggia al tramonto a sorseggiare una birra.

Una delle punte di diamante dell’album è senza dubbio “Brooklyn Bridge To Chorus”, un tripudio di schitarrate e synth, capace di far muovere il piedino a tempo a chiunque. Arrangiamento in completo disaccordo con il testo, molto malinconico, ma che si incastra alla perfezione.

Degna di nota anche “At The Door”, ballata carica di sentimenti ed emozioni che, grazie alla combinazione perfetta tra voce e synth, non annoia nonostante i 5 minuti e 10 secondi di durata.

Una nota dolente, invece, è rappresentata da “Eternal Summer”, brano abbastanza fuori luogo rispetto agli altri, in cui non si riesce proprio a riconoscere il marchio Strokes.

La band statunitense, senza farlo apposta, si chiede perché le domeniche siano così depresse (Why Are Sunday’s So Depressing), anticipando di fatto un trend attuale. A parte gli scherzi, il brano è senza infamia e senza lode, perfetto però da ascoltare in una giornata boriosa per farsi cullare dai pensieri.

L’album si chiude con un inno alla città di New York, “Ode To The Mets”, che rende onore alla Big Apple. Il brano, infatti, è avvolgente, un crescendo d’intensità che fa emergere tutta la freschezza (sii lo sono ancora) degli Strokes.

The New Abnormal, in sintesi, è un album che va assolutamente ascoltato, per ricordarsi che c’è qualcosa di buono a disposizione, ma soprattutto per provare a viaggiare con la mente fino ad arrivare alla New York della band.

Gli Strokes, invece, assomigliano sempre più a macchine del tempo, capaci di creare negli anni Novanta e ormai negli anni Duemila rock di qualità, che porta alla mente i grandi miti del passato. Bravi, musica colorata nel periodo più grigio del Secolo.

Di seguito la tracklist completa dell’album:

  1. The Adults Are Talking
  2. Selfless
  3. Brooklyn Bridge To Chorus
  4. Bad Decisions
  5. Eternal Summer
  6. At The Door
  7. Why Are Sunday’s So Depressing
  8. Not The Same Anymore
  9. Ode To The Mets
Paride Rossi