Sul mercato nero tra gli articoli più contesi arriva il vaccino covid cinese tarocco

Occorre stare attenti anche ai vaccini taroccati, a quanto pare nella giungla del mercato nero si è aggiunto un nuovo articolo, che pare vada a ruba, il vaccino anti covid cinese. Resta di fatto che tra le comunità orientali presenti in campania su 5200 censiti, siano risultati soltanto 5 i casi di positività, mentre il grado di positività tra gli abitanti della stessa regione sale alle stelle. L’ipotesi dell’appropriazione del farmaco attraverso il mercato nero paventata dal portavoce della comunità cinese a Napoli Wu Zhiqiang «non può essere esclusa» come afferma Paola Paderni, direttore dell’Istituto Confucio e docente di Storia ed istituzioni della Cina dell’Università “L’Orientale” di Napoli. «I cinesi si fidano dei loro mezzi, molti hanno preferito tornare in patria perché si sentono più sicuri mentre chi è rimasto qui si è autoregolamentato, rispettando rigidamente le norme – spiega la professoressa – tra le comunità usano scambiarsi informazioni con le chat sulle piattaforme digitali». Nelle conversazioni, ora orientate più che mai sui rimedi anti Covid, spesso ci sono «consigli omeopatici e pratiche di erboristica per rafforzare le difese immunitarie» spiega Song Xiaoling, ex docente universitaria de “L’Orientale”.

«Ho amici che sono andati a vaccinarsi in Cina, pagando circa 10 euro, esistono almeno 5 tipologie di farmaco, tutte commercializzate privatamente» racconta Song, scettica sull’idea di un vaccino clandestino in fiale. «Il farmaco per le siringhe va conservato in frigo specifici – afferma la 62enne di Shanghai – l’ipotesi di un vaccino importato, potrebbe essere in forma orale ma in questo caso, non ne conosciamo l’efficacia». Di certo la possibilità di un vaccino cinese clandestino è nel mirino della Finanza. Da sempre attenti sul materiale importato, i finanzieri del comandante provinciale Gabriele Failla condurranno verifiche mirate sugli stock provenienti dalla Cina e su tutto ciò che può essere riconducibile al trasporto di medicinali: frigoriferi, materiale di stoccaggio “dedicato”, impianti da usare per prodotti farmaceutici. In prima linea in questi mesi per quanto riguarda l’introduzione di materiale sanitario falso o non compatibile con gli standard della comunità europea (esempio tipico i sequestri di mascherine, di guanti o di gel non a norma), la Finanza punta a stanare eventuali traffici di medicine non in linea con i criteri sanitari nazionali.

Attenzione massima (in piena sinergia con il lavoro svolto da polizia e carabinieri) nei porti, negli aeroporti e nelle dogane, anche per verificare l’eventuale esistenza di vaccini o medicine alternative usate nella comunità cinese di Napoli, su input di quanto sta accadendo nella madrepatria.

Alessandra Filippello