Su Netflix a scuola di regole di vita per vincere da Mourinho a Doc Rivers!

Non basta che una squadra sia formata da giocatori talentuosi e forti. Spesso per arrivare in cima, ritagliarsi un posto nella storia dello sport e conquistare innumerevoli coppe è necessario che a guidare una squadra non vi sia chiunque, ma un allenatore con un solo obiettivo: vincere.

“Parola di allenatore: regole di vita”, la docu – serie prodotta da LeBron James e Maverick Carter e disponibile su Netflix, mette in luce attraverso il racconto di cinque coach tra i più iconici dei loro rispettivi sport difficoltà, successi e regole di un allenatore deciso a lasciare un segno indelebile nella carriera della squadra e degli atleti.

I registi Sarah Feeley, Josh Greenbaum, John Henion e Alexandria Stapleton si sono occupati di intervistare Doc Rivers, Jose Mourinho, Jill Ellis, Dawn Staley e Patrick Mouratoglou.

Ogni episodio è dedicato ad ogni singolo allenatore che in circa trenta minuti su sfondo asettico e parlando direttamente alla camera da presa descrive la sua carriera tra regole di vita e filmati dei momenti che lo hanno reso leggendario.

Emerge subito la differenza tra i cinque coach a livello di crescita, formazione personale e approccio all’allenamento, ma parola dopo parola è chiaro che nessuno tra loro ha mai messo in conto l’idea di poter perdere.

Ogni allenatore fa i conti con chi è stato e con cosa voleva e come è riuscito a raggiungerlo non senza cedere, rivelando debolezze e punti di vista. Facciamo alcuni esempi.

Patrick Mouratoglou, allenatore di Serena Williams, confida di aver mollato con alcuni tennisti sbagliando nella modalità di allenamento ma che alla base di ogni vittoria è imprescindibile l’aspetto mentale.

Non per niente, nell’ambiente è conosciuto come “The Mentalist” e il suo mantra è: “La volontà è un muscolo che va tenuto in allenamento perché non ci abbandoni quando dobbiamo prendere le decisioni importanti. Io ero destinato a essere un mediocre, ma mi sono battuto per cambiare il mio destino. Ero malato e ho ritrovato la salute. Ero indeciso e ho imparato a condurre la mia vita come volevo. Ero pauroso e sono diventato temerario. Tutto è possibile, niente è fissato per sempre.”

Doc Rivers si sofferma sull’aspetto delle discriminazioni razziali che per primo ha subito quando ha allenato i Los Angeles Clippers, ricordando che lo sport deve essere motivo di coesione e di condivisione fraterna.

Tra tutti, però, Josè Mourinho è di sicuro l’allenatore più emblematico dei cinque. La sua personalità è ben nota come i risultati che ha ottenuto nel corso della sua carriera. Interessante è scoprire che una delle regole di Mourinho è avere lui per primo delle ambizioni ossia vincere in tre stati diversi con tre squadre diverse la Champions League. Non solo. Ma per Mourinho fondamentale è il concetto di squadra. Non basta allenare giocatori del calibro di Ibrahimovic o Ronaldo per assicurarsi la vittoria. Secondo Mourinho, un buon allenatore è colui che riesce ad integrare un talento in una squadra facendolo diventare funzionale. Senza il senso di squadra, un atleta anche se talentuoso non basta. La squadra non vince. Non si resta nella storia.

“Parola di allenatore: regole di vita”, così, si prende la briga di spiegare come dietro una grande squadra c’è sempre un grande allenatore capace di saper decifrare stati d’animo dei propri atleti e di portare la squadra alla vittoria. È una docu – serie che lascia il segno perché ti sprona ad essere la migliore versione di se stessi partendo dalle regole di vita che episodio dopo episodio i cinque coach snocciolano.

Cinque episodi della durata di trenta minuti che arricchiscono e che fanno capire che sì, la vittoria è tutto ma senza fatica, strategia, dedizione è solo un miraggio. Prima di voler essere vincenti, cercate di essere determinati: questo insegna la docu – serie!!!

Sandy Sciuto