Perché leggere la storia del Piccolo Principe?

Sicuramente è capitato ad ognuno di noi di sentirci, almeno una volta nella vita, tristi e scontenti, lontani da ogni aspettativa serena per l’avvenire e bloccati dallo stesso pensiero autoindotto ”non ce la posso fare”. Altrettante volte però ad ogni caduta quel ”Piccolo principe ” che è dentro ogni uomo, o donna che sia, ci ha dato la forza di rialzarci: ecco il segreto del libro ”Il piccolo principe”, capolavoro di Antoine De Saint-Exupèry.

Questa, è una storia che ci conduce in un mondo lontano, fantastico ma che forse è solo il nostro mondo interiore, che chiede di essere ascoltato. ”Il piccolo principe” risulta un libro a tratti quasi magico: senza difficoltà può essere letto con il cuore e l’anima di un innocente bambino di tenerà età (e forse è solo lui che ne comprenderà il vero senso), ma anche da un qualsiasi uomo o donna che, riuscendo a cogliere l’essenza di questo romanzo, non potrà far altro che commuoversi e rallegrarsi, e forse piangere e ridere insieme. Il romanzo si inserisce in un quadro fantastico che va al di là della realtà immaginaria, scavalca e scardina le certezze concrete della quotidianità per lasciare spazio ai sogni e alla storia di ogni piccolo bambino che dentro di noi chiede di essere ascoltato. ”Il piccolo principe” è un capolavoro che può e deve far riflettere sulla semplicità della vita, su quanta meraviglia si possa incontrare negli occhi sorpresi di un bambino intento a fantasticare e capire cose ormai perse nella frenesia della società odierna. C’è vita nei racconti di questo piccolo principe: la stessa vita che scorre come energia dentro ad ogni uomo, anche il più anziano e burbero. Il piccolo principe esiste e non dev’essere mai dimenticato: esso rappresenta la magia nella semplicità del mondo. Il piccolo bambino dai capelli color del grano risulta tanto puro da sembrare quasi una figura eterea ed angelica che ci porta a riflettere sul relativismo di ogni cosa e ci insegna che ”non si vede bene che con il cuore”.

Il libro ”Il piccolo principe” può essere visto sotto forma di storia per bambini ma sostanzialmente è una lettura piena di concetti importanti ed è, se così si può definire, una favola che porta a riflettere sulla vita stessa e sulle relazioni che si intraprendono nel corso dell’esistenza. Per molti aspetti, il protagonista del romanzo rappresenta il ”fanciullino” (ovvero la parte più ingenua, primitiva ed intuitiva dell’essere umano). Il piccolo principe non comprende il re che regna su tutto e niente, il vanitoso che non vuole sentire nient’altro che lodi, l’ubriacone che beve per dimenticare che ha vergogna di bere, l’uomo d’affari che è indaffarato a contare le stelle credendole di sua proprietà, il lampionaio che passa la sua vita ad accendere un lampione ed infine il geografo che basa il suo lavoro sulle ricerche degli esploratori, ma non avendo nessun esploratore sotto mano, si crogiola nell’ignoranza. Al piccolo principe importa dei propri affetti più che di se stesso: la rosa, la volpe, la sua pecora. Egli è un personaggio che guarda al mondo con curiosità e sguardo vergine, che esprime vita. Il piccolo principe è colui che mostra ad esempio come un’amicizia possa essere unica e che nei rapporti è necessario ”addomesticare” e ”lasciarsi addomesticare”. Fondamentalmente ciò si può tradurre con il lasciarsi andare completamente  e conoscersi nell’instaurare relazioni: solo così si può creare un legame forte. Certo: legarsi sentimentalmente a qualcuno può implicare sofferenza nell’eventuale distacco, ma ne sarà valsa la pena se poi in cambio si guadagnerà ”il colore del grano” (come detto dalla volpe al piccolo principe nel romanzo), ovvero una nuova visione delle cose. Il piccolo principe è maestro di vita: insegna che è proprio il tempo che si ”perde” in ciò che si ama che fa di ciò che si ama qualcosa di così importante.

Spesso è proprio nella semplicità quotidiana che si può trovare la meraviglia: scoprendo il pensiero altrui, imparando a rispettarlo e a guardare con gli occhi del cuore. Il mondo odierno è talvolta frenetico e non lascia spazio alla creatività, alla condivisione e alla storia di quel piccolo principe insito dentro ad ogni uomo: riscoprirlo è però possibile, così come è possibile credere che il futuro, nonostante la società spesso sia composta da persone arriviste e meschine, possa essere migliore e popolato da anime infantili pure come quella del protagonista di questo commuovente romanzo. L’essere umano può scegliere perciò di non diventare lo stereotipo di uomo che è quello dello stupido re, del superficiale vanitoso, dell’incoerente ubriacone, dell’indaffarato uomo d’affari, del frustrato lampionaio e dell’ignorante geografo. Ognuno di noi può volare invece sempre più in alto con la propria anima, ognuno può trovare ed amare la sua rosa, ognuno può addomesticare e lasciarsi dolcemente addomesticare come fa la volpe, ognuno può riuscire a vedere l’elefante all’interno del cappello: questa è meraviglia, questa è ”la nuova visione delle cose”, e questo è semplicemente e straordinariamente ”Il piccolo principe”.

 

redazione