Spotify diventa una serie tv Netflix

Gli ultimi mesi del 2019 si sono dimostrati particolarmente produttivi per Netflix. Tra The Witcher, la seconda stagione di The End of the F***ing World, The Irishman e molto altro, il colosso americano ha dimostrato ancora una volta di essere il re dello streaming per film e serie tv. Tra le novità entrate in produzione, spicca una serie tv incentrata sulla nascita di Spotify: il re dello streaming musicale.

Al momento non è ancora trapelata alcuna notizia riguardante il titolo. Sappiamo però che sarà tratta da Spotify inifrån, un saggio scritto da Jonas Leijonhufvud e Sven Carlsson, riguardante proprio la nascita e l’evoluzione dell’azienda svedese.

 

La storia dietro la leggenda

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Daniel Ek, fondatore di Spotify

Il libro, basato su decine di interviste registrate dagli autori nel corso degli anni, racconta la genesi della start up e i grandi sforzi dei produttori per trasformare il progetto nel colosso che conosciamo oggi. Sembra infatti che l’ascesa dell’azienda sia stata molto più graduale e complessa di quanto pensiamo.

Fondata nel 2006 da Daniel Ek e Martin Lorentzon, Spotify rilascerà la prima app per contenuti musicali gratuiti solo due anni più tardi. E fu solo nel 2011 che riuscì a debuttare negli Stati Uniti, passo fondamentale che tempo dopo gli permetterà di raggiungere una notorietà mondiale. 

L’arrivo di Spotify in America fu particolarmente problematica, soprattutto a causa di una ferocissima concorrenza da parte di Steve Jobs (fondatore di Apple e quindi Apple Music) e Sean Parker (Napster). A quanto pare Steve Jobs architettò un piano per danneggiare l’azienda svedese, sottraendole impiegati e assumendoli per il progetto Beats Music (poi diventata Apple Music). Jobs avrebbe perseguitato lo stesso Daniel Ek, con continue telefonate in cui non proferiva parola, respirando profondamente.

Spotify, dettagli sulla serie

Il nuovo progetto Netflix verrà prodotto dalla compagnia inglese Yellow Bird. Il produttore esecutivo Berna Levin, in un’intervista, ha dichiarato: “È la storia di come una piccola banda di informatici svedesi sia riuscita a trasformare la musica nel modo in cui la conosciamo ed ascoltiamo oggi. È davvero un racconto per i nostri tempi. Non è solo una storia sul modo in cui le nostre vite sono cambiate nell’ultimo decennio, ma anche sulla battaglia per l’influenza culturale e finanziaria, in un mondo globalizzato e digitalizzato.

Un argomento dunque estremamente attuale, che forse riuscirà a raccontare come riescano certi progetti ad influenzare la cultura mondiale. Al momento è difficile dire se riuscirà ad avere il successo sperato, ma vista l’accoglienza di critica e pubblico di The Social Network (film sulla nascita di Facebook del 2010), è probabile che ne sentiremo parlare ancora.