Negli ultimi anni sono sempre di più le mamme e i papà che abbinano i loro outfit a quelli dei propri figli. Sono moltissimi i marchi che includono nelle loro collezioni capi disponibili in taglie da adulti e per bambini. Un’idea sicuramente originale che vede genitori e bambini matchare per le strade della città. Tra le ultime realtà che hanno abbracciato questa nuova moda c’è la collezione GlAmour, frutto della collaborazione tra Prénatal e la stilista Cristina Tajariol.
“GlAmour”, mamme e bimbi vestiti uguali
Questa collezione 100% made in Italy è pensata per tutte le mamme che vogliono abbracciare i propri bambini anche con lo stile e per tutte le donne che amano un look fresco e originale. Il nome di questa collezione è un gioco di parole: la A maiuscola, infatti, rimanda anche alla parola francese Amour (amore). Fashion e amore si uniscono a creare una linea di abiti grintosa e accattivante.
Due capsule diverse, una giocata sul contrasto “Black and White” e l’altra “Liberty”, caratterizzata da un’esplosione di colore. Nella prima spiccano le intramontabili stripe e un tocco street contemporaneo dato dalle grafiche di Judi Abbot, nota illustratrice di libri per bambini. Nella seconda l’interpretazione floreale ha colori vitaminici e brillanti.
Una moda anche tra le influencer
Quella di abbinare i look dei figli ai propri outfit è un’idea che nel mondo del web piace sempre di più. Per esempio, Julia Elle, sul suo profilo, ama farsi immortalare con la figlia Cloe mentre indossano gli stessi look. Vogliamo poi parlare della regina delle influencer? Chiara Ferragni, che ha recentemente partorito sua figlia Vittoria, è una fan del matchy-matchy. In occasione della nascita della bambina ha creato e disegnato un’apposita linea di capi per neonati. Pochi giorni fa, sul suo profilo Instagram, Chiara ha postato anche alcune foto in cui è ritratta la sua famiglia tutta vestita uguale. Lei, Fedez, Leone, Vittoria e persino il cane indossano lo stesso maglione a righe.
Mini-me sì, ma attenzione
Se da una parte può essere considerato un gioco per i bambini più piccoli che si “vestono” come la mamma o come il papà, dall’altra bisogna fare attenzione. Soprattutto con i bambini più grandi si rischia di creare implicitamente dei danni psicologici. Come racconta la dottoressa Rosaria Uglietti, mamma e psicologa, la moda dei mini-me può veicolare l’implicito messaggio nel bambino che il genitore vorrebbe che fosse proprio come lui/lei. Alla lunga il rischio è quello che il piccolo possa sentirsi disorientato e a disagio nel momento in cui comprende di non essere uguale al proprio genitore. La soluzione ideale sarebbe che i vestiti non siano perfettamente identici, ma che abbiano in comune solo alcuni dettagli. In questo modo si rientra nella dimensione del gioco e allo stesso tempo il bambino è in grado di affermare la sua identità.