Smart City: opportunità d’innovazione per Umberto La Morgia

Il tema della smart city è molto attuale, ma di cosa si sta parlando? La smart city è un nuovo modo di pensare la città, vista come un insieme di pianificazione urbanistica con il fine ultimo di ottimizzare ed innovare i servizi pubblici e le infrastrutture cittadine.

Insomma, la chiave di volta è che tutto è connesso tra loro, dai cittadini, alle infrastrutture fino ai servizi.

Abbiamo chiesto di chiarirci questo appassionante tema al consigliere comunale di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, Umberto La Morgia,  esperto di smart city con idee interessanti per la sua città.

 

1) Cosa rappresenta per te la smart city?

La Smart City, ovvero la città intelligente è la cosiddetta città del futuro. Un luogo che unisce storia, innovazione, ecosostenibilità e un rinnovato senso di appartenenza ad una comunità, grazie alle nuove tecnologie. Oggi la tecnologia è talmente dirompente e pervasiva che viviamo nell’ “Internet of Everything World”, una società dove non solo le macchine sono interconnesse, ma dove tutto è interconnesso, grazie alla rete che ha cambiato radicalmente e irreversibilmente i rapporti uomo-macchina, uomo-lavoro e uomo-città. Quando parliamo di soluzioni smart per una città parliamo ad esempio di tecnologia applicata al miglioramento dei servizi per il cittadino con il digitale, semplificazione e snellimento della burocrazia, utilizzo del trasporto pubblico e privato a emissioni zero, promozione di fonti energetiche alternative e dell’agricoltura urbana, sicurezza aumentata grazie alla videosorveglianza implementata dall’intelligenza artificiale (computer vision), utilizzo di droni e sensori per vari tipi di rilevamenti, analisi e gestione dei big data. Vivere la città diventa così un’esperienza phygital: un incontro tra fisico e digitale. La smart city non denatura la specificità di un luogo, non ne altera le caratteristiche peculiari o tradizionali, ma anzi le accentua, le amplifica in modo phygital.

2) Quali credi siano pregi e difetti? Quali sono i pregi che preferisci ed i difetti che ti preoccupano maggiormente?

L’adoption delle tecnologie smart per la città può portare solo benefici in termini di miglioramento della qualità della vita del cittadino, risparmio energetico e riduzione dei costi per un’amministrazione, riduzione delle emissioni di CO2, riqualificazione di aree degradate. Oltre che efficienza e innovazione dei processi e dei servizi, la città di conseguenza assume una nuova attrattività. L’unico fattore a cui porre attenzione è che bisogna sapersi districare molto bene nel vasto e multiforme mondo dell’innovazione per saper scegliere e applicare le soluzioni veramente utili, performanti e risolutive dei problemi. Come in tutti gli ambiti, ma forse in questo ancora di più, c’è molta fuffa in giro. Non tutto è innovazione reale.

3) Quali sono i ruoli di comunità, tessuto imprenditoriale e politica
nella costruzione di una smart city?

L’Italia è ancora indietro rispetto ad altri Paesi sul fronte smart city, ma il segnale positivo è che in alcune città italiane si sta sperimentando molto e sono stati creati appositi assessorati all’Innovazione e alla Smart City. Sarebbe importante continuare su questa scia e veicolare queste esperienze e best practices anche a livello regionale e nazionale. L’Unione europea, dal canto suo, offre molti fondi, come quelli relativi alla mobilità sostenibile, che meritano di essere più conosciuti e sfruttati. Per quanto riguarda l’imprenditoria, l’economia italiana è basata prevalentemente sulle piccole e medie imprese e sono proprio queste che sono le protagoniste dell’innovazione di oggi. Un ruolo fondamentale nella costruzione della smart city lo ricoprono proprio le start-up innovative. Il modello della cosiddetta Open Innovation che si applica nel B2B, si può e si deve trasportare anche sui territori e amministrazioni locali e regionali per beneficiare delle tecnologie smart city.

4) In cosa consiste il tuo progetto per Casalecchio di Reno?

Lavorando nell’ambito dell’innovazione e proprio nella città di Casalecchio, mi è venuto spontaneo proporre un rinnovamento generale della città per ridonarle una propria identità, che purtroppo si è sbiadita da tempo. L’Emilia-Romagna, e l’area di Bologna e di Casalecchio in particolare, costituisce un interessante ecosistema di start-up, PMI e aziende innovative, motivo per cui ho coniato il termine Phygital Valley per indicare quest’area geografica protagonista dell’innovazione italiana di oggi. Mi sembrava strano che un territorio che ha delle eccellenze del software risultasse piuttosto trascurato a livello di urbanistica, mobilità, decoro… Per questo per Casalecchio ho progettato insieme ai miei tecnici delle pensiline tecnologiche multifunzionali (vedi foto), una reale pianificazione intelligente dei trasporti e delle navette elettriche per collegare le zone mal servite all’interno della città e in periferia, delle eco-isole di nuova generazione per la raccolta differenziata dei rifiuti, una maggiore videosorveglianza collegata a una centrale interforze per far intervenire tempestivamente le forze dell’ordine nei casi di reati come il furto, un incubatore di start-up per favorire l’occupazione giovanile e la nuova imprenditorialità e il controllo della qualità dell’aria tramite dei nuovi device IoT che rilevano la presenza del gas Radon e delle polveri sottili e attuano una vera e propria bonifica dell’aria.

L’idea di pensilina per Casalecchio

5) Credi sia possibile implementare il paradigma della smart city in
tutte le realtà italiane?

Certamente. Ognuna con le proprie specificità e con casi d’uso differenti in base al contesto e ai need della città e rispettando le priorità del caso. Parlare, ad esempio, di robot o di guida autonoma in una città invasa dall’immondizia sarebbe prematuro… Tendenzialmente un progetto smart city sul modello di quello ideato per Casalecchio è riproducibile ovunque a cominciare dall’ambito regionale, e in particolar modo in una Regione che vi si presta in modo particolare come l’Emilia-Romagna, vista e considerata anche la quantità e la qualità di start-up innovative che insistono su questo territorio e di cui ci si potrebbe avvalere. La Phygital Valley, la città del futuro è adesso.

 

Insomma, è il tema del futuro, capace di rilanciare territori caduti in disgrazia per moltissimi motivi. Riusciremo a sfruttare tutte le potenzialità?

 

 

Paride Rossi