Sesso e Medioevo, verità, bufale e curiosità

Il Medioevo è spesso oggetto di discussione, sempre raccontato con un velo di pregiudizio e soprattutto grandi bufale.
Quando si pensa a quel periodo, nell’immaginario collettivo si immagina qualcosa di sporco, spaventoso e brutale; roghi, streghe, battaglie, cinture di castità… un vero inferno.
Ma era davvero così?
Un’epoca sicuramente difficile, dove la qualità della vita era alta per pochi e terribile per molti, dove però le cose cominciavano a trasformarsi. Finalmente qualcuno ha deciso di vederci chiaro, Jacques Rossiaud noto storico del Medioevo, ha pubblicato un libro – “Sexualités au Moyen age” -dove spiega tutto, ma proprio tutto.
E allora scopriamo insieme la vita sessuale nel Medioevo, tra abitudini, curiosità e miti da sfatare.

IUS PRIMAE NOCTIS
Si racconta che i signori del tempo avessero il diritto di fare sesso durante la prima notte di nozze con le mogli dei sudditi, pratica chiamata proprio Ius Primae Noctis; una bufala bella e buona, nonostante fossero degli aguzzini, il pagamento non arrivava a tanto; la coppia guadagnava il diritto alle nozze con pagamenti più tradizionali.
SESSO E CHIESA
La chiesa ha sempre cercato di frenare gli impulsi sessuali, cercando di limitare ed imporre rapporti  finalizzati alla procreazione.
Per questo motivo esistevano molti giorni in cui era vietato approcciarsi alla sessualità:
La domenica, causa giorno del Signore.
Il venerdi ed il sabato, causa confessione e preparazione alla liturgia.
Pasqua, Natale e Pentecoste per periodi lunghi fino a 60 giorni.
E’ da specificare che i bordelli restavano sempre e comunque aperti.

LE POSIZIONI

Fino al XII secolo, l’unica posizione concessa era quella del missionario, ovvero l’unica considerata adatta ai fini procreativi.
I più coraggiosi, pronti a sfidare la collera del Signore, sperimentarono posizioni poi tollerate, ma sempre escludendo “lei sopra”, considerata una pratica inammissibile, così come la masturbazione.
FREQUENZA
Il sesso era limitato a due volte alla settimana (c’è chi pagherebbe oro anche ai giorni nostri per una frequenza del genere), si pensava che troppa attività sessuale invecchiasse la pelle, riducesse il cervello e ovviamente portasse alla cecità.
VOTO DI CASTITA’
La castità dei preti non è mai stata considerata un gran chè, tanto che si vociferava che gli uomini più desiderosi e ardenti fossero proprio preti e vescovi.

I BORDELLI

La prostituzione era tollerata, tanto che moltissimi uomini, per mantenere pulite le mogli e non sporcarle del peccato della libido, si rivolgevano a queste signore.
Restavano aperti tutto l’anno tranne nel giorno del Venerdi Santo,  il 20 per cento dei frequentatori erano uomini di chiesa.

RACCOMANDAZIONI
Secondo le tradizione dell’epoca, esistevano momenti più o meno opportuni per un amplesso.
Platino, umanista della metà del XV secolo, diceva: “l’atto deve essere evitato quando uno è pieno di vino o di altri tipi di carne” ma anche “quando si ha lo stomaco vuoto e si è molto affamati”.


SODOMIA
Tutti gli atti di piacere che non avevano come fine ultimo la procreazione venivano definiti peccati di sodomia e per questo erano vietati da leggi apposite.
Per esempio, il coito anale, compiuto sia su una donna sia su un uomo fu punito per legge con la morte attraverso il rogo perchè ritenuto impuro e sporco.
La zooerastia, il rapporto sessuale con un animale era punito con la stessa pena della sodomia compiuta con esseri umani: il rogo.
Gli altri tipi di “sodomia”, i rapporti orali e la masturbazione erano per morale definiti atteggiamenti di sodomia, ma mai puniti in modi cosi gravi.

redazione