Sanremo è ufficialmente iniziato e la serata vola via con le esibizioni dei primi 14 Big in gara. Grandi aspettative per alcuni grandi ritorni, qualcuno è riuscito ad accontentare il pubblico, qualche altro che sembra esser passato lì per caso, speriamo ci riservi il meglio in un album in uscita e che a Sanremo sia solo per la classifica passerella pubblicitaria. Stupiscono, invece, alcuni volti nuovi che catturare già dal primo ascolto sebbene puniti dalla votazione finale della stampa.
Anna Oxa – Voto 6 e mezzo
Un ritorno di classe quello della Oxa, la più punita dalla sala stampa. Anna deve aver provocato i giornalisti per meritarsi la 14esima posizione in classica. Il testo è molto raffinato e l’esecuzione ha mostrato quale sia la classe e la potenza di una professionista del suo calibro. Poco radiofonica, ma non sarà di certo questo il motivo di un posizionamento così basso.
gIANMARIA – voto 6 e mezzo
Piazzarlo a cantare dopo un’esecuzione della Oxa è una cattiveria, dunque va premiato. Il sound coinvolge e si intuisce subito che sarà trend e passata in radio. Il testo per nulla banale, cadenzato con le giuste pause. Sto ragazzo avrebbe meritato un posto più in alto nella prima classifica.
Mr Rain – voto 7
Bisogna ammettere che il testo è buono e anche l’esecuzione posata ed educata è piaciuta al grande pubblico sanremese. Colpo basso di Mr Rain sono stati bambini… L’optional bambini colpisce sempre, è un jolly, un +4 nel gioco di carte Uno, una furbata alla Povia, il salotto di Maria mentre racconta la storia di una sorpresa. Il brano è da 7.
Marco Mengoni – Voto 9 e mezzo
Trionfa Mengoni con un testo assolutamente scritto da lui e per lui. Tutto ha funzionato alla perfezione. Parole giuste, esecuzione giusta ed anche le emozioni suscitate sono quelle giuste. Marco, non vogliamo che tutto finisca come con Elisa lo scorso anno, ma il tuo è il voto più alto della classe. Sentiremo Due Vite molto spesso, l’ameremo e piangeremo ascoltandola, ma tu perché hai optato per il total leather alla Village People?
Ariete – Voto 4
Il testo è un classico da repertorio con solo un pizzico di Calcutta, di troppo. Tutto sbagliato, partendo dal brano per terminare al look oversize e gender fluid. Sì è avvertita l’emozione di cantare, tutta, soprattutto nella prima apertura della canzone. Ariete ha talento e in passato lo ha dimostrato, non va sottovalutata così come abbiamo fatto (io ho fatto) con Madame qualche Sanremo fa. Ariete farà carriera, non con questa esibizione però.
Ultimo – voto 6
Possiamo essere sinceri? La stampa lo ha piazzato al quarto posto, ma Ultimo poteva comparire sicuramente più in basso nella classifica. Il testo appare con una certa contraddittorietà e non è per nulla paragonabile al brano che gli ha fatto sfiorare la vittoria nel 2019. Sappiamo che l’ultimo fra gli ultimi sa quello che fa, ma la prima serata di questo Sanremo passa in confusione e con delle urla che forse non erano necessarie. Sappiamo che la stoffa c’è, ma ieri non era sull’Ariston.
Coma Cose – Voto 8 e mezzo
Con i Coma Cose finalmente a Sanremo si è visto il pop moderno e si è respirata un’aria di bello. Il testo è da brividi e l’esecuzione seppur molto siparietto da recital liceale, è piaciuto. Tutto si è giocato sugli sguardi e sulla scelta di mettersi di spalle. Oltre l’esecuzione il brano è ottimo, emozionale, fresco. I Coma Cose sanno fare musica bella e si è visto!
Elodie – Voto 7
Il suo brano sarà tra i più riprodotti radiofonicamente. Uscito fuori dal cilindro delle canzonette scritte e cucite su di lei. Ritmo giusto e buona l’esecuzione. Entrerà nella storia della musica italiana? Forse no, ma sul podio o giù di lì non può mancare. Cos’era quel look da cigno nero castigato dal vedo non vedo?
Leo Gassman – Voto 4
Chiedo scusa, devo riascoltare il brano. Probabilmente è sfuggito qualcosa, il senso, il tutto o a me o ai colleghi della stampa che ti hanno regalato il quinto posto.
I Cugini di Campagna – Voto 5
Il testo c’è, gasa e da ritmo, con un ripetersi della frase da pathos che lo rendono riconoscibile. Sicuramente oltre ogni previsione il ritorno dei Cugini con un brano niente male. Il tocco de La Rappresentante di Lista c’è e fa bene. Manca qualcosa, forse l’energia giusta. Forza ragazzi, rievocate la grinta degli anni ’80!
Gianluca Grignani – Voto 3
La clemenza della sala stampa è palese. L’esecuzione ha forse danneggiato il testo o forse il testo ha danneggiato l’esecuzione. Davanti c’era l’immagine del Titanic che si spezza in due prima del naufragio. Molto apprezzati i bottoncini della giacca in cuori rainbow. Se questa è un’operazione di riabilitazione al mondo, dite a chi se ne occupa che non sta funzionando.
Olly – voto 6 e mezzo
Testo buono. Esecuzione buona. Sound spaziale. Molto radiofonica. Olly ha le carte in regola per poter volare alto, in barba alla sala stampa che lo piazza tredicesimo.
Collazio – voto 7-
Non mi va, la sentiremo in auto, nei locali, ai tavoli del bar. Il testo funziona, la musica pure. Loro sono un po’ la versione Wish dei Backstreetboys, ma l’unica canzone in gara, al momento, a dare realmente ritmo e a risvegliare gli animi assopiti dalla tarda ora.
Mara Sattei – Voto 7 e mezzo
Il suo testo non è esploso nella giusta potenza, ma è materia in forma. C’è, lo sappiamo e la sala stampa in uno sprazzo di lucidità l’ha capito. Funziona Mara, ti riascolteremo, tu lasciaci sognare.