L’evento musicale (e mondano) più atteso dell’anno è finalmente tornato. Tra fiori, sorrisi (e canzoni) si riaccende il teatro Ariston per ospitare la 73esima edizione del Festival di Sanremo.
Noi di Social Up abbiamo creato come ogni anno, le nostre pagelle look dalla A alla Z.
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CHIARA FERRAGNI
Come sempre – dal 1951 – altra ospite attesa sul palco è proprio la moda, in grado di poter raccontare e plasmare la storia del Festival e della musica italiana a suon di trasparenze e scandali. Ma nel 2023, il vero scandalo è ancora dover ricorrere allo stile per poter alzare la voce, lottare assiduamente e costantemente per i propri diritti e per le proprie speranze. In un Paese in cui la libertà di parola e di pensiero sono ancora due delle armi più potenti, la moda sembrerebbe l’unico strumento in grado di gridare a piena voce i propri ideali.
Chiara Ferragni – imprenditrice e influencer – è quella voce fresca di cui la moda (e l’Ariston) avevano un disperato bisogno. Attraverso abiti e speech sulle disparità di genere, Ferragni porta sull’Ariston quell’orgoglio femminile che per troppo tempo è stato nascosto dietro abiti principeschi e sanremesi. E’ la voglia di provocazione, di giustizia e di rivincita quella che accompagna Chiara Ferragni giù per le scale insieme ai suoi abiti firmati Maria Grazia Chiuri (Dior).
“L’abito Manifesto”
Voto: 8
Ad aprire il Festival della canzone italiana c’è lui, l’abito Manifesto creato da Dior in collaborazione con Rachele Regini e Fulvia Carnevale del duo artistico Claire Fontaine. “Pensati Libera” urla l’abito in taffetà che avvolge Ferragni in modo incantevole. Forte, femminile, provocatoria e regale, per onorare il palco su cui presenzia e per scuotere le coscienze di chi lo osserva.
“Il vestito della vergogna”
Voto: 9.5
“Questa illusione di nudità vuole ricordare a tutte il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di se stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli. Questa illusione di nudità vuole ricordare che chiunque decida di mostrarsi, o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe” racconta così il post pubblicato da Chiara Ferragni e dal suo General Manager, Fabio Maria D’Amato. Un abito provocatorio e a tratti metafisico che è stato ripreso in parte dalla collezione primavera\estate 2018 di Maria Grazia Chiuri per Dior.
“L’abito contro l’odio”
Voto: 7.5
Un racconto nero su bianco, quello creato da Dior per il terzo abito di Chiara Ferragni. Come una pittrice su una tela bianca e immacolata, Maria Grazia Chiuri ha saputo creare la raffigurazione dell’odio e della misoginia come reminder di ciò che effettivamente continua a colpire Ferragni (e le donne) giorno dopo giorno, sui social network. Messaggi e commenti di disprezzo, di gelosia, di rabbia nei confronti di una donna la cui colpa è stata quella di splendere dal giorno zero. Un abito che, con la sua eleganza e linea a sirena, racconta tutta la tristezza della misoginia.
“La gabbia”
Voto: 8.5
Rompere le convenzioni sociali (decisamente oggettificate dalla crinolina) e le regole imposte da un patriarcato che vede ancora la donna come un elemento da rinchiudere e opprimere. Con una tuta in jersey ricamata di strass – un vero e proprio “sole” come cantato in diretta da Gianni Morandi – e una gonna di tulle che prende ispirazione dall’opera di Jana Sterbak, questo abito rappresenta la speranza di poter abbattere quei muri e quegli obblighi storici che le donne hanno da sempre dovuto accettare. Un abito per le donne di domani – e qui si spiega lo shooting postato con la figlia Vittoria Lucia Ferragni – e per il coraggio che dovrà sempre accompagnarle.
ARIETE
Voto: 5
Look total leather con giacca rosso fuoco, camicia oversize basic e un charm a cuore sul petto. Insomma, per Ariete è già San Valentino; per noi è un look Marni da 5.5. Look un po’ sconfusionato, ricco di personalità – certo – ma pur sempre acerbo. Ci aspettiamo qualcosa in più per le prossime serate anche se, dalle tendenze lanciate sul palco da Mengoni e Pelù, i look in pelle stanno decisamente spopolando.
Francesca Mesiano (Coma Cose)
Voto: 7.5
Nell’unicità di un Vivienne Westwood paillettato, Mesiano sfoggia un look deciso dai tratti retrò durante l’esibizione più intensa della prima serata. Il taglio è perfetto; ci piace come lo porta senza indugio e come lo sfoggia sul palco, emozionata durante la sua performance.
Elodie
Voto: 6
C’è chi dice che sia la Beyoncè italiana e chi un’artista tutta italiana ma dal fascino internazionale. Quello che è certo è che Elodie in Valentino ci ha fatto venire i brividi (dal freddo). Winter is coming ma un total look Valentino non è detto che sia sempre la soluzione giusta.