Come riconoscere le presenze negative

Molti di voi non avranno mai sentito parlare di don Raul Salvucci, ma questo è uno dei più importanti esorcisti italiani. Forte di oltre 20 anni di attività e di centinaia di casi, il sacerdote ha stilato una lista dei tre segni fondamentali che svelano l’influenza di presenze malefiche. Attenzione però: non stiamo parlando di possessioni demoniache, bensì di malefici, fatture o incantesimi operati da un essere umano per mezzo di “oggetti negativi” (amuleti, talismani, reliquie, ecc…). Salvucci specifica: “Se non vi sono tutti e tre [questi segni], non c’è maleficio. Al contrario, se ci sono tutti e tre, c’è la possibilità che il maleficio vi sia”.

1) ATTACCO NOTTURNO CONTRO IL SONNO

La psiche viene maggiormente attaccata durante il sonno, quando le difese sono basse. È necessario pertanto far sì che non vi siano oggetti nelle immediate vicinanze della testa (ad esempio, dentro un cuscino). Può infatti accadere che:

  • si abbiano difficoltà ad addormentarsi;
  • ci si svegli prima del solito e non si prenda più sonno;
  • si abbiano incubi ricorrenti e talmente realistici da portare al risveglio improvviso;
  • al risveglio, ci si senta più stanchi di quando ci si è coricati.

E quando l’attacco assume un carattere duraturo nel tempo, ecco che:

  • avvengono cambiamenti significativi nella personalità del soggetto (atteggiamenti collerici, indifferenza, ecc…);
  • la mente si perde in ragionamenti privi di fondamento (suggestioni continue, interpretazioni distorte, manie, ecc…);
  • si fatica sempre più a mantenere la concentrazione, anche quando richiesta;
  • sentimenti di sconforto o abbattimento prendono il sopravvento sulle normali attività quotidiane.

In tutti o alcuni di questi casi, la cosa migliore è che il soggetto si sforzi di ignorare gli eventi e reagisca con quanta più positività possibile.

2) DISTURBI ALLO STOMACO

Gli oggetti, solitamente di piccole dimensioni oppure in forma liquida, vengono fatti ingerire alla vittima. Accade così che:

  • si abbiano difficoltà a digerire o si manifestino disturbi immotivati (come nausea, conati, sensazione di pienezza, ecc…);
  • si avverta un senso di angoscia localizzato nello sterno, come se vi fosse un peso opprimente che impedisce di respirare a pieni polmoni.

In questi casi, se i disturbi non hanno alcun fondamento medico o scientifico, il soggetto dovrebbe rivolgersi ad un sacerdote, un pastore o qualsiasi figura di riferimento contemplata dalla religione di appartenenza.

3) AVVERSIONE AL SACRO

Questo “sintomo” può costituire il primo passo verso una possessione vera e propria. L’avversione al sacro non è da intendersi – come si può pensare – in quanto ripudio di icone religiose, bensì in quanto:

  • allontanamento dalla religione di appartenenza;
  • riluttanza a partecipare a forme individuali o collettive di preghiera;
  • deconcentrazione durante le preghiere, come se la mente facesse di tutto per allontanarsi da ciò che viene pronunciato.

In questi casi, occorre pertanto rivolgersi ad un esorcista, che valuterà la gravità del fenomeno e agirà di conseguenza.

redazione