Aiuto psicologico e gratuità: due concetti che sono stati ampiamenti dibattuti negli ultimi anni. Dato che sempre più persone necessitano di un supporto psicologico, e sempre più non possono permetterselo. Era nato per questo il bonus psicologo 2022, per aiutare a sostenere le spese economiche che ne sarebbero derivate. Tuttavia, è il caso di dire che non basta. Non basta avere procedure e scadenze a cui affidarsi per poter riuscire a prendersi cura della propria salute mentale.
Secondo i dati IPSOS, pubblicati lo scorso 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2022, il 55% degli italiani dichiara di pensare spesso al proprio benessere mentale. Tuttavia, il 40% della popolazione sostiene che il sistema sanitario non attribuisca abbastanza importanza a tale problematica.
Nel mondo, però, esistono professionisti che decidono di mettere al servizio la propria esperienza gratuitamente. Così come chi ha deciso di impegnarsi in prima linea nel progetto dello “Psicologo on the road”.
Un’iniziativa, tutta italiana, che con un nome (e un aspetto) simpatico e a portata di tutti, intende compiere un primo passo per fare la differenza in un ambito troppo spesso sottovalutato.
Lo Psicologo “on the road”, un progetto sperimentale promosso dal Comune di Figline e Incisa Valdarno che con il sostegno di StudioPsiche Firenze, offre sedute gratuite a chiunque busserà alla sua porta mobile.
Una vera e propria buona notizia per tutti coloro i quali, in quelle zone, necessitano di supporto psicologico ma non possono permetterselo. D’altro canto, la notizia è stata presentata anche nelle sezioni “buone notizie” del Corriere della Sera. Ma in cosa consiste?
Come dice la stessa espressione “on the road” un gruppo di quattro esperti del settore si muovono per le città in un semplice camper, appositamente adibito, che lancia in giro per la città un messaggio diretto e incisivo:
Sali, qui ti possiamo ascoltare e offrire un supporto gratuito
Il personale coinvolto in quest’esperienza “on the road” è composto dallo psicoterapeuta Maurizio Cinquini e dalle psicologhe Clarissa Chiti, Camilla Niccolai e Patrizia Gentile. Professionisti pronti a mettersi al servizio della comunità fino al 30 novembre, per poi ripartire dal 7 marzo al 28 aprile. Non c’è necessità di effettuare alcuna prenotazione, anche se, stando a quanto l’iniziativa sia stata accolta della popolazione, molte date risultano essere già piene.
Si tratta di una rivoluzione nel campo dell’aiuto psicologico, che vede troppo spesso pazienti che stentano a rendersi conto dell’importanza di ricevere aiuto. Un supporto che viene ancora stigmatizzato e per questo considerato innecessario rivolgersi davvero a dei professionisti. In questo caso, l’imbarazzo (ingiustificato) iniziale sarà eliminato, perché sono gli stessi professionisti a raggiungerti, in camper.
Lo Psicologo “on the road” è, inoltre, una delle iniziative che il Comune toscano intende promuovere, insieme a LoveLab e MotivArte.
Tutte fanno parte della campagna “I FIV Good”, che mette al primo posto l’importanza del supporto psicofisico per tutti i cittadini. Nonché la possibilità di donare a questi una maggiore consapevolezza nei confronti dell’educazione sessuale e sensibilizzare sull’importanza della sanità mentale. A ciò è legato anche il progetto artistico, il quale promuovere la fiducia in sé stessi e le relazioni positive con gli altri.
È indubbio l’impatto che il lockdown e la pandemia abbiano avuto sul benessere psicofisico di tutti i cittadini del Mondo. Adesso che la situazione sembra essere leggermente placata, non si può rimanere indifferenti dinanzi ad una ferita che ormai è stata aperta e che solo con la giusta terapia sarà in grado di chiudersi e diventare una cicatrice che ricordi sempre ad ognuno la propria storia, ma anche come l’ha superata. Su questo si basa, allora, l’iniziativa di I Fiv good, infatti come spiega Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa Valdarno:
crediamo fortemente che, soprattutto post Covid, ci sia bisogno di coltivare e curare la sfera delle relazioni umane, che ci sono tanto mancate in pandemia, praticando gentilezza, e soprattutto difendere quella sfera personale con la quale abbiamo avuto modo di interfacciarci e riscoprire nel periodo del lockdown.
Lo psicologo “on the road” è un tentativo, poi, di mettere fine allo stereotipo dello psicologo come individuo distaccato che scrive su un taccuino mentre il paziente è sdraiato sul divano.
Ciò non significa che tale modalità sia sbagliata, ma l’obiettivo è quello di far capire realmente quanto gli italiani necessitano di confrontarsi con esperti al di là di certi preconcetti. Inoltre, l’iniziativa sostiene anche la volontà di professionisti, che consci delle difficoltà in cui il Paese riversa dal punto di vista psicologico, decidono di prestare servizio senza alcun scopo di lucro. Si ritrova il lato umano e sociale di una professione fondamentale che dovrebbe essere sempre accessibile a tutti.