Alcuni semplici modi per farsi odiare su Facebook

Nell’era degli influencer e dei social network tutti abbiamo qualcosa da dire. “A cosa stai pensando?” questo ti chiede Facebook appena accedi. Ebbene per un giorno, prendendo spunto da un’analisi dell’Huffington Post abbiamo deciso di leggere veramente cosa i nostri contatti scrivono su Facebook, i loro stati e i post che pubblicano, sottoponendoli ad una specie di giochino sociale a loro insaputa. Alla fine abbiamo capito cosa vi rende insopportabili su Facebook e quali sono le caratteristiche principali di un post che i vostri amici non possono far altro che odiare.

Le caratteristiche principali che un post odioso su Facebook possiede si possono sintetizzare in cinque, alcuni utenti sono talmente bravi da includerli tutti in un solo post.

Costruzione dell’immagine. L’autore del post vuole convincere il suo pubblico di possedere determinate qualità.

Narcisismo. Tutto ciò che conta sono i pensieri, le opinioni e la filosofia di vita dell’autore. L’autore ritiene che la sua persona e la sua vita siano interessanti.

Bisogno d’attenzione. L’autore vuole attenzione.

Induzione all’invidia. L’autore vuole che gli altri siano invidiosi di lui o della sua vita.

Solitudine. L’autore si sente solo e cerca conforto in Facebook. Questa è la meno odiosa delle cinque motivazioni, ma vedere una persona che riversa la propria solitudine su un social network è estremamente triste. E’ come un contagio di tristezza che si propaga tramite social, il che è decisamente sgradevole, perciò la motivazione rientra nella lista.

Ma adesso passiamo alle possibili combinazioni delle caratteristiche che abbiamo elencato.

1) Vanteria

La vanteria è l’ingrediente principale dei comportamenti inopportuni su Facebook ed è talmente diffusa che abbiamo deciso di suddividerla  in tre sotto categorie:

  • Vanteria da vita meravigliosa

Esempio: “Panino nel parcheggio, partita dei Giants, serata con Dave, Matt, Paul e Andy. Adoro il sabato!”

Descrizione: Un post che fa sembrare favolosa la vostra vita, sia a un macrolivello (hai ottenuto il lavoro dei tuoi sogni) o a un microlivello (stai partendo per un viaggio da sogno).

Motivazioni principali del post: Costruzione dell’immagine (ho successo; sono felice; ho una vita sociale molto intensa); induzione all’invidia.

Mettiamo il caso che siate davvero entusiasta della vostra vita e di quello che ti sta accadendo, queste sono notizie che è bene condividere con i tuoi amici intimi e parenti, non con gente praticamente sconosciuta ovvero la maggior parte dei contatti su Facebook!

  • La vanteria nascosta (male)

Esempio: “A quanto pare ora danno il PhD a ciarlatani e alcolizzati. In che tempi viviamo!”

Descrizione: È simile alla vanteria precedente ma è leggermente più sottile. Include manifestazioni di falsa modestia, vanteria indiretta, vanteria mascherata da lamentela.

Motivazioni principali del post: Costruzione dell’immagine; induzione all’invidia.

Ad un primo impatto potrebbero sembrare quasi divertenti, ma questo modo falso di vantarsi camuffato da falsa modestia vi rende più fastidiosi dei primi.

  • La vanteria da relazione fantastica

Esempio: “Grazie, Rachel, per avermi regalato l’anno più bello della mia vita”.

Descrizione: Una declamazione pubblica dei sentimenti estremamente positivi che provi per la persona in questione o un aneddoto che esprime la perfezione del vostro rapporto.

Motivazioni principali del post: Costruzione dell’immagine (per vostra informazione, ho un fidanzato; ho una relazione fantastica); induzione all’invidia.

Ma davvero l’unico modo che conoscete per dimostrare amore è trascinare mille persone in smancerie inutili su un social network? Certo esistono anche post più divertenti ad esempio quelli che riguardano un tizio che deve farsi perdonare per qualcosa.

Se volete riempire Facebook del vostro amore potete farlo attraverso modi socialmente accettabili come le immagini del profilo o ritagliarvi tre diversi momenti di gradimento quando cambiate lo status indicando “in una relazione”, poi “fidanzato” e poi “sposato”. [Non ci soffermiamo a parlare dei profili di coppia perché per noi sono un insulto al genere umano].

2) La rivelazione criptica

E’ il più fastidioso tra i post che si possono trovare su Facebook e per questo motivo subito ignorato, ma medita un’analisi più dettagliata.

Esempio: “Basta. Ho CHIUSO con i ragazzi. Oggi potrebbe essere una giornata grandiosaaaa…”

Descrizione: Un post che rivela che nella vita dell’autore sta accadendo qualcosa di positivo o negativo senza chiarire alcun dettaglio.

Motivazioni principali del post: Bisogno d’attenzione.

Ciò che può migliorare il nostro umore è soffermarci a leggere i commenti di amici e parenti preoccupati o dispensatori di consigli. Questo processo inserisce l’autore in una di queste quattro sottocategorie:

  • La celebrità: l’autore rimane in silenzio, trattando i commentatori come fossero fans scalmanati, limitandosi a dispensare like ai commenti.
  • La fidanzata isterica: nei suoi commenti l’autore spiega tutto per filo e per segno, il che significa che voleva parlarne pubblicamente e che gli altri gli chiedessero di farlo.
  • Il protagonista tormentato: riteniamo sia il peggiore in assoluto. L’autore risponde ma mantiene il mistero; è una cosa che lo rende infelice ma “non se la sente di parlarne”.
  • La principessina adorata da tutti: è qualcosa di inebriante. L’autore risponde ma mantiene il mistero; è una cosa meravigliosa, non può “dire nulla adesso ma lo scoprirete presto!”. Ora sì che sarete galvanizzati mentre aspettate la grande notizia con il fiato sospeso! L’autore è un caso speciale perché amalgama Narcisismo, Induzione alla gelosia e Costruzione dell’immagine. Bella persona da avere come amico!

3) L’aggiornamento letterale

Il letterale aggiornamento su ogni banale attività.

Esempi:”Vado in palestra, poi al corso. Torta di mele! Finalmente ho finito la presentazione!”

Motivazioni principali del post: Solitudine; Narcisismo; Convinzione che aggiornare lo stato significhi letteralmente aggiornare tutti sulle proprie attività.

Vado in palestra, poi al corso. Ah, davvero passi così la serata? Bello. E quindi? Analizziamo per un secondo la questione: siete a casa avete deciso di indossare la tuta e correre in palestra quando ad un certo punto, tra l’uscita dal lavoro e l’arrivo in palestra, avete avvertito l’irrefrenabile impulso di tirare fuori il telefono e digitare questo post. Dopodiché cosa avete provato? Adesso vi spieghiamo come si catalogano le informazioni su Facebook:

Questa tipologia di messaggi appartiene alla zona blu, il che significa che nemmeno a vostra madre interessa quello che avete appena scritto! Parecchi post odiosi su Facebook sono lontani dalla zona rossa (quella che è veramente interessante); sono utili solo all’autore ed è questo il motivo per cui vengono scritti. Vogliamo aiutarvi a migliorare la vostra immagine sui social: questo genere di status su Facebook NON vi fanno sembrare fighi neanche lontanamente, non suscitano invidia (parliamoci chiaro, come si può provare invidia di una che va in palestra?). Tutto questo suscita solo tristezza e compassione per la  grave forma di narcisismo di cui siete stati colpiti. Non siete una grande celebrità e dunque ciò che fate non interessa a nessuno!

4) Il messaggio privato espresso in pubblico

Esempi:Mi manchi! Quando ci vediamo?”,”Che bel fine settimana con Julie Epstein e Emily Rothchild. Adoro le mie ragazze!”, “Ti ricordi quella volta che…?”.

Motivazioni principali del post: Costruzione dell’immagine; induzione all’invidia; narcisismo.

Avete più di cinquant’anni e non capisci la differenza tra un post pubblico e un messaggio privato?!

5) L’opinione incredibilmente ovvia

Un post che, in occasione di un evento tragico, riecheggia l’opinione che abbiamo già sentito un migliaio di volte.

Esempi: Sono solidale con gli egiziani che lottano per il loro diritto alla libertà. Tutti hanno diritto alla libertà e prego che riescano a ottenerla“.

Motivazioni principali del post: Narcisismo; costruzione dell’immagine (sono il tipo di persona che ha questa particolare opinione o reazione; sono in gamba e riesco a dire cose da adulto).

Questi post sono molesti perché in primo luogo non stai dicendo niente che sia minimamente originale o interessante su un evento analizzato da ogni angolazione possibile, secondariamente stai trasformando un evento spesso tragico in qualcosa che ti assegna una parte da protagonista. Il mondo che ti circonda non vuole sapere come appaiono i fatti attraverso le tue lenti, specialmente se le tue lenti sono semplici pezzi di vetro trasparente. Se proprio volessimo inondarci di narcisismo gratuito potremmo visitare il profilo Twitter di una celebrità a caso!

6) L’illuminazione

Esempi: “La pace viene da dentro. Non cercarla fuori.” ~ Buddha

Motivazioni principali del post: Costruzione dell’immagine; narcisismo.

Partiamo dal presupposto che il fatto che sia una citazione non rende il vostro post pieno di umiltà, quello che emerge invece è un tratto assolutamente paternalistico che sinceramente si potrebbe evitare. Quindi vi consigliamo di evitare di urlare al mondo: “Leggete qui, io so come si vive e voi non avete capito niente!”. Siete solo ridicoli.

Possiamo concludere questo manuale del post odioso su Facebook ricordandovi cinicamente che avete accettato di vivere in un mondo virtuale con “finti amici” a cui importa davvero poco di come trascorri la giornata. Questa manifestazione dei vostri bisogni emotivi o egotistici non dovrebbe apparire sullo schermo del loro computer.

Bene adesso che vi abbiamo mostrato come si vive su Facebook, vi lasciamo perché oggi: palestra, poi cena, poi casa, poi dritti a letto!

Claudia Ruiz