Portabandiera alle Olimpiadi: a Rio tocca a Federica Pellegrini

Le Olimpiadi sono la più importante competizione sportiva a livello mondiale, e ogni quattro anni atleti provenienti da ogni parte del mondo si radunano per competere nelle varie discipline olimpiche. Disputare un olimpiade rappresenta il sogno di ogni sportivo, ma per ovvie ragioni non tutti gli atleti vengono ricordati negli anni a seguire. La gloria eterna spetta solo a coloro i quali riescono a salire sul podio conquistando una medaglia, scrivendo il proprio nome nella storia.

In ogni olimpiade c’è però un’atleta che viene visto come il capitano della delegazione, sia essa composta da un paio di membri o da centinaia di atleti. Stiamo parlando del portabandiera, incaricato appunto di portare la bandiera del paese per cui compete, durante la cerimonia di apertura. Per quanto a livello agonistico questo ruolo non abbia particolare rilevanza, è chiaramente evidente come a livello simbolico la scelta del giusto portabandiera sia parecchio importante perché mette in mostra quelle che sono le eccellenze delle varie delegazioni.

È di pochi giorni fa la notizia che Federica Pellegrini sarà la portabandiera azzurra alle olimpiadi di Rio De Janeiro, dove naturalmente competerà per portare a casa più medaglie possibili. Quello di  Federica Pellegrini è solo l’ultimo di una lunga lista di nomi che hanno ricoperto il ruolo di portabandiera nel corso della centenaria storia delle olimpiadi moderne.

In questo articolo andremo a conoscere gli atleti che nel corso degli ultimi vent’anni hanno sventolato il tricolore nella cerimonia di apertura delle varie edizioni delle olimpiadi estive.

Ad Atlanta 96 la portabandiera azzurra fu Giovanna Trillini, schermitrice specializzata nel fioretto plurimedagliata a livello europeo, mondiale e ovviamente olimpico. Il suo palmares nelle rassegne a cinque cerchi vede quattro ori, un argento e tre bronzi, per un totale di otto medaglie. Ad Atlanta il bottino di Giovanna fu di un bronzo individuale e un’oro a squadre, e possiamo dunque dire che il suo ruolo di portabandiera fu di buon auspicio.

Alle olimpiadi di Sidney 2000 il portabandiera italiano fu Carlton Myers, cestista nato a Londra da madre italiana. L’Italia, guidata da Myers, si presentò ai giochi australiani come una delle favorite per la corsa al podio, forte del trionfo europeo dell’anno precedente, ma gli azzurri ebbero la sfortuna di incrociare ai quarti di finale la squadra degli Stati Uniti futura medaglia d’oro.

Ad Atene 2004 il ruolo di portabandiera spettò a Juri Chechi. Il Signore degli Anelli (questo il soprannome dell’atleta italiano) prese parte alle Olimpiadi dopo un periodo in cui, tra un primo ritiro e una serie di infortuni abbastanza gravi, non era riuscito a svolgere l’attività agonistica con la corretta continuità. Ciononostante il nostro portabandiera, già oro olimpico ad Atlanta 96, riesce nell’impresa di portare a casa un’inaspettata medaglia di bronzo.

A portare alto il tricolore alle Olimpiadi di Pechino 2008 fu invece Antonio Rossi, primo canoista della storia Italiana ad essere investito di tale onore. Nonostante un palmares invidiabile ( 7 ori, 4 argenti e 4 bronzi tra mondiali, europei e Olimpiadi) Rossi non riuscirà nell’impresa di vincere una medaglia nell’anno in cui fece da portabandiera.

A Londra 2012 fu un’altra schermitrice ad avere l’onore di rivestire la carica di portabandiera azzurra, stiamo parlando di Valentina Vezzali, che dopo aver vinto diverse medaglie ad Atlanta, Sidney, Atene e Pechino conclude la sua carriera olimpica (è di pochi giorni fa la notizia ufficiale del suo ritiro) vincendo un bronzo individuale e un oro nella gara a squadre.

Dopo l’argento di Atene 2004 e l’oro di Pechino 2008, anche Federica Pellegrini sarà sicuramente vogliosa di arricchire il suo palmares olimpico, dopo la delusione di Londra 2012. Prima di scendere in vasca le spetterà l’onore, e l’onere, di guidare la delegazione azzurra nella cerimonia di apertura dei giochi, che si terrà allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro il prossimo 5 agosto.

Gabriele Fardella