Picasso

Picasso Metamorfosi a Palazzo Reale di Milano: il mondo secondo Pablo

La mostra Picasso Metamorfosi in programma dal 18 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019 a Palazzo Reale è un viaggio nei meandri della mente dell’artista spagnolo che ha fatto la storia dell’arte moderna.

Una mostra dove il visitatore è guidato, passo dopo passo, verso la visione singolare del mondo secondo Picasso. Un mondo che affonda le sue radici nell’arte antica, reinventata dal genio artistico di Picasso.

Il fil rouge della mostra è proprio l’interpretazione dell’arte antica declinata dall’artista secondo i nuovi suoi nuovi, singolari, ideali di bellezza. Nulla di più lontano da quell’idea di bello ideale tipico della cultura classica, eppure è proprio da lì che l’artista cominciò il suo cammino, in quanto grande studioso proprio di quell’arte antica che imitava la realtà nella sua forma più perfetta e pura.

Picasso

Nelle sei sezioni della mostra di Palazzo Reale, l’esposizione è continuamente costruita sul confronto tra antico e moderno, accostando così le opere del grande artista a quelle di arte antica che lo hanno ispirato e influenzato

Mitologia del Bacio – Ingres, Rodin, Picasso

Picasso immagina il momento del bacio come un vero e proprio atto sessuale, fusione carnale tra due corpi. La tensione erotica che caratterizza la sua arte è un tema che lo accompagnerà per tutta la sua vita. fusione carnale, atto sessuale, fusione carnale. Lo studio dei corpi femminili partendo dalla statuaria antica, diventerà un punto cardine dei suoi modelli di studio.

Arianna tra Minotauro e Fauno

La ricerca estetica di Picasso attinge dalla mitologia antica che tanto lo affascina fin dalla giovane età. Nella mitologia ritrova figure emblematiche, metà uomini metà animali, ermafroditi, divinità spinte da pulsioni umane orribili: una continua lotta tra bene e male, bello e brutto, giusto e sbagliato. Le sue opere sono popolate da Fauni maschi e femmine, ninfe, minotauri e centauri. La figura di Arianna, che secondo il mito fu abbandonata sulle sponde della spiaggia dal suo amato Teseo mentre dormiva, offrì a Picasso l’immagine ideale di donna offerta alla contemplazione maschile. Una figura femminile addormentata, ignara del tradimento che si appresta a subire, fragile e bellissima, incarnava perfettamente il pensiero di Picasso sulle donne:

<< Per me la donna è essenzialmente una macchina per soffrire. >>

Alla Fonte dell’Antico – Il Louvre

I viaggi di Picasso furono fondamentali per la sua formazione artistica; in particolare, trovò spunto per l’assimilazione delle forme della scultura classica durante il viaggio in Italia e l’incontro fortuito con Olga Khokhlova. L’ispirazione classica sarà il primo, fondamentale, passo verso esperienza cubista di cui fu precursore.

Il Louvre di Picasso: tra greci, etruschi e iberici

Picasso visitò il Louvre per la prima volta nel 1901 e da lì proseguirà le sue visite anche dopo la seconda guerra mondiale.

Qui l’artista riscoprì le forme arcaiche dell’arte primitiva attraverso lo studio dei vasi greci d’epoca geometrica, le cui forme appuntite ed essenziali lo ispireranno nelle rappresentazioni delle figure geometriche per colorare il suo mondo. Un mondo sempre più bidimensionale, dove le forme dei corpi si appiattiscono ritrovando i loro spazi sulla tela.

Antropologia dell’antico

Forse non tutti sanno che Picasso si approcciò a molte forme artistiche diverse, imparando a lavorare materiali diversissimi con tutta la personalità che lo caratterizza. In questa quinta sezione, scopriamo la magistrale dimestichezza dell’artista con la terracotta dipinta. Egli gioca con questo materiale, elevando la ceramica da un utilizzo prettamente pratico ad un potenziale oggetto d’arte.

Queste sperimentazioni lo portano allo studio di reperti antichi dell’ambiente romano, appassionandosi delle espressioni artistiche tipiche della Pompei dei tempi d’oro, riccamente decorata da suppellettili in ceramica di fine fattura.

L’antichità delle metamorfosi

Oltrepassata la stanza dedicata a La donna in giardino (1932), la scultura in ferro saldato utilizzato come materiale di riciclo e volutamente dipinta di bianco come un marmo, si approda all’ultima area espositiva della mostra. Perché la mostra è stata intitolata Metamorfosi?

Picasso

Le Metamorfosi è l ‘opera epico-mitologica che rese celebre Ovidio, poeta romano che tramandò ai posteri la numerosissime storie e racconti mitologici della classicità greca e romana.

Non è un caso che a chiudere il cerchio ci sia esposta proprio l’opera di Ovidio illustrata da Picasso con la tecnica ad acquaforte nella celebre edizione pubblicata da Albert Skira nel 1931.

La mostra Picasso Metamorfosi è stata promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, curata da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone, presenta circa 200 opere tra lavori di Picasso e opere d’arte antica cui il grande maestro si è ispirato. I pezzi antichi arrivano da tutto il mondo: dal Musée National Picasso di Parigi, il Musée du Louvre di Parigi,  i Musei Vaticani di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Musée Picasso di Antibes, il Musée des Beaux-Arts di Lione, il Centre Pompidou di Parigi, il Musée de l’Orangerie di Parigi, il Museu Picasso di Barcellona.

Lucrezia Vardanega