In Toscana, precisamente in provincia di Grosseto, si trova il Parco della Maremma. Esteso per circa 100 kmq, comprende il tratto costiero della Maremma toscana che va dal promontorio di Talamone fino alla foce del fiume Ombrone. E’ un Parco naturale del tutto fuori dall’ordinario. Più che un Parco è un paradiso: quello degli animali che vivono liberi nel loro habitat naturale.
Questa è la Maremma dei Butteri, delle mandrie di vacche (ovviamente maremmane) allevate allo stato brado, dei cavalli, ma anche delle volpi, dei timidi e dolcissimi caprioli, delle istrici, dai cinghiali. Questo parco offre al visitatore una totale immersione nella natura, nei profumi delle piante, dei fiori e delle bacche aromatiche. Durante la visita è possibile essere avvicinati da una volpe, un pò furba, in cerca di cibo o vedere un vitellino che muove i suoi primi passi in questo mondo. La maggior parte del parco è occupata dai Monti dell’Uccellina che corrono paralleli alla costa, coperti da una fitta macchia, e toccano le quote più alte con i 417 metri di Poggio Lecci. Nella parte pianeggiante troviamo zone umide e palustri generate dalla foce del fiume Ombrone. Altro importante ecosistema è rappresentato dalla pineta situata nella Marina di Alberese, risultato del rimboschimento attuato da Leopoldo II di Lorena.
Per visitare il parco si possono scegliere una serie di percorsi a seconda della stagione, della durata e della difficoltà che si vuole affrontare. Gli itinerari possono essere seguiti singolarmente, in gruppo ed anche con l’ausilio di una guida. Inoltre è possibile effettuare le visite anche a cavallo, in carrozza, in bicicletta ed in canoa. Le esperienze più consigliate sono ovviamente quelle guidate ed insieme ad un gruppo di cavalieri.
Questo posto è infatti il regno del cavallo e di tutti coloro che amano questo splendido animale. Non solo è il mezzo utilizzato dagli uomini che lavorano in queste verdi distese, ma è usato per la riproduzione, con fattrici e stalloni approvati per conservare la purezza di razza e le sue caratteristiche di robustezza e rusticità.
Il cavallo maremmano è il cuore di questi territori, rappresenta loro e le persone che ci vivono. E’ un animale forte e massiccio, determinato e dal temperamento un tantino focoso, ma è quello di cui hanno bisogno i Butteri: definiti da molti i cow boy italiani, lavorano all’interno del parco e controllano gli animali. Ogni mattina, qualunque sia la situazione meteorologica, sellano i loro cavalli ed escono per il parco, per almeno cinque ore.
La vita dei butteri è molto dura: quando escono controllano le mandrie, conoscono le vacche una per una, si accorgono se ci sono problemi, riconoscono una femmina prossima al parto, trasferiscono in sella ai loro cavalli centinai di animali da un recinto all’altro, controllano i pascoli, le recinzioni, i punti di abbeveraggio. Il lavoro aumenta con l’arrivano della stagione primaverile, quando nascono puledri e vitelli e iniziano le monte brade di tori e stalloni. Ogni maschio ha il suo gruppo e bisogna conoscere la progenie delle femmine per non farle montare da riproduttori della stessa linea di sangue, così da non creare problemi alla genealogia.
Il loro lavoro continua con l’addestramento dei cavalli, la cura degli animali, delle stalle, dei recinti e degli strumenti di lavoro: selle e finimenti. Un lavoro non semplice, che ricorda i tempi antichi e che molto spesso è stato avvicinato al folklore, con spettacoli per turisti che mostrano le tecniche utilizzate dai cavalieri, ad esempio per sbrancare le mandrie. Ma al Parco della Maremma non è così, è un vero e proprio lavoro, che dopo anni di antiche tradizioni rimane inalterato.
Se non si è in grado di cavalcare, o non si è molto esperti, si può scegliere una gita in carrozza, dove guide esperte sapranno raccontarvi i segreti di queste antiche terre paludose, portarvi all’interno del bosco per ammirare gli animali, fino ad arrivare alla spiaggia di Collelungo, ampia e selvaggia. Circondata da dune di sabbia, è spesso semi deserta anche in piena estate. Può capitare di avvistare qualche volpe o trovarne alcune sdraiate al sole. E’ il luogo ideale per gli amanti della natura, del silenzio e della tranquillità.
Durante i percorsi l’occhio del visitatore può incappare in ampie radure, ove sono presenti le vacche maremmane, allevate esclusivamente in questi terreni ed allo stato brado. Gli animali presentano un caratteristico colore che va dal grigio al bianco, più chiaro nelle femmine e più scuro nei maschi. Questa colorazione è particolarmente adatta per animali che vivono sempre all’aperto sotto il sole, inoltre hanno la pelle spessa per resistere alle punture degli insetti e per poter attraversare la macchia mediterranea. Questo animale si riconosce anche per le corna molto grandi dalla forma a lira nelle vacche adulte e di mezza luna nei tori, strumento indispensabile per difendersi dai predatori e spesso utilizzato per creare vie di fuga all’interno dei boschi.
Questa animale è sempre stato utilizzato in questi territori per i lavori d’agricoltura, ma il tempo ha dovuto concedere il passo alle macchine ed alla tecnologia. La Tenuta di Alberese alleva una mandria di circa 500 esemplari, allo stato brado, con l’intento di valorizzare non solo una razza bovina, ma anche una carne, del tutto naturale e dal sapore intenso, che solo qui potete trovare.
All’interno del Parco si trova l’Abbazia di San Rabano, uno dei più belle della Toscana. Sorse in epoca medievale come monastero benedettino, tra l’XI ed il XII secolo, non lontano dal preesistente romitorio dell’Uccellina, situato più a valle. Nel 1307 lasciarono l’abbazia all’ordine dei cavalieri di Gerusalemme, che iniziarono alcuni lavori di fortificazione del complesso, tra i quali anche la realizzazione della vicina torre dell’Uccellina, con funzioni di avvistamento verso il mare aperto. Il complesso fu abbandonato nel Cinquecento, a seguito della costruzione della nuova chiesa presso la villa granducale di Alberese, che divenne la nuova sede dell’ordine.
Da allora il complesso è disabitato; è stato restaurato di recente per consentire ai visitatori del parco, oltre che a poter continuare ad ammirarlo, una maggior sicurezza.
Nonostante sia possibile visitare il Parco durante tutto l’anno, sicuramente è durante la primavere che indossa il suo vestito migliore. Durante i primi week-end di sole ed in particolare per le vacanze pasquali, gli agriturismi vengono presi d’assalto da turisti italiani e non solo. Famiglie, giovani coppie o gruppi in cerca d’avventura si ritrovano qui in Maremma, per ammirare una natura Wild veramente incontaminata. Il Parco è stato anche spesso sotto i riflettori: Fiammetta Cicogna, durante il suo “Wild-oltrenatura” girò una puntata incentrata sul lavoro dei Butteri e perfino lo Chef stellato Carlo Cracco ha cavalcato un bellissimo maremmano durante una puntata in esterna di “Masterchef Italia 3″.
L’Alberese è un paradiso, è impossibile non lasciarci una parte del vostro cuore.
Per qualsiasi informazione visitate http://www.parco-maremma.it