Parco inclusivo, dove il gioco non incontra barriere

Vi siete mai chiesti come gioca un bambino con disabilità? Per esempio, lo avete mai immaginato in un parco giochi? No, perchè in un parco giochi sarebbe impossibile muoversi, a meno che questo non sia un parco inclusivo, ovvero, dotato di strutture prive di barriere architettoniche e appositamente pensate per far interagire e giocare sia bambini disabili che normodotati.

“Anche i bambini disabili hanno voglia di giocare al parco. La gente pensa subito alle cure mediche e agli ausili, noi ideando questo parco volevamo far capire a tutti che dietro ad ogni disabile c’è prima di tutto una persona, un bambino che ha voglia di giocare“. Queste sono le parole di Emanuela Solimeno, colei che ha pensato di creare un parco inclusivo a Malnate, in provincia di Varese.

L’idea è nata dalla sua esperienza familiare con Luca, affetto da disabilità motoria, che fin da piccolo, esprimeva il desiderio di giocare con gli altri bambini e dalla scoperta, si può dire casuale, dell’esistenza di parchi progettati in modo tale da permettergli di farlo. Alla richiesta per la costruzione di uno spazio inclusivo a Malnate è subito seguita una risposta entusiasta e convinta da parte dell’amministrazione comunale e di tutti i cittadini. In soli otto mesi è stato raccolto il denaro necessario per realizzazione, complici aziende, fondazioni e associazioni, ma è stata la partecipazione dei privati cittadini a fare la differenza.

Il parco dovrebbe essere terminato in primavera. La speranza è quella che la struttura ispiri anche altri comuni a creare aree inclusive o ad aggiungerne nei parchi giochi già esistenti, in modo da permettere a tutti i bambini, ma anche agli accompagnatori, di accedere all’esperienza del gioco, fondamentale per un corretto sviluppo cognitivo e per insegnare ai bambini ad interagire tra i loro indipendentemente dalle differenze, senza discriminazioni e con la possibilità per tutti _disabili e non_ di partecipare.