Nathalie e Claire, 330 giorni di congedo donati dai colleghi per combattere la leucemia

Avere dei figli è la gioia più grande che la vita può dare, anche quando il destino è crudele e beffardo. Nel mondo, purtroppo, sono troppi i bambini e gli adolescenti affettati da patologie tumorali. I dati mondiali riferiscono di circa 215 mila diagnosi tra i bambini sotto i 15 anni, e circa 85 mila tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni. In Italia, il problema interessa ogni anno circa 1380 bambini e 780 adolescenti (pari a 164 casi per milione di bambini e 269 casi per milione di adolescenti). Per le famiglie che vivono questi drammi, oltre alla sofferenza per il proprio figlio, sono tanti i problemi da affrontare. Un bambino malato ha bisogno di cure e di tempo da dedicargli. In questi casi, non c’è posto per il lavoro.

Per molti genitori, infatti, lavorare diventa una enorme problema, soprattutto per le madri. Esistono molti modi per rimanere a casa, ma la realtà è che i giorni di congedo non sono mai abbastanza. Ci si trova, quindi, di fronte ad un bivio: perdere il lavoro oppure rinunciare a stare con il proprio bambino. Una scelta difficile e disumana. E’ questa la situazione in cui si è trovata Nathalie Simonet, mamma di Claire di dodici anni. Quando hanno diagnosticato a Claire la leucemia il dolore della madre è stato superato dalla paura di non poter seguire la figlia durante i sei mesi di chemioterapia a cui sarebbe stata sottoposta. Oltre alle cure e all’affetto, Nathalie avrebbe dovuto assicurare un igiene impeccabile in casa per evitarle infezioni, con il rischio però di perdere il lavoro.

Usufruendo di una legge entrata in vigore in Francia nel 2014, la legge “Mathys”, che permette di donare i propri giorni di congedo,  i colleghi di Nathalie si sono subito dati da fare. Secondo questa norma, infatti, un dipendente può rinunciare anonimamente e senza contropartita ai giorni di riposo non goduti, giorni che possono andare a beneficio di un altro dipendente della società che abbia a suo carico le cure di un figlio malato sotto i 20 anni, o con disabilità o vittima di un incidente di particolare gravità. Grazie a questa legge e alla generosità dei suoi colleghi, Nathalie ha ricevuto in dono 330 giorni di congedo, trenta accordati dai suoi superiori e il resto come risultato della mobilitazione nazionale da parte dei colleghi della catena “Mr Bricolage”, in cui la donna lavora come segretaria da oltre 20 anni.

In aggiunta, l’azienda ha seguito l’esempio di generosità dei dipendenti e ha aggiunto anche una settimana di ferie. “In un primo momento, mi è stato comunicato che potevo assentarmi per 30 giorni, ero già felice, e poi i giorni hanno iniziato a moltiplicarsi“, racconta Nathalie. “Si tratta di una boccata d’ossigeno per me. È tutto sconvolto nella mia famiglia, ma il congedo mi permette di non dovermi preoccupare del lato economico“. Ora può dedicarsi completamente a Claire e aiutarla a sconfiggere la malattia. Al suo fianco gli amici e i colleghi dell’intero Paese.

Catiuscia Polzella