Mani calde,sudate,guidate da uno sguardo attento e profondo,mani che sanno scolpire la pietra e raccontare una storia. Quelle pietre,quei marmi imponenti sono diventate le sculture di Paolo Annibali, artista poliedrico nato a San Benedetto Del Tronto. Questa trama fittissima di sculture e disegni,comincia quando era bambino e disegnava ,forte del suo tratto instancabile e della sua volontà “di pietra”,appunto,mentre la madre si domandava il perchè di questa passione spontanea.
Dagli infantili approcci al mondo dell’arte ne è passato di tempo! Eppure ,qualcosa di quei primi esperimenti gli è rimasta dentro per essere sempre più perfezionata,levigata,ravvivata. Le sue opere sono tantissime,innumerevoli,segno di un fuoco immaginativo che non si è mai spento. Tra quelle d’arte sacra e a destinazione pubblica,è d’obbligo citare “La porta dello Spirito Santo”per la chiesa di San Pio X, “La porta della Misericordia”per la chiesa di San Filippo Neri ,il monumento “I sognatori”, “Ungaretti” e “Il porto sepolto”.
“…Le tante figure che descrivo, di colpo si animano, mi guardano chiedendo il perché del loro esistere. “E’ il destino che vi ha voluto così!”- Sono le ore che ho passato con voi, la gioia e la fatica, la fede e il desiderio che mi avete regalato. E’ il destino degli infiniti sguardi che ho visto e ricordo, gli anni che ho passato e che passo non nel virtuoso esercizio del disegno, ma nella ben più difficile Disciplina dello Sguardo” .
Cosi, Paolo Annibali ha cercato di descrivere la sua simbiosi istintiva e naturale con l’arte,in occasione della sua ultima mostra personale alla Palazzina Azzurra di San benedetto Del Tronto.
Un esposizione che ha fatto da coronamento ad una carriera costellata di soddisfazioni e sudore e che ha lasciato immaginare a molti dei visitatori quel momento in cui l’artista è rapito dal suo stesso potere di saper creare ,solo e incontrastato in una stanza. Nei disegni,prevalentemente a china,sono raffigurati volti di donne che guardano lo spettatore e lo pregano quasi di fermarsi ad indagare sui misteri della vita. Figure ferme ,colte in un gesto perfetto,semplice,quotidiano che sa esprimere qualcosa di più simbolico. Lo sguardo dell’artista che scava dentro gli occhi dei suoi soggetti ,per coglierne qualcosa dell’anima. Ma ,Paolo Annibali non è solo un affamato d’arte ,è anche un maestro,un docente di Storia dell’Arte al Liceo Scientifico di San Benedetto Del Tronto.
Molto apprezzato dai suoi studenti , che lo seguono ad ogni sua mostra e hanno creato una pagina facebook dedicata alle migliori battute del professore (“Le perle di Paolo Annibali”),lo scultore è la prova che si può vincere per i propri sogni. Infatti ,nel 1981,lo colse giovanissimo l’artrite reumatoide che lo costrinse ad un periodo di inattività. Tuttavia ,questa esperienza dolorosa scolpì la sensibilità del giovane uomo fino a farne emergere la figura completa dell’artista. Sarebbe bello prendere parte ad una lezione del professor Annibali o ,magari, essere il soggetto di qualche suo quadro,anche per vedere cosa brucia nello sguardo di ognuno di noi.