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New York fashion week 2019: i top 10

La NY Fashion Week si è conclusa l’11 settembre 2019. Dallo stile sofisticato di Tommy Hilfiger alle esplosioni ipertrofiche di Tomo Koizumi, quest’anno le passerelle hanno suggerito innumerevoli spunti di stile. Ecco a voi la NY spring/summer fashion week 2019: la top 10!

1. Marc Jacobs

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Un esercito di modelle variopinte avanza e attraversa il pubblico in uno spazio semi asettico. Quest’entrata così scenografica introduce l’escalation di look firmati Marc Jacobs. Da quelli colorati e scenografici fino ad arrivare a forme ampie e romantiche passando per tailleur dall’aria maschile, lo stilista  esplora tutte le forme e i colori della femminilità dove colori, accessori, tessuti e texture diverse si intrecciano in look degni di Alice nel Paese delle Meraviglie. Jacobs ci sfida a giocare con il bambino che è in noi… ma in fondo siamo tutti un po’ matti no?

2. Tommy Hilfiger

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Non fosse stato per la leggera ripetitività dei look la sfilata della NY spring/summer fashion week 2019 di Tommy Hilfiger sarebbe stata da primo posto. Conquista comunque il podio con una location ai limiti del cinematografico grazie ad un vero e proprio allestimento stile America anni 30 con tanto di macchine d’epoca e musica jazz. Tommy Hilfiger decide di osare da un lato con l’ambiguità dello stile androgino e dall’altro con la femminilità prorompente dell’abbinamento gonna midi e camicetta. Il risultato è un mix unico di tutto ciò che una donna (ma anche un uomo) può essere. Una mescolanza disegnata sul filo di tessuti vedo non vedo, di stampe geometriche, di colori optical, accenni sui bordeaux e di texture molto diverse fra di loro. 

3.Longchamp

Longchamp propone per la NY spring/summer fashion week 2019 un valzer di look composto da note di bordeaux, bianco, nero e qualche colore pastello. Outfit dall’aria futuristica che però rimangono legati ad un’eleganza di fondo ben evidente e, soprattutto, alla portabilità spesso dimenticata. Linee portabili ma non scontate si riflettono quindi nello specchio d’acqua al centro della passerella che ricorda molto la location della sfilata di Rick Owens dell’anno scorso. 

4. Ralph Lauren

Ralph Lauren stupisce con una sfilata ispirata al glamour della grande Hollywood, alla bellezza senza tempo del movimento Art Decò e all’era del jazz. Si alternano perciò donne fasciate in sofisticati abiti da sera straripanti di lustrini ad altre che indossano eleganti completi tre pezzi resi sexy dal gioco di tessuti fluidi e da texture che contrastano con la linea sartorialmente maschile dell’abito. 

5. Michael Kors

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Michael Kors per la primavera-estate 2020 ci propone look dall’aria sport chic  e ispirata al mondo della navigazione. Mantenendo un tono polveroso i colori dominanti, come ogni buon look dallo stile nautico, sono il beige, il blu e il bianco. Anche Kors inoltre gioca con la fluidità dei look androgini rimanendo però più sobrio rispetto a Tommy Hilfiger e Ralph Lauren. Nel complesso ne deriva una sfilata studiata nei minimi dettagli e composta da look portabili in molteplici occasioni d’uso ma mai eccessivi. Forse troppo?

6. Prabal Gurung

Prabal Gurung per la sua collezione si ispira sicuramente sia ai costumi tipici  del suo paese d’origine,il Nepal, sia a Frida Kahlo. Fiori, stampe a tinte vivaci e piume si uniscono per creare look vivaci, coerenti con lo spirito delle sue stesse muse ispiratrici e che soprattutto esaltano la silhouette di chi li indossa. Veri e propri giardini da indossare. Per la sera Prabal Gurung invece ci propone tailleur di tessuti lamè, piume e forme assolutamente oversize ma sempre e comunque sexy e mai volgari o kitsch. Si può di certo dire che la stilista ha rispettato il suo motto: stronger in color. 

7. Jeremy Scott

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Se si parla di eccesso e di sperimentazione si parla di Jeremy Scott. Lo stilista immagina una primavera estate dai toni sicuramente eccessivi dove gli anni 80 si mescolano a influenze futuristiche che provengono da galassie lontane. Scott reinterpreta insomma la space age degli anni 60 con colori fluo, lustrini, forme ipertrofiche ed esasperate e stampe che sembrano provenire direttamente dai vecchi zaini Invicta lasciati nelle nostre cantine. L’animalier ovviamente non può mancare quindi perchè non urlo a colori fluorescenti quali il verde e il rosa? Colori, forme e dimensioni si mescolano quindi in un’unica fluidità di genere per creare una nuova specie che arriva dagli angoli più remoti dell’universo. 

8. Christian Cowen

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Christian Cowan, ancor più di Jeremy Scott, si lascia affascinare dalla luce di lustrini e paillettes studiando una collezione ad hoc. Se cercate qualcosa di eccessivo sappiate che in questa collezione troverete il catalogo. Non solo lustrini, quindi, ma anche stampe tie dye pastellose, piume, tailleur completamente cromati, enormi maniche a sbuffo, effetti ad acquerello e vestiti super aderenti completamente in paillettes sono gli elementi che compongono questa visionaria equazione di moda. Sicuramente nel futuro di Cowan non possono mancare gli occhiali da sole.  

9. Tomo Koizumi

Visionario, fantasioso e assolutamente esagerato: Tomo Koizumi ci porta nel suo mondo di applicazioni in tulle, abiti scenografici e coloratissimi. Descrivere queste sculture è quasi impossibile, molto meglio ammirarle. 

10. Anna Sui

 

Anna Sui si ispira all’abbigliamento da boudoir e al mondo hippie per creare una collezione decisamente sopra le righe nella sua delicata (ma quasi leziosa) femminilità fatta di pizzi e merletti. Le decorazioni sui suoi abiti non possono quindi mancare e vediamo fiorire una moltitudine di microstampe, accessori, balze e applicazioni di vario genere per look al limite del romanticismo. 

 

E voi? Cosa ne pensate?

Rebecca Bertolasi