Notizia dell’ultima ora: LVMH vende vecchi tessuti e pelli inutilizzate!

L’alta moda sta diventando sempre più sostenibile e tra collezioni 100% naturali o riciclate, ora il gruppo LVMH ha deciso di vendere i vecchi tessuti e le vecchie pelli abbandonate in magazzino.

È vero, la moda non è un settore famoso per essere totalmente sostenibile, ma LVMH ci sta provando. Infatti, è noto a tutti che il settore della moda è uno dei maggiormente inquinanti. Pensate che causa il 20% dello spreco globale di acqua, provoca il 10 % di emissioni di Co2, è responsabile per il 24 % dell’uso di insetticidi e pesticidi. Inoltre, pur essendo uno dei settori più ricchi (2,5 migliaia di miliardi di dollari), l’85% dei vestiti finisce in discarica e solo l’1% viene riciclato o rigenerato.

Però qualcosa sta cambiando e LVMH finalmente ha deciso di strizzare l’occhio alla sostenibilità e all’economia circolare.

A quanto pare il famosissimo gruppo di moda francese ha ritrovato tesori trascurati e impolverati nei sui magazzini e ha deciso di creare un marketplace di tessuti e pelli di lusso.

Tra gli scampoli di lusso compaiono nomi come Louis Vuitton, Dior e Givenchy.

La realizzazione di un marketplace però non è solo una scelta etica e sostenibile. Si stima che le eccedenze di materie prime, nel mondo della moda, valgano circa 120 miliardi di dollari l’anno.

Dove si possono acquistare i tessuti LVMH?

Ovvio, su Queen of Raw.

La start up fondata nel 2018 da Stephanie Benedetto  è il marketplace di riferimento per i brand del lusso che vogliono rimettere in circolazione pezzi di storia del proprio brand.

Per così tanto tempo nessuno ha prestato attenzione agli scarti e a questo inventario di materiale inutilizzato. Tutto questo non ha senso per le persone e per il pianeta ma di sicuro non ne ha nell’ottica del profitto.

Stephanie Benedetto al Business of Fashion

Perché nascono queste iniziative?

La pandemia ha cambiato le regole della moda. I colossi del lusso si sono visti annullare ordini su ordini. Le giacenze dei deadstock, che fino a poco tempo fa erano la fortuna di giovani designer e scuole di moda, si sono trasformati in musei di tessuto inutilizzato. Ecco perché rivendere i tessuti e le pelli inutilizzate è sembrata una buona alternativa per abbattere i costi esosi di smaltimento. In questo modo si riscopre un’economia circolare volta alla tanto amata sostenibilità.

D’altronde LVMH non poteva riciclare i tessuti come ha fatto Jaquemus, doveva inventarsi qualcosa di nuovo e diverso!

Silvia Menon