Lo stupro dipende realmente da una gonna troppo corta?

Di stupro se ne parla parecchio ultimamente e molto spesso si sente o legge la frase: “ se l’è cercata. Ma hai visto com’era vestita?”. Ma dipende realmente da come si è vestiti? Ovvio che no.

Per stupro si intende l’abuso sessuale non consenziente da parte di una o più persone con l’uso della violenza. Fin qui tutto chiaro, ma quindi se è una cosa prettamente fisica cosa centra l’abbigliamento? Niente, ma la gente non lo capisce ancora. Una donna è libera di vestirsi come più le piace, ma appena si mette un top troppo scollato o una gonna troppo corta, ecco che partono subito i commenti più disgustosi e riprovevoli che si possano ricevere.

La prima domanda che si sentono fare le vittime di stupro è “com’era vestita?”. Si, avete capito bene. Il come si è vestiti per la società implica o meno il fatto di essere stuprati. Come se una persona indossando una gonna più corta o un paio di jeans aderenti desse il permesso silenzioso ad essere toccata e abusata. Secondo il pregiudizio della società è così.

Pensiamo un attimo, la moda di indossare i pantaloncini inguinali. Secondo il ragionamento della massa dovrebbero essere una concessione ad essere guardati e toccati, che li indossi una bambino o un adulto. Si è arrivati anche a recriminare e citare in causa gli atteggiamenti delle persone che possono determinare uno stupro. Se una ragazza o un ragazzo è più spigliato, egocentrico e vamp allora, sempre secondo la società, a causa del suo modo di essere doverebbe “essersi cercato” lo stupro. Certo che facciamo proprio schifo se nel mondo qualcuno la pensa ancora così.

Lo stupro non dipende dall’atteggiamento o da cosa indossa una persona, ne è una dimostrazione la mostra “What are you wearing?”. Detto ciò è palese che l’abbigliamento è completamente sconnesso dal reato di stupro. Cerchiamo di pensare e non dare aria alla bocca tanto per dire qualcosa. Abbattiamo il muro dell’omertà. Ognuno deve essere libero di vestirsi, comportarsi e fare sesso con chi e come vuole. Abbattiamo gli stereotipi che fanno male alla nostra società.

Silvia Menon