MFW: il ‘700 moderno di Moschino

Un Moschino che non si vedeva da anni ha conquistato le passerelle della settimana della moda donna milanese. Con un gusto ricercato, chiaramente eccentrico e volutamente esagerato: Moschino ritorna ad essere il principe indiscusso della moda-teatro. Quest’anno ci ha portato in un mondo parallelo o meglio… in un tempo passato dal retrogusto moderno. Ecco, infatti, spuntare in passerella abiti dall’aroma storico, precisamente settecentesco, in cui frange e parrucche colorate fanno solo da cornice a quelle fantastiche mini-gonne a panier. Più osserviamo quello che sta accadendo in passerella e più ci sentiamo stordite, confuse, come se lo spazio tempo si stesse restringendo o rivoluzionando. Fogge settecentesche modernizzate da un taglio corto e sbarazzino incorniciate da calzature dal gusto manga e pochette pelose. E’ un sogno?

Vediamo denim, velluto, seta, fiocchi e nastri abbinati a perle e orecchini a cerchio. Combinazioni che si definirebbero inaudite, qui, nel mondo Moschino, cominciano ad avere un senso.Parola chiave? Volume.

Ecco arrivare, nel bel mezzo della nostra confusione, un pinocchietto con cintura palesemente anni ’90 seguito da un body arancione con riflesso dorato che proprio ci lascia di stucco. Qualcuno fermi Jeremy Scott: quanti impulsi in soli 15 minuti. Il ‘700 e gli anni ’90? Ma c’è molto più di questo. C’è chi direbbe un minestrone o una zuppa informe ma… qui c’è del genio. Impossibile non riconoscere la maestria e l’esuberanza con cui porta a Milano una moda così sfacciata, irrazionale e provocatoria. Come un mix di sacro e profano in un’unica soluzione. E quando pensavamo di essere arrivati alla fine, ecco che spuntano le torte. Fermi tutti, le torte? Modelle con abiti a torta richiamano quella che potremmo definire una couture pasticciata e ingombrante.

Gonne a palloncino e andrienne settecenteschi abbinati insieme a torte, biker in pelle e denim ricamato. Ci serve un attimo di ripresa. Vogliamo dire la verità? Un Moschino così pazzo e assurdo ci piace eccome. Dopo anni di felpe e t-shirt monogram e insapori adatte ai fashion blogger che animano il nostro mondo 2.0, avevamo bisogno di vedere la vera essenza Moschino. Citazione, irreverenza, simpatia e critica: Moschino con il suo post-modernismo storico ha portato alla luce il fulcro della sua essenza e della sua moda. A chi serve una macchina del tempo quando c’è Moschino? Stasera Milano è in gita a Versailles.

 

Valentina Brini