Maria Paola, muore solo perchè voleva essere libera di amare il suo Ciro

Nell’anno 2020 gli ostacoli per la realizzazione di un amore, ancora una volta, dopo Giulietta e Romeo, portano ad una vittima innocente di soli 18 anni, Maria Paola Gaglione, la ragazza,aveva una sola colpa, quella di amare per la sua famiglia la persona sbagliata, Ciro. Eppure, si trattava di un amore vero, sbocciato piano piano e che durava da ben tre anni, soltanto che Ciro, in realtà è un trans, ha scoperto di essere uomo soltanto a 15 anni, e da allora con il supporto di sua madre, è riuscito a condurre una vita quasi normale. La mamma, Rosa Buonadonna, ha solo questo figlio, lo ha cresciuto senza un compagno accanto e vive facendo l’ambulante al Parco Verde. Dice: «I figli vanno accolti per come sono. Io non sono mai stata contro di lui, anche se ammetto che all’inizio non ce la facevo, non accettavo la situazione. Ma poi ho capito. Se fosse stato malato sarebbe stata una tragedia, ma non questo. Lui è così e basta, e io sto dalla sua parte». Insieme, raccontano, hanno subito tante minacce. “Sono perfino venuti a casa mia — dice Rosa —. Erano in cinque, c’èra il fratello della ragazza, il padre e pure altri parenti. E mi hanno minacciato, hanno detto che se mio figlio non l’avesse lasciata se la sarebbero presa anche con me, mi avrebbero bruciato la bancarella. Ma io la denuncia non l’ho fatta”. Ciro, invece, non ha subito solo minacce, anche malignità pesantissime. Ciro nel corso del loro fidanzamento, ne aveva subite tante,  “dicevano che io a Maria Paola l’avevo infettata. Non lo dicevano a me personalmente, però nel quartiere lo andavano ripetendo continuamente. Ma come si può pensare una cosa così? E come ha potuto pensare di fare quello che ha fatto?”. Ciro ha soltanto 22 anni, dal fisico esile e provato, il suo corpo mostra anche i segni dell’incidente e del pestaggio subito dal fratello della fidanzata. Il braccio sinistro bloccato da un tutore, lividi e graffi dappertutto, un occhio nero, ed è chiaro che lì c’è arrivato un pugno. Il fratello speronandoli con lo scooter, ha provocato la caduta a terra di entrambi, e mentre il fratello, pestava violentemente Ciro, Maria Paola moriva, sull’asfalto per la botta ricevuta cadendo dalla moto. Adesso è un infinito dolore e rabbia per una morte che poteva benissimo essere evitata,  “vorrei ci fossi stato io al posto suo, vorrei essere morto io e non lei. Maria Paola era la donna della mia vita, e non sto esagerando. Era una cosa che durava da tre anni, non da tre mesi. Noi veramente ci amavamo”. Adesso, il fratello, dichiara che la sua volontà era quella di fermarli e non di uccidere nessuno, ma nella realtà Maria Paola adesso non potrà più amare nessuno.

Alessandra Filippello