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L’Italia canta per combattere la solitudine da quarantena

Gli italiani: un popolo di pizza, pasta e mandolino che non si arrende, l’Italia canta nelle difficoltà.

Da quando tutta l’Italia è diventata #zonarossa, gli italiani cercano di sostenersi a vicenda ed evitare la solitudine cantando. Ogni giorno, gli italiani che non si arrendono, alle 18 si affacciano dalle finestre, dai propri balconi ed iniziano a cantare tutti insieme. Un giorno è l’Inno di Mameli, un giorno Azzurro di Celentano, un giorno Abbracciame di Sannino, un giorno Meraviglioso dei Negramaro e un giorno un semplice applauso. Le strade si trasformano così in concerti pubblici e discoteche all’aperto.

 

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L’Italia di cui tanto andiamo fieri non si arrende e a tutti quelli che la isolano, la denigrano e la deridono, dimostra di essere forte stringendosi in un coro di voci che fa emozionare e impallidire anche i più anti-italiani in circolazione.

In un periodo in cui tutto il mondo cerca di “minimizzare” sul Coronavirus, noi italiani decidiamo di combattere questa minaccia stando a casa, rispettando le regole ministeriali e comunali, godendoci il loro canto libero delle 18. Trovatelo un altro popolo così amante della libertà da privarsene per il bene comune! In Italia il Premier Conte ha detto:

“Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore e correre più veloce domani”

La maggior parte degli italiani ci ha creduto, reinventato il modo di trascorrere il tempo in casa tra una pulizia e un dolce, cantando. L’Italia ha deciso di cantare per affrontare le difficoltà. Il canto e la musica che da sempre ci fanno da confidenti e sostegno nei momenti più difficili e di solitudine. Oggi tutto questo diventa un modo per abbattere questo senso di malinconia, “uscire” (in senso metaforico, ovvio) di casa e sentirci meno soli. Restare a casa potrà salvarci dalla pandemia, ma la musica potrà salvarci e farci dimenticare per qualche minuto tutte le nostre ansie e le nostre paure per un futuro ancora incerto.

La situazione è drammatica, ormai lo sappiamo tutti e forse saremo anche stanchi di sentir parlare di continuo solo ed esclusivamente del Covid-19, ma ci è andata bene tutto sommato. Almeno noi non abbiamo ministri che ci dicono: “Il 70% della popolazione verrà contagiato, rassegnatevi” o “Prepariamoci a veder morire i nostri cari!”. Siamo anche noi consapevoli che questa è la brutale realtà. Ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire e noi abbiamo riposto tutte le nostre speranze nei medici, negli infermieri e nei ricercatori che instancabili stanno cercando di salvarci. L’Italia canta e io alle 18 canterò a squarciagola fuori dal mio balcone e tu?

Silvia Menon