L’isola Migingo: 1000 pescatori e la loro vita su una micro isola

Vivere tutti vicini vicini: per alcuni potrebbe essere un sogno per altri può essere paragonata ad una condanna a morte. Vivere in una grande città ti permette di avere strade ampie, luoghi in cui passeggiare e vivere, perché no, qualche momento di solitudine. Tuttavia, non tutte le città sono grandi e non tutte le isole sono scarsamente popolate. Una piccola isola nel Lago Vittoria, in Kenya, ad esempio detiene il primato di isola più densamente popolata al mondo, con 65 abitanti per chilometro quadrato (All’ultimo censimento), anche se secondo qualcuno la densità potrebbe essere maggiore.

L’isola di Migingo ha una storia piuttosto particolare: secondo alcuni l’insediamento sarebbe stato fondato da due pescatori kenyoti nel 1991, mentre altri sostengono che il fondatore fosse un ugandese, che vi avrebbe creato la sua base per la pesca. Il fatto che la zona sia molto pescosa ha inevitabilmente amplificato le controversie, tanto che oggi sia Kenya che Uganda rivendicano l’isola, con tensioni che hanno rischiato di degenerare in uno scontro armato nel 2008.

L’isola ha una superficie di poco meno di 2 km2 e 131 abitanti contati all’ultimo censimento ufficiale del 2009. Ma oggi il numero sarebbe aumentato, secondo qualcuno fino a oltre 1.000 abitanti!

Un aspetto curioso è il fatto che a poche centinaia di metri dall’isola di Migingo c’è un’altra isola, molto più grande, completamente disabitata, chiamata Usingo. Quest’isola però secondo le credenze sarebbe vittima di una maledizione e ci abiterebbero dei demoni, per cui i pescatori non vogliono metterci piede e men che meno abitarci.

La scelta di vivere tutti in uno spazio così piccolo avrebbe però una ragione molto più pratica: la necessità di difendersi dai pirati. Sebbene sia raro, è capitato negli ultimi anni che dei pirati cercassero di rubare il pescato e i motori delle barche. Ma se una singola barca o un piccolo villaggio sono un bersaglio facile, un’isola con centinaia di abitanti che vivono fianco a fianco è una difesa per i pescatori.

Il crescente numero di abitanti però ha anche altri effetti collaterali: la zona è sì pescosa, ma il numero di pescatori è ormai diventato tale che bisogna dividere il pesce tra molti equipaggi e i guadagni non sono più quelli che si potevano avere qualche anno fa. Questa situazione sta iniziando a spingere qualcuno ad andarsene dall’isola, dato che i guadagni non giustificano più la vita, decisamente dura, in un luogo del genere.

Claudia Ruiz