Di Sebastiano Mura per Social Up!
In uno scenario economico e commerciale sempre più fluido e incontrollabile, nel quale molte delle nostre attività economiche e sociali si sono spostate su un piano più prettamente digitale (pensiamo all’esplosione dell’e-commerce, alla diffusione dei Social Network o al telelavoro) era normale che, lo stesso atto di ricerca di personale si potesse spostare, interamente o parzialmente, sulla rete. Tutto questo continuo “profilare” le persone, un processo al quale ognuno di noi oggi è ampiamente abituato, ha portato alla nascita e alla diffusione di piattaforme che offrivano tra i loro servizi, quelli riguardanti una facilitazione dell’incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro.
Così come nel corso degli ultimi anni è cambiato il nostro modo di “incontrarci” e rapportarci ad amici e conoscenti, optando spesso per soluzioni “a distanza”, lo stesso accade oggi con il lavoro. Sempre più spesso si preferisce conoscere la persona in maniera indiretta, attraverso le sue dichiarazioni e informazioni rintracciabili su siti internet o sui social. Si immagina che l’atteggiamento o le caratteristiche del proprio alter ego digitale possano essere le stesse messe in campo nell’ambiente del lavoro e la prima impressione oggi la si dà sicuramente attraverso la rete.
E’ quì che piattaforme come LinkedIn, nata già nel 2003 in California, hanno trovato ragion d’essere offrendo la possibilità di creare un proprio profilo ricco di caratteristiche che potessero avere una certa valenza e importanza nel settore del lavoro. Una sorta di curriculum online arricchito nel corso degli anni da funzionalità opzionali che hanno permesso ai professionisti, o agli aspiranti lavoratori, di presentare la propria professionalità in maniera, man mano, più creativa o specifica. La stessa piattaforma negli anni è cresciuta e la sua diffusione, assolutamente maggioritaria negli Stati Uniti e in Canada, ha permesso un rinnovamento non soltanto dello stile e dei servizi offerti, ma anche delle aziende e dei settori che hanno deciso di sfruttarla per favorire lo sviluppo del proprio mercato. Si è aperta al mondo Mobile (creando la propria versione per smartphones) e ha visto così aumentare esponenzialmente il numero di utenti, arrivando oggi più di 450 Milioni in tutto il mondo.
LinkedIn infatti non è una piattaforma il cui unico scopo è quello di presentarsi come aspiranti lavoratori, ma anzi, forse ancora maggiormente, quello di approfondire la propria conoscenza del settore di appartenenza creando una rete di rapporti che possa servire a garantire una maggiore stabilità in un settore del lavoro che oggi si, come abbiamo detto, risulta essere sempre più incerto.
La nuova mossa del colosso dei social dedicati al lavoro è quella di dare maggiore importanza ad uno degli aspetti che oggi risulta essere maggiormente in crisi in tutto il mondo: il salario (e non a caso ha appunto il nome di Salary). Accade spesso, e non solo nella nostra Italia, che nonostante gli studi, nonostante la cosiddetta “gavetta”, nonostante l’impegno e la dedizione che si metta nel proprio lavoro, la corrispondenza tra “lo sforzo” e “la ricompensa” non sia sempre così equa. Per questo da alcuni mesi, LinkedIn ha richiesto la collaborazione di alcuni dei suoi utenti al fine di creare un database riguardante la loro situazione economica e la retribuzione ricevuta per il lavoro che svolgono. Lo scopo? Permettere a chi fa lo stesso lavoro di comprendere quale possa essere, in base alle statistiche offerte dal sito, il reale valore del proprio operato e decidere quindi se il gioco vale la candela o se decidere di indirizzare la propria professionalità altrove.
Un modo sembrerebbe per garantire ad ogni lavoratore che il proprio lavoro venga giustamente riconosciuto anche economicamente. Il tool in questione è nato grazie alla collaborazione di un gruppo iniziale di 1 milione di utenti provenienti dagli USA, dal Canada e dalla Gran Bretagna, e che si appresta ad essere implementato grazie al contributo che arriverà da ogni singolo utente della piattaforma. Un espediente interessante anche per chi si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro e non ha idea di quanto lo stesso debba essere retribuito. Le statistiche, realizzate prima a carattere mondiale, permetteranno in seguito un analisi più approfondita a carattere locale e potranno essere la base anche di ulteriori studi e funzioni.
Molto interessante in questo senso anche la localizzazione della diffusione di particolari tipi di attività in diverse zone del mondo e i suggerimenti riguardanti le particolari caratteristiche (skills) che hanno permesso ad altri lavoratori di ottenere un aumento dello stipendio o un avanzamento di carriera. Un metodo per permettere ai futuri lavoratori di “incontrare” il luogo perfetto in cui investire il proprio tempo e a quelli che invece si trovano in una situazione di stallo, di trovare il modo per dare un possibile scossone alla loro carriera.
In vista della prossima acquisizione della piattaforma da parte di Microsoft, per 26 miliari di dollari, LinkedIn si ripropone quindi di crescere ancora ampliando i servizi offerti e il proprio bacino di utenza. E per quanto riguarda voi, se siete tra coloro che ancora cercano il modo di farsi conoscere e aprirsi al mondo del lavoro provate a farci una capatina e a cercare di iniziare a creare la vostra lista di contatti. Il coraggio, a volte, “paga”.