L’evoluzione del cinema erotico: 5 film iconici di cinque decenni diversi

Qualche anno fa c’era chi parlava di ragazze lasciate da solo dal proprio uomo perché intento a guardare quei film “un po’ porno”, spinti ma non troppo.

E’ l’eterna oscillazione tra l’erotismo e il porno, che si trasforma in soft porno. Un argomento che per anni è stato taboo nel mondo della musica e del cinema, riuscendo a ritagliare il proprio spazio per lo più nella pittura.

Nel mondo del cinema, invece, l’emancipazione (se così possiamo definirla) è stata lenta, con rari momenti di “denuncia” da parte di registi coraggiosi, non spaventati dalla possibilità di mostrare scene spinte di passione amorosa.

Nel nuovo millennio, invece, il “bigottismo” pare essere diminuito (non è scomparso sia chiaro), permettendo a registi e sceneggiatori di dar sfogo alla propria fantasia. Abbiamo selezionato per voi cinque film, di cinque decenni diversi (anni ’70, ’80, ’90, ’00, ’10), che bisogna aver assolutamente vedere per avere una base “minima” di cultura soft porno.

Precisazione doverosa: la scelta dei film non è stata fatta solamente per meriti cinematografici, ma soprattutto per il “sentimento” di denuncia portato avanti dal film.

1. Ultimo Tango a Parigi (regia di Bernardo Bertolucci, 1972)

E’ un classico del cinema, citato ed omaggiato a più riprese in diversi lavori successivi, anche ai giorni nostri.

Credits: EcodelCinema

Ultimo Tango a Parigi rappresenta una pietra miliare dell’erotismo, grazie alla sublime interpretazione di Marlon Brando e Maria Schneider, ma soprattutto al coraggio di Bertolucci, che utilizza la macchina da presa senza filtri, senza mezzi termini.

Ovviamente il film scatenò una pioggia di polemiche al tempo, specialmente nel nostro Paese, a causa soprattutto dell’intensa scena di sesso tra i due protagonisti. Le polemiche si trasformarono in un fioccare di versioni censurate.

2. 9 settimane e ½ (regia di Adrian Lyne, 1986)

Un film di denuncia della vita solo lavoro, in cui il resto si annulla a discapito della felicità delle persone, trasformando le proprie frustrazioni in vizi o, come in questo caso, in spinte fantasie erotiche. Frustrazioni che però, a lungo andare rischiano di avere effetti negativi sulla vita lavorativa delle persone, passando da valvole di sfogo a veri e propri rischi.

9 settimane e ½ rappresenta il trampolino di lancio di Mickey Rourke e Kim Basinger, che con le loro interpretazioni, unitamente alla sceneggiatura riflessiva e ricercata, hanno reso il film un cult del cinema drammatico-erotico.

Al tempo le critiche non mancarono, ma la censura fu meno pesante rispetto a pellicole simili, riscuotendo un enorme successo soprattutto nel resto del mondo e non negli USA.

3. Eyes Wide Shut (regia di Stanley Kubrick, 1999)

L’ultimo lavoro del maestro Kubrick, l’ultima opera che il regista non riuscì a vedere nelle sale a causa della morte sopraggiunta troppo presto, ma anche il suo più grande successo commerciale.Protagonista delle pellicola il duo Tom Cruise-Nicole Kidman, coppia della borghesia americana, che si trova ad indagare il mondo nascosto dell’erotismo e delle fantasie extra-coniugali.

Credits: Cinematographe

Il film si interroga anche sull’eccesso nella ricerca di “nuove avventure”, che può arrivare a creare situazioni pericolose e di difficile giudizio morale, mettendo a rischio anche la stabilità non solo di chi vi partecipa, a causa della spregiudicatezza di alcune classi sociali che, per via del la loro influenza economica, pensano che tutto sia lecito.

4. Malèna (regia di Giuseppe Tornatore, 2000)

Protagonista della pellicola è la bellissima Monica Bellucci, vero e proprio sex symbol mondiale al tempo, rappresentante terrena della bellezza italiana.

La Bellucci interpreta la parte di Malèna, giovane donna di un piccolo paese siciliano, rimasta sola poiché il marito si trova a combattere sul campi di battaglia della seconda guerra mondiale, desiderata da tutti i compaesani per via della sua bellezza.

Malèna mentre attraversa la piazza del paese, ostaggio degli occhi di tutti Credits: ItalyforMovies

Raccontato attraverso gli occhi del tredicenne Renato, il film indaga l’invidia e la piccolezza della mentalità di paese, tanto veloce ad attaccare e a deridere, quanto restia a riconoscere i propri errori, che non bada alle conseguenza, ma solamente al proprio tornaconto personale.

Una pellicola forte, che non risparmia critiche alla mentalità italiana, soprattutto del Mezzogiorno, mostrando senza filtri le conseguenze dell’invidia e del pettegolezzo.

5. 50 sfumature di grigio (regia di Sam Taylor-Johnson, 2015)

Sia chiaro: il film non è qui per meriti cinematografici, trattandosi di una trashata americana. Siamo consapevoli che in questo decennio siano stati prodotti film erotici di qualità ben più alta, ma 50 sfumature di grigio risulta essere unico per la sua iconicità.

Credits: YouTube

E’ importante, infatti, il fenomeno che è riuscito a creare, di ribellione, di volontà di emancipazione, stavolta più forte della delle critiche.

50 sfumature di grigio (e annesse), ha permesso a molte persone di identificarsi con i protagonisti e a rivedere (forse non in tutte) nelle fantasie nate dalla penna di E. L. James.

Paride Rossi