Il carbone attivo, meglio conosciuto come carbone vegetale, è ottenuto dalla combustione di alcuni tipi di legname a temperature molto elevate, ma senza l’impiego della fiamma. Da questo processo si ricava una polvere molto sottile, lavorata successivamente per renderla porosa e farle sviluppare quelle capacità assorbenti che lo rendono molto utile a livello medico e farmacologico.
La sua capacità di assorbire, e trattenere, le molecole di sostanze nocive o estranee all’organismo favorisce infatti la cura di particolari forme di avvelenamento o disturbi intestinali.
Se, ad esempio, non si sa come combattere il meteorismo, l’assunzione di carbone vegetale può essere un ottimo alleato per alleviare i sintomi.
Questo, di solito, può essere acquistato in farmacia o erboristeria e si presenta sotto forma di piccole compresse inodori e insapori, da assumere in base alla necessità.
Conosciamo da vicino questo particolare antitossico.
Le proprietà del carbone vegetale
Il carbone vegetale, come accennato, è un particolare antitossico con forti capacità assorbenti, il che gli permette di trattenere le sostanze nocive presenti a livello intestinale, impedendo loro che vengano metabolizzate dall’organismo, ma eliminate dal tubo digerente.
Viene impiegato, dunque, per tamponare gli effetti di un avvelenamento alimentare, come può essere quello dell’assunzione di funghi velenosi, in abbinamento a un purgante salino che ne facili l’espulsione.
Non solo, viene impiegato anche come supplemento in caso flatulenza, diarrea, aerofagia e meteorismo. Può, ancora, essere utilizzato prima dell’espletamento di specifici esami diagnostici, come l’ecografia intestinale, in modo da assorbire i gas che potrebbero compromettere la rilevazione.
Va aggiunto, inoltre, per le sue blande proprietà disinfettanti, può anche assorbire microrganismi che provocano reazioni avverse, come virus o batteri. Non sortisce effetti, invece, contro l’avvelenamento procurato da ferro, cianuri, acidi corrivi e altri solventi particolari.
Va tenuto presente, infine, che può compromettere l’efficacia di alcuni farmaci, se assunto immediatamente dopo o contestualmente a questi. Meglio, quindi, evitare di prendere carbone almeno 30 minuti prima e fino a due ore dopo l’assunzione di medicinali.
Da cosa dipendono le proprietà antitossiche
La possibilità di impiegare il carbone vegetale in caso di intossicazione alimentare deriva dall’ampia superficie assorbente che presentano i granelli, che costituiscono la polvere del carbone stesso.
Questo fa si che microrganismi e sostanze presenti nell’intestino aderiscano perfettamente a questa superficie e vi restino attaccate fino alla loro espulsione.
Va detto, però, che le capacità assorbenti del carbone vegetale non sono carminative, non favoriscono cioè l’espulsione di scorie o gas, a differenza di quello che accade con l’assunzione di antispastici come menta o finocchio, cumino o anice.
Per questa ragione vengono abbinati a purganti e sono particolarmente adatti per assorbire principalmente i gas, oltre ad essere ottimi supplementi anche per alito cattivo, dispepsie con fermentazioni gastriche, coliti, iperacidità gastrica.
Il carbone attivo, però, non viene impiegato solo a livello medico, ma anche industriale, grazie alle sue capacità decoloranti e depurative. Ne è un esempio l’impiego fatto nei filtri dell’acqua o all’interno delle maschere anti-gas.
Può, inoltre, essere rigenerato se trattato termicamente, quindi si tratta anche di un elemento altamente sostenibile.
Per acquistarlo, infine, non serve alcuna prescrizione medica, poiché non è trattato come farmaco, ma come prodotto naturale da erboristeria.