La terribile esperienza della famiglia Snedeker

Sotto la voce “case infestate” ricadono migliaia di abitazioni in tutto il mondo all’interno delle quali avverrebbero fenomeni paranormali o inspiegabili. Normalmente le case infestate lo diventano in seguito a terribili incidenti che le hanno viste protagoniste come morti violente, presenza di cimiteri nelle vicinanze, torture o prigionia di persone al loro interno.

Io all’interno di questa casistica faccio una’ulteriore suddivisione: ci sono case infestate le cui entità si manifestano subito dopo l’evento malvagio e che da quel momento in poi è come se l’abitazione fungesse da “contenitore” per anime dannate; ci sono invece case in cui le entità si “risvegliano” o si attivano solo in conseguenza della presenza di uno o più occupanti della casa o in seguito ad un ulteriore evento che apre un varco per la dimensione ultraterrena.
Ecco, questa seconda categoria è forse la più frequente e il caso di cui sto per parlarvi ricade chiaramente in essa.

Prima di parlarvi di questa storia però lasciatemi dire che va prese con il beneficio del dubbio, sebbene ad indagare sulla famiglia e a confermarne la genuinità furono addirittura i coniugi Ed and Lorraine Warren, i più famosi demonologi della storia. Manifesto i miei dubbi per il semplice motivo che questa storia fu scritta in un libro dal titolo “In a dark place: the story of a true haunting” scritto dai Warren, poi nuovamente riscritta nel 1992 con il titolo di “In a dark Place” e nel 2009 divenne la trama del film “The Hunting in Connecticut”, conosciuto in Italia come “Il Messaggero”.

Molti ( e probabilmente pure io in questo articolo) confondono le notizie e risulta difficile distinguere la verità dai “ricami” delle versioni vendute al pubblico. Come al solito io seguo una certa logica sequenziale, che però non posso garantire come verità assoluta.

Tutto iniziò nel 1986 quando la famiglia Snedeker decise di trasferirsi al 208 di Meriden Avenue di Southington, nel Connecticut. Era una famiglia piuttosto numerosa: i coniugi Snedeker avevano 3 figli maschi di 13, 11 e 3 anni, una figlia sposata e divorziata e due nipoti. La scelta di trasferirsi era in certo senso forzata dal fatto che il figlio 13enne Philip purtroppo soffriva di un cancro del sistema immunitario noto come il “linfoma di Hodgkin” ed era necessario che fosse il più vicino all’ UCONN Hospital che lo aveva in cura; per quel motivo la famiglia Snedeker prese in affitto la casa chiamata “Hallahan Home” a circa 5 km dall’ospedale.

I coniugi Snedeker, Alan e Carmen, erano molto soddisfatti del fatto che l’affitto era molto basso e che la casa era spaziosa e ben tenuta, perfetta per le necessità della famiglia. Sin dai primi giorni del loro insediamento però vennero a scoprire che l’edificio una ventina di anni prima serviva come mortuario, ovvero una serie di sale dove i cadaveri venivano sistemati e preparati per il funerale.
Nel seminterrato gli Snedeker trovarono casse, resti di bare, attrezzi e moltissime foto post-mortem dei defunti ospitati nella struttura, ma in generale la casa era in ottime condizioni furono necessari pochi accorgimenti per renderla ospitale.

Per evidenti motivi Philip venne sistemato in una grande sala al piano terra assieme al fratello minore Bradley, mentre il resto della famiglia si sistemò nelle camere al piano superiore. I primi fenomeni paranormali iniziarono pochi giorno dopo il loro arrivo e il primo a notare che in quella casa c’era qualcosa che non andava fu proprio Philip.

Il ragazzo iniziò a parlare di folate gelide nella stanza, pur con le finestre chiuse, di ombre umane che di notte e di giorno scivolavano lungo i muri, di rumori e suoni gutturali provenire dagli angoli della casa; in particolar modo era solito parlare di un rumore simile a quello di una piccionaia e un intenso sbattere di ali.

La prima cosa a cui pensarono i genitori fu che Philip soffrisse di allucinazioni a causa delle medicine che assumeva: era una terapia molto aggressiva e il bambino veniva spesso svuotato delle forze al punto che faceva fatica ad alzarsi dal letto. Per diverse settimane non fecero caso a ciò che diceva il ragazzino, sebbene tutti di tanto in tento riportavano la sparizione o la rottura di oggetti personali, di notti piene di incubi e la sensazione di essere spiati da qualcuno nella casa.

Philip accusò il colpo di non essere preso sul serio e pian piano divenne sempre più introverso e silenzioso, per poi sfociare in improvvisi attacchi di panico o di violenza immotivata. Ma anche in quel caso tutti pensarono fosse tutto dovuto alla sua condizione e alle medicine che prendeva. La situazione iniziò a preoccupare gli Snedeker quando il ragazzino iniziò a sfogliare ed interessarsi ad alcuni libri esoterici che il padre teneva nella sua libreria e a scrivere poemi in versi con temi legati alla sofferenza e alla morte.

La preoccupazione ebbe un culmine quando Philip un giorno si presentò in casa dei vicini in stato confusionario e dicendo che stava cercando una pistola per poter sparare a suo padre. Da quel giorno in poi la casa divenne teatro di eventi sempre più strani e violenti e tutti gli occupanti iniziarono a sospettare che non fossero soli al suo interno.

La madre di Philip, Carmen, alcuni giorni dopo vide una copiosa perdita dalle tubature della cucina: il colore della chiazza era rosso come il sangue ed invase tutta la cucina e il soggiorno; la colpa venne data ai vecchi tubi, che vennero sostituiti in fretta e furia. Nei giorni a seguire la donna venne letteralmente aggredita e scaraventata al suolo più volte da una forza invisibile e molti degli oggetti nelle sue vicinanze cadevano senza motivo rompendosi al suolo.

La nipotina per diverse notti scappò dalla sua cameretta urlando e affermando che una mano voleva afferrarla mentre era a letto. Diceva anche di sentire strani rumori provenire dall’armadio e di vedere i suoi pupazzi fissarla da sopra le mensole.

Per oltre un anno e mezzo la famiglia fu vessata da piccoli e grandi eventi paranormali, ma a rimetterci era quasi sempre Carmen che più volte accusò ferite, graffi, lividi e spinte da parte di una forza invisibile. Una bizzarra coincidenza che notò la donna era che molte delle volte in cui veniva aggredita erano quando nella giornata aveva ripreso o sgridato Philip. Poi anche lei iniziò a vedere un’ombra nera in casa e ben presto si accorse che sembrava seguirla nelle stanze. A volte era più consistente e sembrava quasi tangibile e dai lineamenti ben definiti:

«Era molto magro, aveva un volto squadrato e spigoloso, pochi capelli e occhi neri come la pece. Portava piccoli occhiali rotondi ed il suo sorriso era larghissimo e inquietante »

Il Alan era spasso fuori casa per il lavoro e sminuiva continuamente ogni evento paranormale riportato da Carmen, Philip e il resto delle famiglia, così la donna si confidò con il parroco, che però purtroppo si mostrò poso interessato alla questione.

Quando anche il Alan Snedeker fu protagonista di quadri che cadevano da soli, risate inquietanti nei corridoi e un’ombra minacciosa lungo i muri, si decise a contattare Ed and Lorraine Warren, i famosi esperti del paranormale.

I Warren si trasferirono nella casa per qualche giorno e fecero alcune ricerche sulla casa: si scoprì che i precedenti proprietari si erano macchiati di crimini orrendi come la necrofilia, riti satanici e sedute spiritiche; secondo i ricercatori del paranormale ad infestare non erano fantasmi ma entità demoniache che avevano trovato nel sofferente Philip un varco per poter accedere al nostro piano di esistenza.
Dopo numerosi tentativi vani di coinvolgere il parroco per un esorcismo della casa, gli Snedeker puntarono sul mostrasi in TV ed esporre il loro caso in modo che la Chiesa non potesse più tirarsi indietro. Furono ospitati da John Zaffis, noto conduttore televisivo, e con l’aiuto dei Warren ottennero l’attenzione a cui miravano: l’esorcismo si svolse il 6 settembre del 1988.

A loro dire la purificazione ebbe successo, ma durò solo poche settimane e poi i fenomeni paranormali tornarono a farsi sentire e vedere nella casa. La famiglia Snedeker, stressata da quella situazione, alla fine si trasferì e da allora non si è saputo quasi nulla se non che Philip morì nel gennaio del 2012 a 38 anni.
Da allora nella Hallahan Home si sono susseguiti diversi inquilini, ma nessuno di loro pare abbia mai avuto problemi di alcun tipo con l’abitazione.

Come ho scritto prima questa storia ha ispirato almeno due libri e una pellicola cinematografica, che ovviamente hanno aggiunto dettagli e distorto la reale storia degli Snedeker. Certo è che il caso è ancora oggi visto come una delle peggiori infestazioni demoniache degli Stati Uniti.

redazione