La strana esistenza del tifoso interista: uno Scudetto per guarire l’Inter

Ansia, sofferenza, gioia infranta…sono solo alcune delle sensazioni provate dal tifo interista negli ultimi undici anni. Un decennio più uno vissuto tra le false speranze create dai giornali in estate ed i fasti dei tempi andati della banda Mou targati Triplete.

Sono stati molti gli eventi che hanno messo alla prova la pazienza e l’amore dei tifosi interisti. Come dimenticare l’immane doppia figuraccia contro gli israeliani del Be’er Sheva, capaci di mettere ko la Beneamata in Europa per ben due volti, bucando la rete nerazzurra per ben cinque volte.

Ma anche il Novara non trattò bene i nerazzurri, per non parlare della figuraccia sventata all’ultimo contro il Pordenone, insomma la lista è lunga. Nonostante ciò, però, il tifoso interista è rimasto lì impassibile, pronto ad essere investito da prese in giro da colleghi juventini e milanisti, provando a dare spiegazioni logiche all’inizio, rinunciando però sul finire di ogni stagione.

La disfatta Be’er Sheva fonte: Eurosport

La rivincita, però, è arrivata ed è stata una sensazione meravigliosa. L’amarezza, i calci in faccia, la tristezza sono andati via, lasciando il posto all’incredulità e alla gioia. Tutti i tifosi interisti domenica scorsa, nonostante i tredici punti di vantaggio sulle inseguitrici, erano increduli dopo il pareggio tra Sassuolo ed Atalanta.

Gli auto-schiaffi in faccia saranno stati molti, così come i pizzicotti, con una domanda che risuonava in testa “siamo i campioni d’Italia? Ma veramente? Non è FIFA?”. Ebbene sì, era realtà.

Undici anni di buio: quando è arrivata la svolta?

In un attimo undici anni bui sono stati spazzati via, sostituiti dalla voglia di festeggiare (con le dovute precauzioni visto il momento ovviamente) e di gridare al mondo la propria gioia. Non solo felicità, ma anche voglia di rivincita nei confronti degli eterni rivali sportivi, bloccati per ironia della sorte dalla stessa persona che aveva dato il via a tutto: Antonio Conte.

Tuttavia, col senno di poi, ogni interista senza saperlo si stava preparando a questo momento. La fiamma della speranza è tornata ad accedersi, seppur flebile, con l’avvento della gestione Spalletti. Sotto la guida di Lucianone, infatti, il popolo interista è tornato ad urlare a squarciagola anche per la sudata qualificazione in Champions League, un palcoscenico che dovrebbe essere un must per la Beneamata.

Credits: FC Inter News

Dalla gestione Spalletti il tifoso interista, a prescindere dall’amore o meno per l’allenatore, ha appreso ancor di più la perseveranza e l’importanza dell’attesa, fondamentali utili per veder sbocciare talenti come Brozovic e Skriniar. Non nomi a caso, ma due dei principali uomini chiave dell’Inter da scudetto. Perseveranza che si incrocia con la professionalità di Christian Eriksen, passato in pochi mesi da messia, meteora, fino a diventare una delle pedine fondamentali del successo nerazzurro.

Una nuova mattina per gli interisti

A distanza di tre giorni dalla vittoria matematica dello scudetto, il tifoso interista è ancora incredulo, ma si sveglia felice al mattino. La gioia è una medicina che farà effetto per molto tempo, poiché le ferite aperte sono tante ed ora di richiuderle.

La pubblicazione di queste poche parole in questa giornata, 5 maggio 2021, non è casuale. In questo giorno, infatti, ora più che mai, ogni tifoso interista si augura di non dover assistere più a suicidi come il 5 maggio 2002. La vittoria del diciannovesimo scudetto dovrà essere la base per creare un nuovo ciclo della Grande Inter, poiché il popolo interista lo merita. Grazie ragazzi, avete portato una gioia in un periodo difficile, non è da tutti (soprattutto a Milano) e il video pubblicato da Padelli su Instagram ne è l’emblema!

Paride Rossi