La strage del Passo di Djatlov

Un passo di montagna che venne soprannominato di Djatlov proprio a seguito di questo incidente, dal cognome di una delle vittime. Tutto accade il 2 Febbraio 1959; un gruppo di escursionisti, nove per la precisione, accampati nella parte settentrionale dei monti, venne ritrovata morta e sparpagliata sulla parte orientale.

A sconvolgere, oltre a ritrovamento, fu la particolare posizione dei corpi e il loro stato non prodotto dal processo di decomposizione ne allo scempio di animali.

La versione ufficiale parla di una ‘forza irresistibile e sconosciuta’ che ha investito il gruppo nel corso della nottata. I turisti semi svestiti hanno tagliato la tenda dall’interno gettandosi nella neve e correndo spaventati verso il villaggio. La maggior parte di essi è morta di freddo; in particolare tre di loro avevano costole rotte e il capo trafitto, mentre a una delle ragazze era stata strappata la lingua. Sui corpi, tuttavia, non furono trovati abrasioni o lividi, ma la pelle di tutte le vittime aveva una strana sfumatura violacea, ad alcuni i capelli erano diventati bianchi e sul loro volto si era impressa una smorfia di terribile orrore.

Gli esperti osservarono che la radiazione di fondo dei loro vestiti era di dieci volte più elevata del normale. La zona venne interdetta e la vicenda venne insabbiata (assieme ai reperti raccolti) fino al 1990.

Una serie di morti misteriose avvennero negli anni successivi attorno al caso, colpendo giornalisti e studiosi che tentarono di fare luce sulla vicenda.

redazione