La ragazza di Roma Nord: Federico Moccia non ha perso il vizio!

C’è stato un tempo in cui i giovani italiani hanno iniziato a leggere di più e anche a provare il piacere di innamorarsi con l’obiettivo poi di esternarlo al mondo.

Quel tempo appartiene ai trentenni di oggi che si sono persi tra le trame della storia di Baby e Step con “Tre metri sopra il cielo” ed in seguito con “Scusa se ti chiamo amore” e successivi sequel di cui autore è stato Federico Moccia.

Se oggi i muri delle città abbondano di scritte in cui si dichiara il proprio amore ed i ponti sono pieni di lucchetti lo dobbiamo solo allo sceneggiatore e scrittore romano che ha lanciato una vera e propria moda.

Dopo un periodo dedicato alla politica e ad altri progetti, Moccia è tornato in libreria a parlare di vicende sentimentali di giovani dando valenza all’avvento dei social che hanno assunto un ruolo fondamentale nei rapporti a due.

“La ragazza di Roma Nord” è uscito il 5 novembre 2019 per SEM Libri. Oltre a segnare il ritorno ufficiale alla scrittura, porta in sé un tentativo di esperimento che sembra essere riuscito. Moccia, infatti, ha scritto il libro insieme ad alcuni lettori come ha dichiarato: «L’idea è stata quella di inserire delle “finestre” in cui dare voce a coloro che, durante le presentazioni dei miei libri, mi dicono di aver scritto racconti o poesie. Li ho fatte interagire con il protagonista e ne è venuto fuori qualcosa di nuovo».

Nel suo ultimo libro, Moccia racconta del ventunenne Simone che sul treno ha un colpo di fulmine per una ragazza di cui perde le tracce una volta scesa a Firenze, fermata di destinazione. Rapito dal suo modo di fare e dialogare, Simone farà di tutto per ritrovarla fino a diventare un caso mediatico.

Già da subito si nota che il libro è stato scritto volgendosi ad un futuro cinematografico per Simone. Del resto, Federico Moccia nasce come sceneggiatore prestato alla letteratura per adolescenti.

Con “La ragazza di Roma nord”, così, lo scrittore romano torna con un sorta di copione già visto. Anche stavolta i protagonisti della storia sono giovani; anche stavolta parla di amore e anche stavolta il libro sembra destinato ad un film.

L’elemento di sorpresa e di rottura è che Moccia si sofferma non tanto sulla storia d’amore, ma al momento prima ossia al momento dell’incontro in cui si nutre una curiosità tale da voler approfondire la conoscenza.

“E’ una fase che racconta molto più noi stessi che l’altra persona – ha spiegato lo scrittore –  Meno sappiamo e più ci innamoriamo. Questo desiderio di amare, sognare e farci film sull’altro, pur non avendo ancora chiaro chi sia davvero, può aiutarci a capire quali sono i nostri bisogni. Basta essere attenti e consapevoli”.

Il ritorno di Moccia porta degli interrogativi più che mai legittimi in questi tempi in cui è più facile pubblicare che trovare storie originali e penne forbite ed incisive.

Avevamo bisogno di un’altra storia adolescenziale che ha tutti i requisiti per diventare un nuovo cult? Perché Federico Moccia crede di sapere come i giovani italiani si innamorano e amano anche a distanza di anni dal suo primo successo editoriale?

Di certo, non ci aspettavamo un ritorno legato al passato e contavamo che stavolta Moccia si concentrasse su qualcosa di nuovo e in una storia che potesse sentire più sua, o meglio, più vicina alle emozioni legate alla sua età o alla realtà che vive.

Lo scrittore romano, però, non demorde e ci tiene a precisare che “La ragazza di Roma Nord” è “un libro dedicato agli ottimisti. A chi ha voglia di sognare, senza limiti di età. A chi pensa positivo. E’ l’anima della mia scrittura, lo spirito di tutti i miei romanzi. ‘Tre metri sopra il cielo’ era stato rimbalzato dalle case editrici, tanto da spingermi a produrlo da solo. Poi, 12 anni dopo, è iniziato a circolare in fotocopia nei licei romani. È stato il pubblico ad imporne la pubblicazione, poi affidata a Feltrinelli. Tutto può accadere se ci si crede fino in fondo. L’importante è mantenersi in movimento, anche avanzando a piccoli passi”.

Buona lettura!

Sandy Sciuto