La più spettacolare fuga da Alcatraz

Alcatraz è forse la prigione più famosa al mondo. Situata su un’isola a 2 km dalle coste di San Francisco, oggi è una meta turistica.

In passato è stata però una prigione di massima sicurezza che ha ospitato criminali famosi come Al Capone. Data la sua posizione era considerato impossibile scappare senza venire scoperti dalle guardie o senza morire affogati nelle gelide acque della baia.

Ci sono stati però due casi in cui alcuni detenuti sono riusciti a scappare e di loro non si è più avuta alcuna traccia.

La più famosa e spettacolare fuga da Alcatraz, però, è stata senza dubbio quella che ha ispirato “Fuga da Alcatraz”, un film del 1979, adattamento dell’omonimo libro del 1963. La notte dell’11 giugno 1962, tre detenuti riescono a fuggire dall’Isola di Alcatraz, detta anche “La Roccia”. I tre sono Frank Morris e i fratelli John e Clarence Anglin.

I tre uomini scavano per mesi una delle pareti delle loro celle, spessa circa 16 centimetri, con cucchiai e forchette.  Cominciano a scavare attorno alla bocchetta di areazione presente in ogni cella, avendo cura di preparare con della cartapesta una copia esatta della rete di protezione e del muro mancante. In questo modo di notte scavano e di giorno coprono il buco con una finta parete.

Poco a poco riescono anche a trafugare almeno 50 impermeabili che trasformano in una zattera e in tre salvagenti sigillandoli con del mastice. Poi, servendosi ancora della cartapesta, costruiscono delle teste uguali alle loro, dipingendole e incollando dei capelli rubati dal barbiere della prigione. Le teste erano così ben fatte che presentavano ciglia e sopracciglia. Una volta terminati tutti i dettagli del piano, i tre posizionano i manichini nelle loro brande e poi entrano nel buco scavato nella parete ritrovandosi in un corridoio in cui passano le tubature della prigione. Da lì riescono a raggiungere il tetto e poi la spiaggia. Gonfiano quindi la loro zattera e i loro salvagenti e da quel momento nessuno ha più notizie di loro.

La mattina del 12 giugno 1962, alla conta mattutina, si scopre la fuga dei tre carcerati. Subito scatta l’allarme, ma i fuggitivi non verranno mai più ritrovati. L’unica cosa che viene ritrovata è un contenitore impermeabile contenente degli effetti personali dei fratelli Anglin. Questo farà pensare alle autorità che i tre siano affogati: in caso contrario non avrebbero mai e poi mai lasciato indietro quel contenitore.

Tuttavia nessun corpo sarà mai ritrovato: anzi molti indizi farebbero pensare che i tre ce l’avrebbero fatta. Nei giorni successivi alla fuga, sono state fatte delle segnalazioni riguardanti tre uomini nei pressi di San Francisco.

Le famiglie degli evasi hanno cominciato a ricevere messaggi e cartoline non firmati e la madre dei due fratelli ha cominciato a ricevere dei fiori inviati anonimamente ogni festa della mamma. Al funerale della donna, poi, sono state notate due strane donne molto alte che sono sparite dopo la funzione religiosa. Questo ha portato la sorella degli Anglin a credere che si trattasse dei suoi fratelli.

Come se non bastasse, un amico di famiglia avrebbe incontrato per puro caso in Brasile i due fratelli, scattando loro una foto. Dopo che alcuni specialisti dell’FBI l’hanno analizzata, hanno affermato che potrebbe davvero trattarsi dei due fuggitivi. Il rapporto ufficiale dell’FBI, tuttavia, indica ancora i tre come scomparsi e presunti affogati.

Secondo voi i tre ce l’hanno fatta ad evadere dalla prigione di Alcatraz e a sopravvivere?

redazione