Le esperienze di violenze, molestie e atti sessuali non graditi fatti da “uomini” nei confronti di donne, purtroppo, sono all’ordine del giorno. Del caso, poi divenuto mediatico, di Greta Beccaglia che ha deciso di denunciare apertamente i “molestatori” se n’è parlato tanto ed in fretta, consumando nel giro di pochi giorni una notizia che necessiterà di tempo per scomparire dai ricordi della giornalista. Nello stesso periodo si è diffuso il racconto osceno di una studentessa di un’università del Sud, la quale recandosi in bagno ha trovato un signore che si stava masturbando e ha continuato ancora di più guardandola in faccia. Come se l’uomo avesse qualche forma di diritto superiore che giustifichi i suoi atteggiamenti meschini e consideri la donna come mero oggetto sessuale pronta a soddisfare in silenzio i suoi bisogni.
Solo che oggi le donne hanno il coraggio di manifestare a voce alta simili problemi e per fortuna non sono da sole.
Vi presentiamo, dunque, alcune celebrità che hanno deciso di rinunciare alla solita veste di maschio alfa che domina sulle donne per contribuire a fare la differenza. Infatti, la mascolinità tossica, ad oggi, è un male per uomini e donne, e qualcuno sta puntando sul capovolgerne le caratteristiche.
Nel trattare esperienze di violenze contro le donne, troppo spesso si sottovaluta la voce di uomini, i quali, invece, combattono per e con loro. Ma non solo, questi veicolano messaggi importanti pur dovendo affrontare tutte le critiche di un mondo, ancora troppo chiuso mentalmente.
Segui, allora, l’esempio dei soft boy: carini, disarmanti, alla moda e che fanno del loro stile una denuncia verso una società troppo dominata da una mascolinità insana.
L’uomo, così come qualunque essere umano, ha diritto alla fragilità, alle emozioni, alla libertà. Cose scontate, penserete, eppure, la società del 2021 poggia ancora su un ideale di uomo “tutto d’un pezzo, che sa quello che vuole e se lo prende senza sé e senza ma”. Uomini, che in realtà, non possono neanche essere considerati tali se hanno il coraggio di molestare una ragazzina per un puro piacere personale, e di gioire nel farlo. Nonostante siano consapevoli, ma non troppo, delle conseguenze psicologiche che stanno per sempre arrecando a chi si trova dall’altra parte.
Ci sono, quindi, uomini che si dissociano totalmente da simili atteggiamenti e lo fanno mostrandosi per quello che sono davvero: liberi da stereotipi.
Il primo non poteva che essere Harry Styles, il quale ha fatto della lotta alla mascolinità tossica il suo stile.
Iconico, provocatore, libero. Lo stile del cantante, nato con gli One Direction, che nel corso della sua carriera non ha avuto paura di presentarsi agli eventi in tutù – rigorosamente rosa – , in gonna o con qualche vestito di un colore eccentrico. In fondo, penserete sempre voi, che paura bisogna avere? Nessuna, se non quella di essere continuamente accusati di non essere uomini, di essere “effemminati”. Ed ancora di ricevere critiche su critiche per delle scelte di stile, che in fin dei conti, non intaccano nessuno.
Ma si sa, scegliere di essere se stessi in una società che tende a categorizzare tutti, è già una sfida persa in partenza. Se non rientri in uno schema, sei automaticamente giudicato.
Tuttavia, c’è chi non si abbatte. A queste critiche Harry ha sempre risposto con il suo stile, proponendo di volta in volta dei vestiti che urlano: “abbasso gli stereotipi di genere”. La sua denuncia si è persino trasformata in un progetto: Pleasing, la sua linea beauty definita dallo stesso cantante come “piccoli momenti di cui gioire e da condividere”. Dallo smalto, il primo prodotto lanciato, fino a dei prodotti skincare pensati per tutti e nel pieno rispetto dell’ambiente.
Ecosostenibile, genderfree, inclusivo: questo è lo stile da cui dovremmo lasciarci ispirare.
Insomma, se dovessimo definire cos’è un uomo nel 2021 Harry Styles ne rappresenterebbe l’essenza perfetta. Le definizioni, però, servono solo per dare sicurezza a chi non riesce a vivere della propria libertà d’animo, di stile e si permette di far sentire, quindi, sbagliati gli altri.
Justin Bieber è un altro esempio di come un uomo possa amare liberamente ed essere libero di mostrare i propri sentimenti senza che gli venga attribuito l’ormai nota connotazione di “femminuccia”.
Una considerazione che emerge con molta riflessione – alert spoiler – in una puntata del ormai nota serie di Zero Calcare, Strappare lungo i bordi. Si riportano di seguito le parole di un murales che il protagonista legge nella serie: “amare le donne è da fr***”. Come se gli uomini non potessero amare. O peggio, se amano, non devono in alcun modo dimostrarlo.
“L’uomo deve essere duro, non può lasciarci mica trasportare dalle emozioni”, scusatemi ma chi lo ha detto? Un uomo che ama la sua donna, che la rispetta, che ha volontà di urlarlo al mondo intero e di rassicurarla quando lei si sente inferiore (ogni riferimento a Selena Gomez è puramente casuale) è 100 volte più attraente di uno che pur essendo fidanzato si permette di palpeggiare un’altra ragazza, o di picchiare la sua.
In un mondo di uomini di pietra, siate Justin Bieber, che nel suo profilo Instagram, nonostante la fama mondiale, si domanda ancora come abbia fatto Hailey a sceglierlo come marito (e quante vorremo essere lei?)
Che poi, ognuno ha il suo modo di manifestare le proprie emozioni, ma si ripete, non perché un modo è diverso dallo standard merita di essere denigrato. Tutti concetti che potrebbero essere associati a qualsiasi tipo di argomento.
Non perché un uomo ama un altro uomo si merita un pugno in faccia. Una donna che non vuole essere madre non si merita di essere offesa per una sua scelta di vita. Se un ragazzo vuole mettersi lo smalto, non è effemminato, ma ha uno stile che va accettato.
Un uomo che denigra la professionalità di una donna e si permette di farla sentire un oggetto sessuale è tutt’altro rispetto agli esempi sopra citati. Poiché non si tratta di scegliere liberamente chi essere o cosa fare, bensì di permettersi di intaccare la libertà di qualcun altro senza alcun diritto.
Eh allora, sì, cari uomini potete anche evitare, se non volete, di presentarvi alle feste con il tutù rosa, non è l’abito di per sé che veicola un messaggio. Sebbene questo abbia un impatto rilevante se indossato da celebrità che decidono di mettere la faccia per denunciare un intero sistema. Ma voi, abbiate il coraggio di essere voi stessi e soprattutto smettetela di inglobare quegli input sociali dettati da una mascolinità tossica che non solo vi rende poco attraenti agli occhi delle donne, ma anche pessime persone.