La Lombardia epicentro dell’epidemia nel mondo

La speranza di vedere scendere il numero dei contagi, sembra non realizzarsi per la Lombardia, definito oggi l’epicentro del mondo della pandemia Covid-19, Nelle ultime 24 ore si sono registrate 349 vittime e 3233 casi positivi in più, pur mancando i dati provenienti dalle regioni Puglia e Trento, 202 il numero dei deceduti solo nella Lombardia. 

Pur essendo soltanto una regione, la Lombardia conta  più vittime giornaliere da quelle registrate in ogni nazione del mondo, superando la stessa Cina, con una popolazione 30 volte maggiore della nostra.
Nonostante la prevenzione e la quarantena, il numero dei contagi lentamente cresce, la supposizione di poter raggiungere il picco si allontana sempre di più. 
L’immunologo Sergio Romagnani, dell’università di Firenze, propone di estendere il protocollo adottato a Vo, il comune Veneto, ovvero di effettuare più possibile dei controlli con tampone su tutta la popolazione del focolaio. Teoria non condivisa da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che  definisce irrealistico per le strategie di contenimento allargare il test alla popolazione. 
In Lombardia il 43% dei test dà risultato positivo, in Emilia-Romagna il 41%, nelle Marche il 39%. Soltanto nei 2500 test del Veneto la percentuale degli esiti positivi scende al 12%, segnale di focolaio quasi sotto controllo. Quindi, sembrerebbe che uno dei fattori di successo del Veneto risiede nel gran numero di controlli effettuati. 
La maggior parte delle persone sottoposte al test del tampone nella regione del veneto, si presentavano asintomatiche, per cui se non fossero state sottoposte al test che ne ha rilevato l’evidenza positiva, si sarebbe mossa indisturbatamente, contribuendo alla divulgazione del virus, la loro individuazione, ha consentito la posizione in isolamento con conseguente abbassamento del numero dei contagi. Teoria oggetto di discussione al momento tuttavia.
Lo stesso Locatelli, ha chiesto agli ospedali, delle misure più moderate nell’abito comunicativo, per evitare fattori legati alla emotività. pur non chiaramente appare un sottile riferimento al tocilizumab, usato nel trattamento dell’artrite, farmaco che sembra avere dei buoni risultati per la cura dei malati in terapia intensiva, farmaco, tuttavia la cui risposta farmacologica non è stata del tutto testata ufficialmente, per cui potrebbe essere oggetto anche di false previsioni ottimistiche.
 In Lombardia mancano le mascherine protettive, nonostante la commissione di Angelo Borrelli, di venti milioni, la consegna non si è mai realizzata per il blocco delle esportazioni dai paesi produttori. Ma prosegue anche il rimpallo delle responsabilità sull’insufficienza delle forniture per la Lombardia tra regione e protezione civile: «Lavoriamo notte e giorno per reperirle», ha detto Borrelli, che però ha ricordato: «La gestione della sanità è una competenza delle regioni. La protezione civile non produce e non commercializza mascherine».
Al centro delle preoccupazioni il grande numero dei contagi tra il personale sanitario, medico ed infermieristico, che ha nettamente superato con il 9 %, il tasso del 4% che si è realizzato in Cina al momento del picco del focolaio dell’epidemia.
Alessandra Filippello